Super Greenpass? Lo sapremo tra poche ore, quando la cabina di regia governativa, in tandem con il Cts stabilirá quali saranno le nuove regole di contenimento pandemico in vista delle feste (nel link di seguito tutto quel che potrebbe cambiare già dai primi di dicembre)
https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/AE8awpy. Intanto montano le domande di chi non si è ancora vaccinato, ma anche di chi il vaccino lo ha fatto più di sei mesi fa e dovrebbe considerare l’ipotesi di una terza dose a brevissimo tempo.
Quando in Italia la situazione epidemiologica è stabile, con poco più di 10.000 nuovi contagi nelle ultime 24 ore e la Sicilia tiene duro, con una media di 500 nuovi positivi al giorno, abbiamo fatto il punto della situazione con il professore Antonio Cascio, infettivologo e primario al Policlinico di Palermo.

Professore Cascio, super greenpass sí o no?
Non ho mai avuto un approccio estremista quando abbiamo parlato di restrizioni, ma su questo fronte sono un sostenitore del greenpass a vaccinati e guariti da sempre, già quando si ipotizzava il semplice certificato verde. Non possiamo assolutamente paragonare la protezione vaccinale con l’esito di un tampone, ancor peggio se rapido. Ahimè, chi deve recarsi a lavoro previa esibizione del greenpass, effettua i test veloci ed è noto che tra questi si registra una percentuale di falsi negativi, che sono un potenziale forte per la diffusione del contagio. Non possiamo stare sicuri con un greenpass semplice, soprattutto con l’avvicinarsi di un periodo particolare come quello delle festività natalizie. Ritengo poi che sia meglio il super Greenpass, che non chiusure, restrizioni o lockdown generalizzati.
Cosa pensa della terza dose a soli sei mesi di distanza dalla seconda?
Che andrebbe valutata caso per caso. Probabilmente, un soggetto giovane e sano non necessità del terzo richiamo a una distanza così ravvicinata dal secondo.
Per chi invece è indicata la terza dose?
Al di lá delle decisioni del Governo, la consiglio agli anziani, ai soggetti immunocompromessi o che stanno facendo terapie immunodeprimenti. In queste categorie, la risposta la vaccino tende ad essere inferiore, per via appunto dei farmaci o delle condizioni di salute di base. Il mio consiglio é il seguente: se uno dei soggetti di cui sopra ha fatto anche di recente la seconda dose, deve verificare dopo venti giorni gli anticorpi e se questi sono bassi, deve fare la terza dose, indipendentemente che siano passati sei mesi o solo uno dalla precedente inoculazione. É importante a tutela della salute di chi é a rischio. Il Covid sa non perdonare, soprattutto quando si tratta di persone fragili.
Festività alle porte, basterà l’eventuale super Greenpass a proteggerci?
Occorrerà anzitutto il buon senso. I vaccini, e i dati lo dimostrano, hanno ribaltato la condizione epidemiologica e per rendercene conto basta confrontare i numeri di contagi, morti, ricoveri ordinari e in intensiva di oggi con quelli di un anno fa. Ieri abbiamo registrato 10.000 nuovi positivi in ambito nazionale, esattamente un anno fa erano più del doppio. I dati danno ragione alla campagna vaccinale. Ovviamente dobbiamo sempre avere un occhio di riguardo per i fragili, indossare la mascherina se li incontriamo in un luogo chiuso ed avere sempre il buon senso di rimanere a casa, se compare un solo sintomo sospetto. Queste festività ci auguriamo siano all’insegna di una condivisione maggiore rispetto allo scorso anno, ma ciò non deve eludere la prudenza.