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Donatella Sollima, che porta fino a casa pillole di musica

Intervistiamo il direttore artistico di Amici della musica, che ci racconta di una bella iniziativa che porta la classica dagli appassionati anche in tempo di quarantena

La musica come rifugio e isola felice. Un momento di spensieratezza da regalare a tutti, anche in questi giorni così difficili. Donatella Sollima, figlia d’arte, nata e cresciuta in una famiglia di musicisti, ex docente oggi in pensione del Conservatorio di Palermo ​e direttore artistico dell’Associazione Siciliana Amici della Musica, tiene ogni giorno compagnia al pubblico “in astinenza” dai concerti. Ma non solo. Si chiama “Pillole di Musica” lo spazio giornaliero lanciato sui canali social della centenaria associazione, in cui viene quotidianamente lanciato un video di artisti più o meno noti per tenere compagnia agli appassionati di musica, ma anche a chi vuole scoprire nuovi brani e interpreti. Da Giovanni Sollima al Trio Messiaen e al Quartetto della Scala, fino a Czffra, Rostropovic, Beatrice Rana.

Come nascono queste “pillole”?

È un modo per tenere compagnai a chi ama la musica classica, coinvolgendo amici artisti, alcuni già presenti nel nostro cartellone, altri in programma. Mi piace pensare che la musica entri in casa delle persone. Un po’ lo spirito che ha sempre animato la nostra associazione: abbiamo più volte portato la musica a chi non può andare fisicamente ad ascoltare i concerti a teatro, in luoghi come carceri o ospedali. Tutti hanno il diritto di ascoltare della buona musica.

In che modo avviene la selezione degli artisti?

Oltre a proporre i brani, ci piace accompagnare la musica conimmagini accattivanti. E’ stato interessante scovare anche vecchi video, magari restaurati o quelli di artisti che non ci sono più. Insomma, cercare qualche chicca che normalmente non viene visualizzata. Una galleria musicale varia per stimolare l’ascolto, sia per chi è avvezzo sia per chi non lo è.

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Che riscontro sta ottenendo?

Moltissimi artisti mi stanno mandando i propri video musicali, invitandomi a visionarli. Soprattutto i giovani interpreti. Ma è altrettanto emozionante ricevere i ringraziamenti da coloro che ascoltano e, grazie alle nostre pillole musicali, evadono giusto per qualche minuto da questa routine così asfissiante.

 

Come si sente ad “entrare” ogni giorno a casa delle persone?

Per me è stata una bella opportunità: con tutto il tempo libero che ho a disposizione in questi giorni, mi sono ritrovata impegnata con un bel lavoro di ricerca e di ascolto. Ho avuto e sto avendo modo di ascoltare i tanti cd che mi omaggiano gli artisti. Insomma, una sorta di piacevole indigestione di musica. Questo mi distrae dal pensare al momento tremendo che sta vivendo la musica. Abbiamo il dovere di non abbandonare il pubblico.

 

La musica è sempre stata una costante per lei e la sua famiglia…

Della musica non si può fare a meno, ha un’importanza incredibile. Sfido chiunque a dire che, specialmente in questo periodo così drammatico, non ha ascoltato musica più del solito: è una componente essenziale della nostra vita. Quello che consiglio è ascoltare di tutto, anche le cose apparentemente meno piacevoli, proprio per farci un’idea di quello che ci piace veramente.

Cosa farete coi concerti saltati?

Speriamo di recuperarli tutti: faremo il possibile. Eventualmente, anche in estate, cercando spazi all’aperto. In questo momento viviamo alla giornata e ci concentriamo sulle nostre pillole…di buon umore.

 

Suo padre Eliodoro, cosa avrebbe detto della situazione attuale?

Avrebbe trovato ottima scusa per comporre, un po’ come sta facendo in questi giorni mio fratello Giovanni. Un momento in cui il tempo si ferma e puoi goderne a pieno, un tempo quasi sospeso che non viene disturbato dallo scandire della frenetica routine. Lui era una persona semplice che viveva di tre cose: la musica, la fede e la famiglia. Penso che da questa quarantena forzata sarebbe nato un nuovo capolavoro.

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