Nel mio giardino, a dicembre, è fiorita questa fresia. Fuori stagione, eppure così bella e tanto rigogliosa. Non ricordo di averne piantato i bulbi, ma la natura le cose più belle le fa da sé.
Vi confido una cosa, a me piace pensare a un piccolo miracolo di Natale e a tal proposito vi racconto una storia piccina.
Mia nonna Stellina (che di fatto si chiamava come mi chiamo io, ma era così minuta e delicata, che tutti spontaneamente le vezzeggiavano il nome) aveva un diletto particolare per i fiori e per le piante.
Aveva una sorta di giardinetto delle meraviglie, dove coltivava margherite, rose, genziana, piante aromatiche, siepi di sempreverdi e su tutto il gelsomino e le fresie. Erano, questi ultimi, i fiori più belli. Il gelsomino si allargava in una siepe poderosa ed elegante, che la nonna, in parte, aveva indirizzato a prendere la forma di un arco, sotto il quale io adoravo passare per esprimere i miei desideri da bambina.
Tra i fiori di quel giardinetto passavo un tempo senza quantità, pieno di sentimenti belli, che mi hanno consentito di costruire ricordi, che ancora mi fanno bene, che mi tengono il cuore al caldo, soprattutto in tempo di inverno.
Quando venni ad abitare a Palermo, nel secondo tempo della mia vita qui nella metropoli, ad accogliermi proprio sul ciglio di casa c’era (e c’è ancora) una siepe poderosa ed elegante, che accenna ad arcuarsi proprio sullo stipite della porta di ingresso. È un profumato gelsomino che, complice il clima mite di Palermo, ci regala fioriture per buona parte dell’anno. Sentire quel profumo, che mi evoca quel tempo di infanzia, pieno di amore a prescindere, mi ha fatto sentire al sicuro, in un posto nuovo e in un tempo da scoprire della mia vita. Ho sorriso ed ho pensato a nonna Stellina, al suo mondo piccino, così come piccina era lei e la sua maniera di amarmi in maniera semplice, a volta goffa, senza come e senza perché, proprio come fanno i bambini.
In queste ultime settimane, presa dalla frenesie del tanto lavoro, delle consegne dicembrine e dall’entusiasmo di questo nuovo “A tutta Mamma”, non mi sono accorta di questa bella fresia, che silenziosa e fuori stagione, stava fiorendo nel mio giardino.
Mentre lavoravo al nuovo progetto di questo giornale, che rappresenta per me una comfort zone, un pezzo di cuore, la parte più bella del mio lavoro giornalistico, ho pensato tante volte a nonna Stellina, che mi aveva donato i semi del progettare il mio futuro, che mi ripeteva senza fine “che la scuola è tutto” (lei che aveva frequentato giusto le elementari, ma che per me sognavo come minimo la laurea). Pensandola ho sorriso con tenerezza e l’ho immaginata testimone del mio percorso, del mio sogno giornalistico realizzato, dei tanti anni passati sui libri (sicuramente più di quelli che lei aveva ipotizzato). Nonna Stellina “é partita” prima che io conseguissi la licenza media. Un tempo mi rammaricavo quando, ricordandola, pensavo che non avesse goduto della gioia più grande: vedere sanzionati i miei traguardi di studio, che erano la massima aspirazione che aveva per me.
Poi osservo il mio gelsomino e tra i suoi fiorellini fuori stagione immagino mia nonna, che mi fa un sorriso.
Poi guardo questa fresia, che ha deciso di fiorire fuori stagione e di essere bellissima in questo giorno, in cui do il via a questo nuovo progetto, che è nato come una cosa piccina, ma piena di tanto cuore. Sorrido e penso che é bello credere ai piccoli miracoli, soprattutto quando arriva il Natale. Sarà una mia considerazione piccina, ma mi fa bene, perché nel tempo adulto delle corse, delle disillusioni, del tanto da fare, tornare bambini e credere in piccole magie di buon auspicio fa tanto bene al cuore.
Ringrazio le mie collaboratrici, il folto team di medici che ci fanno fiducia, impreziosendo il nostro giornale online e su tutto ringrazio i lettori, fedeli ormai da quasi cinque anni. Buona lettura e ad maiora!