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Un caso di febbre del Nilo a Palermo, si tratta di un cinquantenne ricoverato all’ospedale Cervello

Cos’è il virus West Nile? Ne abbiamo con il professore Antonio Cascio, infettivologo e primario al Policlinico di Palermo

Un caso di febbre del Nilo accertato a Palermo.

Si tratta di un uomo di 54 anni, ricoverato all’ospedale Cervello per una forma neuro-invasiva del virus west Nile.

A darne notizia é il Policlinico di Palermo, dove, nel Centro di riferimento regionale per la sorveglianza delle arbovirosi in Sicilia, di cui è responsabile la Professoressa Simona De Grazia, e che ha sede presso l’UOC di Microbiologia e Virologia diretta dal Professore Giovanni Gammanco, sono stati verificati il sangue e il liquor del paziente.

Nella nota stampa si legge che: “Il paziente, già sofferente di una patologia di base che lo ha messo in condizioni di fragilità nel contrastare l’infezione, ha sviluppato una forma neuro-invasiva di febbre West-Nile.  

Il Centro di Riferimento Regionale per la Sorveglianza delle Arbovirosi in Sicilia dell’Azienda ospedaliera universitaria esegue i test di laboratorio per la conferma di tutti i casi sospetti di infezioni trasmesse da artropodi, zanzare, flebotomi, zecche, che si presentino nella nostra regione, all’interno di una rete nazionale coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità. Fra le infezioni sottoposte a questa rete di sorveglianza rientrano, oltre alle febbri da Virus West-Nile, i virus Zika, Dengue, e Chikungunia, e altre arbovirosi autoctone o di importazione.

Già nella scorsa stagione estivo-autunnale il Centro del Policlinico ha diagnosticato 5 casi umani di Febbre del Nilo, quasi tutti in soggetti provenienti dalla provincia di Trapani, di cui uno letale.”

Cos’é il virus West Nile? Lo abbiamo chiesto all’infettivologo Antonio Cascio

Il professore Antonio Cascio, infettivologo
La West Nile è una malattia infettiva trasmessa  dalle punture di zanzara, che é però il vettore della malattia. Portatori del virus sono generalmente i volatili che arrivano dai paesi caldi e che possono essere punti dalle zanzare, che diventano quindi potenziali mezzi di trasporto del virus. L’agente patogeno infatti si mantiene nell’ambiente attraverso il continuo passaggio fra i vettori, soprattutto zanzare del genere Culex, e gli uccelli selvatici, che fungono da serbatoio di infezione. La zanzara può trasmettere il virus all’uomo. Badiamo bene però: la malattia non é contagiosa per via aerea da uomo a uomo, come accade per molti altri virus noti.

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Sintomi e complicanze della febbre del Nilo

Nell’80% dei casi il decorso é asintomatico, nel 19% si presentano dei lievi sintomi, del tutto associabili a quelli di una comune influenza (e si risolvono nel giro di pochi giorni), solo nell’1% dei casi si può andare incontro alle complicanze neurologiche, con forme di encefalite o anche di meningite gravi o addirittura letali. I soggetti a rischio di complicazioni sono per lo più pazienti molto anziani e/o immunocompromessi. Il 10% dei casi più gravi, secondo la statistica, può avere una manifestazione letale del virus. Il tempo di incubazione della malattia dura in media due settimane. La sintomatologia più grave si presenta  con stato di debolezza, febbre moderata o elevata, rusch cutaneo, forte mal di testa, convulsioni,  rigidità muscolare.

Come prevenire il Virus West Nile?

Sicuramente proteggendosi dalle zanzare, con spray repellenti, zanzariere ed insetticidi mirati.

Perché i casi noti in Sicilia si verificano in larga parte nel trapanese?

Probabilmente per via delle zone con acque stagnanti, presenti in quei territori, che diventano appannaggio d’elezione per gli uccelli selvatici, che migrano dai paesi caldi e che quindi possono essere portatori del virus.

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