Bronchiti, otiti, faringiti, raffreddori e, nei casi più gravi, polmoniti, sono alcune delle complicazioni di banali “influenze”. Un bambino su quattro, nei primi cinque anni di vita, può andare incontro a questo tipo di problemi, ma per parlare davvero di «infezioni respiratorie ricorrenti», come suggeriscono le linee guide della Società Italiana di Pediatria, esiste un criterio clinico: si devono contare almeno otto episodi di infezione, nell’arco dell’anno in bambini sotto i tre anni, e almeno sei infezioni in coloro che hanno superato quell’età (fino ai sette anni). Se, invece, il processo infettivo si manifesta sempre nella stessa sede, per esempio se un bambino ha episodi ricorrenti di otite o di faringite, allora il valore soglia per definire l’infezione ricorrente è di quattro episodi l’anno».
perché molti bambini si ammalano così spesso?
Esistono fattori ambientali innanzitutto, ma ci sono anche situazioni predisponenti che riguardano la capacità di difesa immunitaria innata nei confronti delle aggressioni esterne. «Frequentare l’asilo nido o la scuola materna rappresenta un rischio perché facilita l’esposizione ai germi. Anche vivere in ambienti familiari molto numerosi aumenta il rischio. Poi ci si mette l’inquinamento ambientale che comprende anche il fumo di sigaretta. E infine certi comportamenti come l’abitudine al ciuccio, che aumenterebbe il rischio di otiti. Ambienti chiusi e non arieggiati fanno il resto. Anche in inverno i bimbi, ben coperti, vanno portati a passeggio. Identificati i fattori di rischio, non è difficile suggerire qualche regola per la prevenzione. E se è evidente che non si può rinunciare all’asilo, almeno si può evitare di esporre i bambini al fumo passivo o si può limitare la loro permanenza in ambienti inquinati. E si può eliminare o limitare l’uso del ciuccio.
Consigli
Lavaggi nasali con soluzione fisiologica o ipertonica.
Areare bene le stanze di casa
Evitare che i bimbi sudino, quindi più cambi durante il giorno
Suffimigi con acqua e bicarbonato
Idratare i bimbi con acqua e frutta
Alimentazione bilanciata, con adeguato apporto vitaminico
Evitare luoghi chiusi e affollati
Usare tessuti naturali
Far sì che il bimbo abbia un regolare ritmo sonno veglia
Le difese immunitarie
Alcuni bambini possono presentare un’alterazione di quella che gli specialisti chiamano «risposta immunitaria innata», cioè quella che entra in azione per prima, quando si tratta di aggredire batteri e virus (la risposta adattiva invece, che presuppone la formazione di anticorpi specifici contro determinati microrganismi, è più tardiva). Le cause di un sistema immunitario più lento possono essere molteplici, a quelle genetiche si affiancano quelle dettate dalla prematurità o da uno stress alla nascita (ipossia, arresto cardiaco etc). In merito agli immunostimolanti i pensieri dei medici non sempre concordano. Ve ne sono in commercio diversi, che si affiancano agli integratori, su tutti tiene banco l’echinacea, che, spicciolamente, aiuta a prevenire i malanni stagionali. Evitare anche in questi casi il fai da te, chiedere consiglio al pediatra, che, valutato il quadro del piccolo, saprà fornirvi i giusti consigli.