Si parla tanto della fiammata di polmoniti pediatriche in Cina. Le notizie che arrivano parlano di un aumento anomalo dei casi nei bambini e in particolare nella fascia di età da 0 a 2 anni. Anche in Francia si registra un aumento di affezioni respiratorie pediatriche, con un incremento, nelle ultime settimane, del 44 % degli accessi in Pronto soccorso per problemi alle basse vie respiratorie. Sotto accusa un batterio, il Mycoplasma pneumoniae, responsabile delle polmoniti in Cina, stando alle informazione disponibili.
Siamo di fronte a un nuovo rischio virale?
Ne abbiamo parlato con la professoressa Claudia Colomba, pediatra, infettivologa e primario di Malattie infettive al Di Cristina – Dei Bambini di Palermo.

Professoressa Colomba, le polmoniti in Cina devono farci preoccupare?
Stando alle informazioni che arrivano, che ci auguriamo siano assolutamente veritiere, il responsabile delle polmoniti in Cina é un batterio noto, la qual cosa é di suo rassicurante. Da medico, il primo pensiero circa l’elevato numero di casi, va all’abbattimento delle difese immunitarie dei più piccoli, quale conseguenza del periodo pandemico. La massima incidenza di polmoniti pare si registri nei bimbi di due anni, che sono i nati nel cuore della pandemia, quando in Cina le misure di protezione erano rigidissime. É plausibile ritenere che questi bambini abbiano un sistema immunitario ancora vergine, che sta entrando in contatto in ritardo con i microorganismi infettivi. Ciò spiegherebbe il numero elevato di polmoniti.
Nel vostro reparto quale é la situazione?
É assolutamente sotto controllo e in linea con i nostri standard per il periodo autunnale. É arrivata l’influenza stagionale, ricoveriamo bimbi con complicazioni respiratorie, comprese anche le polmoniti, ma non registriamo alcun dato preoccupante. La situazione é assolutamente sotto controllo per quanto riguarda il virus respiratorio sinciziale, comunemente chiamato bronchiolite, che colpisce i bimbi al di sotto dei due anni, provocando sintomi respiratori, che possono essere anche importanti. Negli anni scorsi, di questi tempi, abbiamo verificato un’incidenza sintomatologica maggiore del virus nei piccolissimi.
L’influenza stagionale é arrivata? Come si sta presentando?
É arrivata e si presenta con una batteria di sintomi noti: febbre, malessere generale, muco, tosse. Possono capitare le complicanze quali bronchiti o polmoniti. Abbiamo infatti dei bambini ricoverati per tali ragioni e, considerato che alla base delle complicazioni vi é un virus, valutiamo attentamente se procedere con terapia antibiotica, che somministriamo solo quando riteniamo che al virus si sia potuto sovraccaricare un batterio. Mi preme ricordare che gli antibiotici vanno usati solo sotto stretta indicazione medica e che l’abuso può portare alla grave condizione dell’antibiotico resistenza (ossia il mancato effetto della terapia antibiotica).
Quando fare il vaccino antinfluenzale si bambini?
É questo il momento ideale per la somministrazione del vaccino, che é indicato per tutti i bambini, così da fronteggiare meglio l’epidemia influenzale e i picchi che avremo in pieno inverno.
La formulazione stagionale protegge dai virus influenzali, che secondo la comunità scientifica saranno i più comuni durante la stagione a venire.
Attualmente in Italia, per la vaccinazione in età pediatrica sono disponibili tre tipi di vaccino quadrivalenti contro contro 2 tipi di virus A (H1N1 e H3N2) e 2 tipi di virus B.
Il vaccino antinfluenzale non ha controindicazioni o effetti collaterali particolari e si può somministrare dai sei mesi di vita. É fortemente indicato nei bimbi immunocompromessi, nei cardiopatici, diabetici, nefropatici. É fondamentale rivolgersi al pediatra di libera scelta e seguire con fiducia le sue indicazioni.