Sul rischio che corrono i neonati in questa allerta Coronavirus non si hanno molte certezze mediche, così dicono gli esperti della Società italiana di neonatologia. I dati incoraggiano a pensare che il virus è come se fosse refrattario nei confronti dei piccolissimi. In Cina sono stati meno di venti i bimbi sotto il mese di vita colpiti dal virus. Hanno tutti reagito bene. In Italia il caso che ha fatto più parlare è stato quello della bimba di 45 giorni, ricoverata in terapia intensiva per un coinvolgimento polmonare, che peró ha reagito bene ed ora è in netta ripresa.
Nelle Utin siciliane sono pronti a fronteggiare eventuali urgenze. Attive delle aree di isolamento, dove poter ospitare i piccoli nati da mamme positive al Coronavirus. Attivi anche i supporti di emergenza e rianimazione respiratoria per eventuali pazientini con complicazioni da Covid. Proprio dai pediatri siciliani arrivano le indicazioni e gli appelli verso i bimbi appena nati.
Come comportarsi con un bimbo appena nato
Nei primi 28 giorni di vita, affermano i pediatri, il bimbo vive una fase delicatissima. Deve adattarsi alla vita, per lui è tutto nuovo ed ovviamente non ha ancora gli anticorpi per difendersi dalle aggressioni virali. L’allattamento al seno è il primo alleato. La prudenza e l’attenzione devono farla da padrona. Va specificato che tutti i reparti di Ostetricia e Ginecologia, in linea a con i decreti centrali e con quelli regionali, hanno dato una stretta: dimezzati gli orari di visita (solo un visitatore e sempre lo stesso per degente) no ad accompagnatori in sala d’attesa e visita, distanza di sicurezza durante le visite dei parenti. Una volta tornati a casa, i genitori dovranno avere una serie di accortezze. Assolutamente bandite le visite di amici e parenti al nuovo arrivato. La nascita è per antonomasia un momento di gioia e condivisione. La criticità del momento e l’attesa di un picco del Coronavirus ci impone prudenza a maggior ragione quando in casa è presente un bimbo appena nato. Una sola visita al giorno non prevista potenzialmente apre spiragli di contagio anche ampi. È bene che ad accudire il piccino siano solo mamma e papà. Se fosse proprio necessario si può avere apertura verso una terza persona, a patto che esca di casa solo e quando necessario e che abbia un ménage del tutto simile a quello dei genitori. In presenza di fratellini maggiori, occorrerà che questi rispettino alla lettera le regole di igiene e le abitudini di contenimento poste in essere dai genitori. Non ha senso spedire il fratellino più grande da nonni e parenti durante il giorno, al ritorno a casa potrebbe essere un vettore di virus. Chiudere il cerchio è fondamentale in questo momento e ridurre le frequentazioni è una delle armi più potenti a disposizione. Proteggere i piccoli da una malattia che non conosciamo è un imperativo categorico.
Neonati e genitori, occhio alle effusioni
I pediatri consigliano anche di limitare le effusioni. Ovvio che un genitore (o un fratellino maggiore) abbracci e coccoli il nuovo arrivato. Oggi ci vuole qualche accortezza in più, che consiste in una distanza di sicurezza tra le mucose orali dei genitori e quelle dei bambini. I virus si contagiano tramite il flugge, ossia le goccioline che si sprigionano dopo tosse e starnuti. La saliva è un potente vettore. Il Coronavirus ha un’elevata capacità di contagio. Quindi baci distanti da bocca e naso, prendiamo l’abitudine di baciare i nostri piccini sulla testa, buona abitudine da mettere in pratica sempre. Se mamma e papà hanno sintomi influenzali non devono entrare nel panico, ma stare attenti. Usare la mascherina e se i sintomi peggiorano o sono differenti rispetto a quelli della solita influenza, chiamare il medico curante o i numeri preposti all’emergenza Coronavirus e lasciarsi guidare dai sanitari.
Regola fondamentale l’igiene: lavare spesso le mani e seguire alla lettera le famose dieci regole suggerite dall’Oms. Prudenza non vuol dire fobia. L’arrivo di un figlio è un momento magico e lo sarà anche in questo momento difficile. Basterà qualche accortezza in più a limitare i rischi per noi e per il nostro bimbo.