Home » Vaccino antinfluenzale, ecco le risposte ai dubbi più comuni

Vaccino antinfluenzale, ecco le risposte ai dubbi più comuni

Intervistiamo il dottore Giovanni Di Paola, pediatra ed esperto in tema di vaccinazioni

Vaccinarsi o no contro il virus dell’influenza? È la domanda che si fanno in tanti, considerato il timore per un’ondata invernale di Sars Covid 2 e l’inizio dei cosiddetti virus para-influenzali. Un anno fa il vaccino per l’influenza stagionale ha avuto in Italia una copertura del 23% in più rispetto alla stagione precedente. Le linee guida ministeriali raccomandano anche quest’anno una copertura a tappeto.

Per fare il punto sulla questione vaccini antinfluenzali abbiamo chiesto un parere al dottore Giovanni Di Paola, responsabile dell’Unitá operativa semplice di Pediatria dell’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo ed esperto in tema di vaccinazioni.

Dottore Giovanni Di Paola, pediatra

Dottore chiariamo i dubbi, il vaccino antinfluenzale protegge in parte anche dal Covid?

Assolutamente no, proprio perché non é un vaccino anti- Sars Covid 2. Si tratta di una vaccinazione che schermerà contro i virus dell’influenza stagionale che appartengono tipicamente ai ceppi H1N1 e comunque alla famiglia dei virus influenzali stagionali.

Perché allora é altamente e capillarmente raccomandato?

Perché con una pandemia in atto sarà utile per favorire le diagnosi differenziale in caso i sintomi sospetti e perché eviterà che si sovrappongano i due virus.

Ci aiuti a capire meglio?

L’influenza stagionale, che inizierà verosimilmente a novembre (già iniziano a circolare i cosiddetti virus parainfluenzali) e avrà il picco a gennaio, presenterà dei sintomi sovrapponibili a quelli del Covid, quali febbre alta, complicazioni alle basse vie respiratorie. Ciò, considerati i protocolli rigidi, creerà timori talvolta infondati e una complessa gestione sanitaria della comune influenza. Vaccinarsi aiuterà a procedere con maggiore sicurezza nella formulazione delle diagnosi sui casi sospetti. Inoltre eviterà che l’organismo debba contemporaneamente fronteggiare la comune influenza stagione, che, ricordiamolo, non é esente da complicazioni, e  il virus Sars-Covid 2.

Può interessarti:  Papilloma virus, tra verità e falsi miti

In molti temono il vaccino, lei cosa si sente di dire?

Il vaccino antinfluenzale è un farmaco e come tutti i farmaci ha controindicazioni e una gamma di effetti collaterali. Questo però vale anche per un comune antipiretico o per un antinfiammatorio. Per la mia esperienza e sui numeri che ho personalmente osservato, il vaccino è sicuro, quindi consiglio di farlo, soprattutto in questo particolare momento. Gli effetti collaterali a cui si é maggiormente esposti sono locali, nella sede di inoculazione e talvolta una leggera febbricola, tutti sintomi risolvibili con facilità ed in breve tempo.

Da che età iniziare a fare il vaccino?

Fino allo scorso anno era suggerito agli over 65 e ai soggetti a rischio, oggi invece la fascia è più ampia. Si é abbassata la soglia raccomandata agli over 60 e si indica una copertura a tappeto, dai sei mesi di vita in avanti.

Perché sottoporre i bimbi così piccini al vaccino?

Perché possono correre il rischio di contrarre il virus alla stessa maniera delle altre fasce della popolazione e vanno tutelati proprio perché il loro sistema anticorporale è immaturo. La comune influenza stagionale ha un tasso di contagiosità assai elevato, non é esente da complicazioni anche gravi e questo è un momento in cui la cautela è d’obbligo. Da pediatra raccomando la vaccinazione anche nei piccolissimi. Io per primo se avessi un figlio piccolo lo vaccinerei. Le reazioni gravi sono fenomeni davvero rarissimi. Per i neonati nei primissimi mesi di vita, si consiglia l’allattamento al seno che è uno schermo e una protezione naturale a livello generale.

Dove sottoporsi a vaccino?

Dal medico di famiglia, nei centri vaccinali, dai pediatri di libera scelta. A breve il vaccino sarà disponibile anche nelle farmacie. Ciò vuol dire che io posso acquistarlo e somministrarlo in autonomia. Consiglio però di rivolgersi al medico o comunque a personale sanitario competente. Il vaccino va fatto in buone condizioni di salute, quindi é bene chiedere un parere a chi di competenza.

Può interessarti:  L'autismo in tempo di pandemia, la storia di Riccardo, Eugenia e Roberto

Dottore lei si sottoporrà al vaccino?

Assolutamente. Lo faccio da sempre, per tutelare me e per tutelare gli altri, in prima battuta i pazientini con cui entro in contatto quotidianamente.

Cosa dice agli scettici?

Di fidarsi  e affidarsi in prima battuta al proprio medico di famiglia e di saltare a piè pari le fake news, la disinformazione social. Bisogna fidarsi del medico e diffidare dalla disinformazione. Questo é già un primo passo verso la prevenzione.

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

WC Captcha 7 + 2 =