Da domani a Palermo e provincia scuole riaperte. Disinfestazione straordinaria per gli istituti pubblici e per numerosi istituti privati della città. Da domani si dovrebbe ingranare nuovamente la marcia verso la normalità. Il week end è stato già portatore di buone nuove: nel centro storico i commercianti hanno ripreso a respirare, l’ingresso gratuito ai musei ha fatto registrare tantissime visite ed il flusso di gente in città, fortemente ridotto subito dopo la notizia del primo caso di contagio, sembra essersi normalizzato. La città torna alla sua routine e la riapertura delle scuole dovrebbe chiudere il cerchio. La settimana di stand-by è stata atipica, almeno a parere di molti. Bimbi a casa, ma genitori, eccezion fatta per quelli che lavorano nel comparto scuola, regolarmente a lavoro, così come sono stati regolarmente aperti tutti i luoghi di aggregazione della città. Sul fronte sanitario la situazione è stabile. Si fermano a tre i casi accertati di Coronavirus a Palermo, due dei quali già guariti. La turista bergamasca, caso uno in Sicilia, è ancora ricoverata al reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Cervello ed è in ripresa. Abbiamo chiesto al dottore Tullio Prestileo, stimato infettivologo palermitano, dirigente medico all’Arnas Civico, di fare il punto della situazione.
Coronavirus in Sicilia, il punto dell’infettivologo
A Palermo i casi accertati sono fermi a tre. Non possiamo escludere che in una metropoli possano esservi gli asintomatici o i sintomatici lievi. Di questi però non abbiamo contezza e quindi neppure certezza. La situazione ad oggi è molto incoraggiante a riprova del fatto che il sistema sanitario siciliano ha lavorato bene nel circoscrivere la catena del contagio e nel gestire coloro i quali presentavano sintomi sospetti. Nei principali ospedali della città è attivo un triage dedicato a chi presenta sintomi da Coronavirus e questo è stato già un punto a vantaggio della prevenzione. Va detto però che la gente ha limitato parecchio gli accessi. Non ha più paura del virus? Teme di recarsi in ospedale? A ogni buon conto in città non si sono verificati intasamenti nei ps, anzi i punti di primo accesso si sono svuotati. Ottimo anche il lavoro svolto dai medici di famiglia, che hanno saputo fronteggiare questa allerta imprevista.
Domani tutti a scuola, i genitori possono stare tranquilli?
Se avessi un figlio in età scolare lo manderei assolutamente. La riapertura delle scuole equivale a una necessaria ripresa della routine sociale, che è importante per qualsiasi comunità. Mi permetto di suggerire a chi lavora nel comparto scuola qualche piccolo consiglio: tenere la finestra aperta per tutta la durata delle lezioni. Il circolo d’aria è capace di diluire la potenza di qualsiasi virus. Tra l’altro il clima a Palermo è mite, semmai dovessero abbassarsi le temperature, e ne dubito, si possono vestire i bimbi con abbigliamento più pesante. Seconda regola: evitare, anche da parte degli insegnanti, baci ed abbracci. È una piccola accortezza, che però è bene usare. Invitare i bimbi a lavare le manine più spesso e mettere nello zainetto un flaconcino di gel igienizzante. Al di là della corsa all’acquisto e dei gesti quasi da psicosi per accaparrarsi la boccetta, devo dire che sono presidi pratici ed efficaci.
Altro consiglio: le scuole dell’infanzia che dispongono di spazi all’aperto, ne approfittino quanto più possibile. L’aria aperta fa sempre bene, specialmente ai più piccoli.
La Sicilia è zona verde, rischio bassissimo. Allarme ormai passato?
Manterrei la prudenza per almeno un’altra settimana/dieci giorni. Nessun allarmismo, però è bene avere cautela. Rispettare le famose dieci regole, in testa alla quale vi è quella di lavare spesso le mani, un gesto fondamentale per arginare qualsiasi contagio virale. Avere ancora qualche giorno di pazienza ed evitare i luoghi chiusi ed affollati. Evitare anche di organizzare e partecipare ad eventi, che coinvolgano masse di persone. Su tutto vale poi la regola di non recarsi nelle zone ad alto rischio e qualora fosse capitato nelle scorse settimane, avere l’accortezza di mettersi in quarantena e rivolgersi al medico per qualsiasi sintomo sospetto. Il virus è meno pericoloso di quanto non si creda, non è però una banale influenza e quindi è sempre meglio evitare di beccarlo. Occorre avere un po’ di pazienza e la fiducia, nutrita anche da noi medici, che nel giro di poche settimane tutto possa rientrare in maniera completa.