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La Giornata della Memoria nei pensieri degli adolescenti

Una bravissima prof raccoglie le riflessioni dei suoi allievi in un giorno che serve a ricordare bene

Grazie per questo contributo alle classi 2 B e C dell’istituto Falcone e Borsellino di Favara. Grazie all’attento coordinamento della professoressa Brigida Morreale

Nel giorno della Memoria, le scuole di Favara si sono date appuntamento al Teatro San Francesco per celebrare insieme la Giornata della Memoria, a conclusione di una settimana di iniziative nelle singole scuole.

Su invito dell’ANPI e dell’Istituto di studi e di ricerca “Calogero Marrone”, per il quarto anno consecutivo, tutte le scuole favaresi di ogni ordine e grado hanno preso parte alla Settimana della Memoria: non una sola giornata, dunque, ma un’intera intensa settimana di studio e di lavoro, durante la quale, ciascuno nella propria sede, gli istituti hanno condiviso momenti di riflessione sulla Shoah. Protagonisti studentesse e studenti che hanno dato il massimo della loro conoscenza e della loro creatività attraverso tutte le forme di espressione (musiche, canti, video, recite, letture, memorie) e che oggi hanno portato sulla scena le loro performances in uno spettacolo conclusivo al teatro San Francesco.

Anche gli alunni dell’I.C. Falcone Borsellino hanno preso parte alla manifestazione: lavorando con impegno e consapevolezza, hanno approfondito con letture e ricerche una delle pagine più dolorose del libro dell’umanità. Ecco il contributo di alcuni alunni delle classi 2^ B e 2^ C della Scuola Secondaria di Secondo Grado.

La Giornata della Memoria, che cos’è il 27 Gennaio?

La giornata della memoria è una ricorrenza che si celebra il 27 gennaio. Essa è stata istituita per non dimenticare gli orrori dell’Olocausto, accaduti nella 2°guerra mondiale. È giusto ricordare gli eventi spiacevoli del passato, per non ripeterli nel presente e nel futuro, per questo le crudeltà svolte verso il popolo ebraico, e non solo dai nazisti, non sono cose da nascondere alle nuove generazioni, ma al contrario da far conoscere e da farne comprendere l’ingiustizia morale e anche legislativa.
Questa giornata commemorativa è stata fondata soltanto nel 2005, ben 75 anni dopo la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz. (Daniele Di Giovanni 2B)

Il 27 gennaio del 1945, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono nella città polacca di Auschwitz. Varcati i cancelli del lager , i militari si ritrovarono di fronte l’orrore , la morte, lo sterminio e liberarono  gli ultimi superstiti ebrei  dal campo di concentramento . Le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono al mondo la brutalità di un vero e proprio genocidio, una forma di eliminazione di massa di una razza che purtroppo ha fatto sempre parte della storia . Tutto questo accadde perché Adolf Hitlerconsiderava gli ebrei impuri perché non erano di razza tedesca ariana.

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Strappati dalle famiglie, il dolore del cuore

Infatti  gli anni 30-40 diedero inizio alle  deportazioni degli ebrei nei campi di sterminio, stessi anni nei quali ci fu l’approvazione delle leggi razziali (le quali non permettevano agli ebrei di avere alcuni diritti come l’istruzione,  fare sport , lavorare . . . . ). Anche in Italia Benito Mussolini consentì la deportazione degli ebrei nei vari campi di concentramento, uno dei più famosi è quello di Fossoli uno dei lager di transito da cui si permetteva  di portare gli ebrei nei campi di Europa.” (Daniel Licata 2 B)

La cosa che colpisce di più è che dentro questi campi di concentramento sono stati uccisi 6 milioni di persone, per la maggioranza ebrei, tramite torture ingiuste, malnutrizione e malattie,  usando camere a gas, forni crematori, fucilazioni.

Tra tutti questi ebrei ci furono molti italiani. Pochi di essi riuscirono a sopravvivere e a diventare testimoni dell’Olocausto; tra questi il poeta Primo Levi, il dirigente d’azienda Piero Terracina, le due sorelle Andra e Tatiana Bucci e Liliana Segre.(Giuseppe Bosco 2 C)

All’arrivo nei lager, gli ebrei venivano strappati alle famiglie e divisi in due file.

Quelli di sinistra venivano uccisi e bruciati nei forni crematori,quelli di destra venivano invece costretti ai lavori forzati, senza attrezzature, indumenti e nutrimento.

I deportati erano trattati come animali, privati della loro libertà,dignità e soprattutto della loro identità. Essi infatti non avevano più un nome,bensì un numero marchiato a fuoco sul loro braccio.

Sono trascorsi 75 anni dalla fine dell’Olocausto ma il dolore è ancora profondo nei racconti dei pochi sopravvissuti a quell’orrore.

Per questo è necessario celebrare il Giorno della Memoria, durante il quale sono coinvolte soprattutto le nuove generazioni, per ricordare e dunque non ripetere. Bisogna riflettere, infatti, su ciò che è accaduto e non essere indifferenti, perché, proprio come dice Liliana Segre, l’indifferenza è più colpevole della violenza stessa”. (Giulia Sutera Sardo 2 C)

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I tedeschi non avevano pietà per nessuno, neanche per i bambini,anzi per loro sarebbe arrivata la sorte peggiore: se erano davvero piccoli venivano subito cremati, invece se erano un po’ più grandi venivano usati come cavie per degli esperimenti orribili.

 La guerra finì nel 1945 lasciando dietro di milioni di innocenti vittime uccise nei più barbari modi, spesso torturate senza alcun motivo, con l’aggravante che queste azioni sono state effettuate da persone più o meno normali, senza alcuna instabilità mentale.

Non consideriamo fortunate le pochissime persone sopravvissute, perché dopo una simile esperienza non si può ricominciare a vivere serenamente: noi non possiamo nemmeno immaginare la ferita che si crea interiormente, oltre alle ferite indelebili sulla pelle; infatti prima di avere delle informazioni o un racconto su quanto successo da parte di chi, in prima persona, ha vissuto in quell’inferno, sono passati anni.

 Sono fiera del fatto che la mia scuola, ogni anno, spinga gli alunni di tutte le età a ricordare e, soprattutto, a rendersi conto di dove può arrivare la mente umana anche se sana .

 È giusto guardare i video, le foto, anche le più crude, senza paura,perché questo è stato e continuare a coprirsi gli occhi facendo finta di non vedere lo trovo assurdo.

Perchè manifestare o ricordare qualcosa che è successo nel passato? Per evitare che ciò si ripeta e soprattutto per non sottovalutare chi ha troppo potere. La Storia è Maestra di vita, però mi spiace constatare che, ancora nel 2020, nonostante le due guerre mondiali e altre guerre passate e presenti, c’è un clima di odio e di prepotenza: le persone dal grande potere politico più che lavorare sembra che giochino a chi è più forte, e non nascondo che questo mi fa paura.

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(Giada Marturana 2 B)

Mai più la follia dell’olocausto

Secondo me, è giusto ricordare le vittime di questa strage anche per far capire a noi ragazzi che pazzie come queste non si devono ripetere, che siamo tutti uguali senza razza e che dobbiamo stare lontani dalla violenza, che allora era rappresentata dal nazismo e dal fascismo e che  oggi assume tante altre forme che a noi non appaiono sempre in modo chiaro.

Ogni anno anche nelle scuole si celebra la giornata della memoria. Anche noi ragazzi dell’Istituto comprensivo “ Falcone- Borsellino” di Favara, abbiamo “ricordato” il 27 gennaio con una bellissima manifestazione in cui abbiamo rappresentato tramite poesie, canzoni, cartelloni e recite, lo spirito della giornata della memoria.  Mi ha colpito molto un brano di Anna Frank, che nel suo diario ha scritto: “ È  un miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo”. Riflettendo su queste parole mi rendo conto che la speranza l’ha aiutata a stare meglio in un momento difficile , lei aveva una grande forza , è difficile pensare come lei che gli uomini  non potevano essere così crudeli e che avrebbero capito di aver sbagliato. Io la ammiro perché secondo me è difficile essere coraggiosi e avere fiducia in certe circostanze.

(Salvatore Sutera Sardo 2 C)

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza della storia istituita per ricordare gli atroci fatti avvenuti durante il periodo nazista e le persone a cui è stata negata vita e dignità durante la Shoah. Anzi è importante condividere e”far sapere” per sensibilizzare tutti che è stata una delle più terribili e imperdonabili azioni della storia umana.

 

Una risposta

  1. Complimenti alla scuola. Anche nella nostra scuola si
    dedicano molto tempo e attività a questa ricorrenza: per non dimenticare e sapere da che parte stare.

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