Avete mai sentito parlare del bambino che fischia?
In gergo medico si chiama wheezing, che significa respiro sibilante e colpisce, sotto i cinque anni, un bambino su tre . Non é un’occorrenza grave, ma va monitorata per scoprirne la causa e merita sempre l’attenzione del pediatra. Per capirne di più sul wheezing abbiamo intervistato la dottoressa Annalisa Ferlisi, pneumologa e dirigente medico all’ospedale “Dei bambini – Di Cristina” di Palermo.

Dottoressa Ferlisi, ci spiegherebbe cos’è il wheezing?
Il wheezing può essere benigno e autolimitante, oppure l’inizio di una patologia respiratoria allergica e non. Il ruolo del pediatra e degli specialisti è di dia gnosticarne la causa il prima possibile, così da impostare, se necessario, una terapia adeguata e allentare l’apprensione dei genitori.
Quali le cause del wheezing?
Ad attivarlo in genere sono virus e infezioni. Il
piccolo fischia perché vi è un trigger, ad esempio un virus, che agisce su un bronco un po’ più reattivo, quindi l’aria passa in un canale più stenotico e produce un suono più antipatico. I bimbi allergici per esempio sono dei “fischiatori” tipo ed a loro può bastare un “banale” raffreddore per attivare il wheezing.
Cosa fare se si avverte il fischio nel respiro del proprio bambino?
Ci si rivolge al pediatra, che valuterà se il piccolo deve essere sottoposto a terapia di attacco.
Ovviamente il medico cercherà di capire cosa sottende questo fischio. Nel caso di un “fischiatore” abituale, questi va monitorato nel tempo e se ha una difficoltà respiratoria va trattato periodicamente con le terapie ad hoc.
Con il tempo il problema si risolve?
La crescita aiuta tendenzialmente a risolvere questa condizione. Va detto però che il bimbo allergico può evolvere nella marcia allergica, sviluppando una forma di asma. È importante conoscere la storia familiare, verificare fattori ereditari per allergie, che potrebbero portare il piccolo ad avere una predisposizione maggiore a essere un allergico, ma ciò non è sempre detto.
Il pediatra avrà un ruolo cruciale nell’iniziare l’iter diagnostico ed anche, perché no, nel gestire i piccoli, se dovesse trattarsi di pazientini che, pur presentando il wheezing, hanno buone condizioni generali. Quando si verificano complicanze o il fischio si protrae oltre l’età prescolare, il
bimbo va studiato dagli specialisti: allergologo e pneumologo tra questi.
Consigli per i genitori?
Il wheezing si sente anche a orecchio nudo. Se i genitori sentono questo fischio nel petto del loro bimbo, senza cadere nel terrore immotivato, devono rivolgersi al pediatra. Spesso alla base del fischio vi è un’attivazione virale o infiammatoria, solo in alcuni casi la causa è allergica. Il pediatra di libera scelta indirizzerà sul da farsi, nella certezza che oggi disponiamo di tante soluzioni per questa occorrenza.