Il ristorante Palazzo Branciforte è una chicca nel panorama del fine dining siciliano. Gestito dallo chef Gaetano Billeci e da Teresa Dawidowska, volto storico della ristorazione siciliana, è installato all’interno di Palazzo Branciforte, costruzione nobiliare cinquecentesca, restaurata nel 2008 da Gae Aulenti. Un locale da ottanta coperti, spesso tutti esauriti, anche per via del menù gluten free, e meta molto gettonata per le cerimonie. Un ristorante, che, come moltissimi altri, ha dovuto annullare, dall’oggi al domani, decine di banchetti, fissati per festeggiare momenti felici. Una storia che in Italia riguarda centinaia di realtà operanti nel food, che oggi cercano risposte a decine di perché e non sanno fare previsioni sul domani. Del domani più del ristorante Branciforte una cosa è certa: non ci sarà l’attesa riapertura del 18 maggio. Ci racconta perché lo chef Billeci.
Cosa farete domani?
Ci sarebbe piaciuto riaprire il 18 Maggio, ma non lo faremo perché adeguarci all’adempimento delle attuali normative di prevenzione anti Covid e di distanziamento sociale richiede tempo, sia dal punto di vista pratico che burocratico. Ancor più perché i dettagli di applicazione sono stati celati e confusi fino all’ultimo momento. Imporsi di riaprire giorno 18 si sarebbe tradotto in una mera corsa contro il tempo, col rischio di non riuscire a mantenere i nostri standard.
Quando e come ripartirete?
Fortunatamente, grazie al nostro ampio spazio esterno, possiamo riprendere a lavorare pur rispettando le varie limitazioni imposte ed accogliere fino a 50 commensali. Tuttavia, per tornare a lavorare in modo disteso e sereno è inutile dire che non possiamo far altro che aspettare il liberi tutti. Nel frattempo, ci adeguiamo.
Cosa vi vi ha insegnato questo momento tanto difficile?
Abbiamo compreso quanto effettivamente sia importante l’aspetto della socialità nella nostra professione, ed è per questo che eccessive restrizioni rischiano di compromettere tutti gli sforzi che il nostro staff mette in atto per offrire ai nostri ospiti la più gradevole delle esperienze. Mascherine, guanti e distanziamenti, inevitabilmente intaccheranno la convivialità.
Anche voi farete i conti con la riduzione del personale?
Purtroppo sarà inevitabile. Anche perché, in aggiunta alla chiusura forzata, anche le mancate celebrazioni di cerimonie religiose ha enormemente ridotto la nostra mole di lavoro, che nella realizzazione di eventi ha il suo core business.
Progetti per la bella stagione?
Riapriremo adeguendoci a quanto ci offrirà il mercato ed il turismo di questa estate anomala, armati di tanta pazienza e pronti per ripartire da zero, ma fiduciosi della voglia di normalità della nostra clientela.