L’influenza stagionale sta per raggiungere il suo picco, costringendo a letto oltre un milione e mezzo di italiani. I più colpiti sono i bimbi sotto i cinque anni e gli anziani. I ceppi sono A e B con le mutazioni H1n1 e H3N3. No agli allarmismi, sì invece ad alcuni preziosi consigli per evitare complicazioni.
Nei soggetti più deboli: bimbi piccolissimi, anziani, pazienti cardiopatici, nefropatici ed immunocompromessi aumenta il rischio di complicazioni respiratorie, polmonite e broncopolmonite.
Il virus ha un decorso che va dai 7 ai 10 giorni, con un apice sintomatologico nelle prime 48/72 ore.
Questi i sintomi dell’influenza 2024
Febbre che può arrivare fino a 40
Dolori osteo-articolari
Mal di testa
Spossatezza
Nausea-vomito e diarrea
Brividi
Tosse, raffreddore e naso chiuso
Malessere generale e congiuntivite
Come curare l’influenza
La cura è sintomatica, come raccomanda il Ministero della Salute. Sí agli antipiretici per far abbassare la febbre, no agli antibiotici a meno che il medico non decida di prescriverli. L’influenza di per sè, essendo causata da un virus, non necessità di terapia antibiotica. Spetterá al medico, in presenza di eventuali complicazioni, di indicarlo o meno. Il curante, caso per caso, potrà prescrivere anche l’uso di mucolitici, aerosol ed eventuali farmaci contro nausea e vomito. No al fai da te che può far peggiorare i sintomi. Riposo e pazienza sono le altre due cure per i malanni di stagioni.
Consigli per i bimbi
Il professore Iacono, pediatra d’esperienza e già primario del reparto di Gastroenterologia dell’ospedale Di Cristina/Dei Bambini di Palermo suggerisce poche semplici regole.
Non entrare nel panico di fronte a temperature corporee alte. Questo virus tocca picchi febbrili notevoli, soprattutto nei bimbi. No alla fretta nell’uso dell’antipiretico. In presenza di un virus, la febbre attiva un meccanismo necessario di difesa e quindi deve fare il suo corso. È preferibile somministrare l’antipiretico con una temperatura non inferiore a 38,5, cionondimeno, se il piccino soffre di convulsioni febbrili o di qualsiasi altra patologia, occorrerà attenersi alla lettera alle indicazioni del pediatra di famiglia. Latte, letto, lana sono le tre l della nonna e funzionano sempre. Latte sta per idratazione che è fondamentale sopratutto in bimbi che presentano vomito e diarrea. Occorre evitare che si disidratino e vadano incontro ad acetone. Somministrare acqua o altri integratori reidratanti a piccole dosi, anche con il cucchiaino, così da facilitarne l’assimilazione e da evitare che si disperdano con il vomito. Far riposare i piccini e coprirli con fibre naturali. In caso di muco eccessivo saranno utili i suffumigi, un rimedio antico ed efficace. Monitorare il piccino con serenità aiuterà a comprendere il decorso dell’influenza. Rivolgersi al pediatra per avere i giusti consigli ed esporre il quadro sintomatologico del piccolo è sempre auspicabile.