La Sicilia inizia a sperare. Il numero dei contagi è ancora alto, ma inizia lentamente a flettere al ribasso. Sono 1.370 i nuovi positivi nelle ultime 24 ore in Sicilia su 33.300 tamponi processati e l’indice di positività scende ancora per il secondo giorno consecutivo e si attesta a 4,1%. È quanto emerge dal bollettino del ministero della Salute. Scendono i ricoveri in ospedale (-8) ma salgono le terapie intensive. Ci sono da segnalare nuove 21 vittime ma è boom di guariti: 1248. Rispetto a 7 giorni fa c’è il 9% in meno di casi. Si rimane quindi in zona arancione. Asticella però mantenuta alta. Abbiamo fatto il punto con il dottore Marco Battaglia, pneumologo al centro Covid dell’ospedale Cervello di Palermo.
“In ospedale non è cambiato granché: siamo sempre al completo, vediamo arrivare ambulanze in continuazione e lavoriamo senza sosta. Sono tuttavia fiducioso. Il lento scendere del numero dei contagi mi fa pensare che, seppure ci troviamo ancora in una condizione di picco, dovremmo iniziare, nel giro di una settimana, la discesa. Del resto, dal momento che procediamo con margini di ritardo rispetto alla media nazionale, anche per noi dovrebbe iniziare la vera e propria discesa in tempi ragionevoli. Ciò ovviamente non vuol dire che dobbiamo fare come ci pare. Le regole vanno rispettate perché con il Covid non si scherza.”
Quali pazienti sono ricoverati?
Abbiamo molti quarantenni, ma non mancano anche gli anziani. Ci sono pazienti giovani in condizioni serie, tra questi una donna che ha una polmonite molto molto severa. Tra i ricoverati ci sono i cosiddetti soggetti fragili, tra questi anche persone autosufficienti (penso ai diabetici), gente che fa una vita non essenzialmente casalinga, perché, per esempio, ogni giorno si reca a lavoro, ma paradossalmente non é ancora vaccinata. Attenzione particolare per gli asmatici: il virus in loro si può presentare in maniera molto grave.
Questo rialzo dei numeri delle ultime settimane a cosa pensa sia dovuto?
Ritengo che sia anche una conseguenza della campagna vaccinale, che non si sta facendo per come andrebbe fatta. Vanno vaccinati a tappeto anziani, fragili, caregiver e quindi si può procedere con il resto della popolazione. È giusto che si vaccinino i sanitari, ma si deve farlo con criterio e dare precedenza a chi è davvero a rischio e quindi può costituire un rischio anche per i pazienti. Non si possono e non si devono sprecare dosi.”
A breve si dovrebbe procedere con le riaperture a tappeto, pensa sia rischioso?
Non credo sia rischioso in sé riprendere una vita normale, ci vuole criterio, prudenza e rispetto delle regole e si deve dare il turbo alle vaccinazioni. Occorre avere tantissima cautela con gli anziani e i fragili, con i quali il Covid non ha pietà. Sul fronte vaccini ci vuole ratio. Se ho venticinque anni, sono sano, non vedo perché devo, per qualsivoglia escamotage, togliere una dose a un soggetto che ne necessità concretamente. Occorre comprendere che non si deve procedere random nella lotta al virus, ma con criterio e mettendo anzitutto al riparo chi é più a rischio.