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Coronavirus, donne gravide e bambini, ecco cosa ne pensano gli esperti

Il timore del virus colpisce ancor di più le donne gravide e i genitori di bimbi piccoli.

A Palermo sono due i casi accertati di Coronavirus. Si tratta di una turista bergamasca e del marito. La donna è ricoverata al reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Cervello di Palermo, il nosocomio che, nel capoluogo siciliano, insieme al Policlinico, è attrezzato per fronteggiare l’urgenza Covid-19.

In quarantena e in attesa di esito sono invece gli altri 29 turisti Lombardi, che erano in comitiva con la coppia contagiata.

A Palermo però la vita pare proseguire come da routine. Le scuole sono ancora aperte, oggi in molte di queste si sono svolte le festicciole di Carnevale, le vie del centro non registrano il vuoto, verificatosi invece a Milano o Padova. Pieni di gente i supermercati, con gli scaffali dei generi di prima necessità presi d’assalto. Nelle farmacie già da domenica si era registrato il tutto esaurito sulle scorte di mascherine e gel disinfettanti. La città resta in attesa di disposizioni da parte del sindaco e del governo Regionale, che nel tardo pomeriggio dovrebbero rendere note le decisioni in merito alla chiusura di scuole e luoghi di aggregazione. All’aeroporto Falcone e Borsellino personale munito di mascherina misura la temperatura, con dispositivo laser, a tutti i passeggeri. Drastica diminuzione dei passeggeri che dalla Sicilia va verso il nord. Calo del 20%. Forte invece il controesodo, soprattutto da parte degli studenti fuori sede, che dal “continente” stanno tornando di fretta in Sicilia.

Una categoria tra le più allarmate è quella delle donne in gravidanza o comunque dei genitori di bimbi piccoli. In merito abbiamo intervistato la dottoressa Maria Rosa D’Anna, nota ginecologa siciliana, che dirige il reparto Materno-infantile dell’ospedale Buccheri La Ferla.

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Dottoressa D’Anna, siamo di fronte a un’emergenza?

Assolutamente no. Dobbiamo essere razionali e cercare di capire che siamo di fronte a un virus influenzale, forse un po’ più pesante di quelli a cui siamo abituati. Ha una capacità di contagio elevata ma una mortalità bassa, che nelle persone in buone condizioni di salute non raggiunge l’1%. È bene ripetere che la comune influenza stagionale fa molte più vittime.

Le donne gravide possono stare tranquille?

Non vi sono evidenze mediche che lancino alcun allarme circa le donne incinta. Una donna gravida in buona salute ha un approccio al virus identico a una donna non in gravidanza. Ne è la prova la donna di Codogno, moglie del paziente uno, ricoverata all’ospedale Sacco di Milano alla 32ma settimana di gravidanza. Lei è in netta ripresa e la bimba sta benissimo. La gravidanza, secondo fonti mediche ufficiali, arriverà al termine senza complicazioni.

Esiste la trasmissione materino/fetale?

Si tratta di un virus che non conosciamo quindi al momento è impossibile fare asserzioni certe. La casistica ci fa essere ottimisti. Seppure si verificasse questa trasmissione non dobbiamo preoccuparci. In gravidanza molte donne beccano il virus dell’influenza, senza che questo comporti rischi per il bambino. Dobbiamo muoverci su questa linea e mantenere ottimismo circa le le donne gravide in buona salute. Il discorso è diverso per le donne incinta con patologia pregressa, ma in quel caso le maggiori accortezze sono d’obbligo per qualsiasi virus, anche per quelli banali. Niente fobie ma piena fiducia nei medici, a partire dal curante e dal ginecologo di fiducia.

quali cautele per le donne incinta?

Ovvio che la mamma in attesa debba riguardarsi. Evitare di frequentare luoghi affollati e persone che presentino la sindrome influenzale. Per loro poi valgono le regole diramate in generale dal Ministero della Salute: lavare spesso le mani, stare a debita distanza da chi ha tosse o raffreddore, evitare di tossire o starnutire direttamente sulla mano, no alle calche. Consiglio inoltre di vaccinarsi contro l’influenza stagionale. Alcuni studi, che noi medici abbiamo seguito, dichiarano che questo abbia un’influenza diretta positiva anche sul Coronavirus. Non è un vaccino anti-Covid 19 ma ne attutisce i sintomi. Inoltre il vaccino aiuterebbe anche a fare una diagnosi differenziale nel momento in cui si dovesse presentare il temuto virus cinese. C’è tempo fino al 28 febbraio per vaccinarsi e per le gravide è una procedura gratuita. Stiamo muovendoci affinché il termine del 28 venga postergato di almeno un mese.

Lei dirige un reparto punta di diamante in Italia. Siete in allerta?

Assolutamente no. Anzi, ripetiamo fiduciosi che se anche dovesse verificarsi il contagio,  nella stragrande maggioranza dei casi, non succede nulla. No al terrorismo mediatico o alle bufale online. Sí alla razionalità e al senso civico. È un virus nuovo, che fa paura, ed allora armiamoci di senso civico e cerchiamo di attuare quelle poche ma efficaci procedure che evitano il contagio.

 

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Bimbi e coronavirus

Segnali incoraggianti arrivano anche dal reparto di Infettivologia dell’ospedale Di Cristina di Palermo. Nessun caso registrato e l’ipotesi, sicuramente da confermare, ma che prende sempre più piede, che il virus attecchisca meno sulla popolazione pediatrica. Secondo fonti mediche infatti i bimbi hanno un sistema anti corporale vergine, che nel caso del Coronavirus aiuta a evitare le complicazioni più gravi, mantenendo un quadro di non contagio o comunque asintomatico. Bene attenersi alle indicazioni dei medici, evitare anche per i bimbi i luoghi chiusi e affollati e non mandarli a scuola già ai primi sintomi influenzali. Piccole prevenzioni che possono essere utilissime a sè e agli altri.

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