“Pensando ai tanti, troppi bambini e adolescenti, che ogni estate muoiono o hanno gravi complicanze per annegamento, ritengo che sia doveroso da pediatra/neonatologo proporre un garbato promemoria, già pubblicato dall’Accademia dei Pediatri americani, con la speranza che possa essere condiviso.”
Lo scrive sui social il dottore Marcello Vitaliti, noto neonatologo/pediatra palermitano e direttore dell’Utin dell’ospedale Civico di Palermo. L’invito del professore Vitaliti è quello della condivisione collettivo di un vademecum sì semplice, ma anche estremamente utile.
“L’annegamento è rapido e silenzioso e può accadere anche in una vasca da bagno, in una piscina gonfiabile da cortile, in quella di un hotel o in spiaggia dove sono regolarmente in servizio i bagnini, ha detto Sarah Denny, autore principale del rapporto dell’Accademia dei Pediatri americani.
Abbiamo diverse strategie per prevenire l’accadere di tante tragedie.
Raccomandiamo sessioni di nuoto già a partire dall’età di 1 anno, così da far acquisire abilità, ma consapevoli che queste da sole non sono sufficienti e non sono a prova di annegamento.
Occorre una stretta e costante supervisione degli adulti quando i bimbi sono in acqua e intorno all’acqua, così come è utile l’uso del giubbotto di salvataggio tra bambini e adulti.
Occorre impedire l’accesso in acqua dei piccoli senza supervisione.
Usare recinzioni della piscina ai quattro lati, alti almeno quattro piedi, con cancelli e chiusura automatica, che isolino completamente la piscina dalla casa e/o dal cortile.
In casa occorre essere consapevoli che i seggiolini da bagno per bambini possono ribaltarsi e far scivolare il piccolo, con il rischio che questi possa annegare in pochi centimetri di acqua, anche nella vasca di casa. I bambini non dovrebbero mai essere lasciati soli, neppure nella vasca da bagno di casa.
L’acqua dovrebbe essere svuotata da grandi bacinelle, piscinette e vasche, una volta dopo l’uso.”
I dati dell’Accademia di pediatria americana puntano un faro anche sui numeri:
“L’annegamento, si legge dallo studio, è la principale causa di morte nei bambini statunitensi e la terza causa nella fascia di età compresa tra i cinque e i 19 anni.
La maggior parte delle morti per annegamento di neonati avviene in vasche da bagno o grandi bacinelle e le statistiche confermano che questi bimbi possono essere stati lasciati soli per un tempo breve, che va da uno a cinque minuti.
I bambini sotto i cinque anni, vittime di annegamento, hanno accesso non supervisionato o inaspettato all’acqua di piscine.”
Mi sono limitato, dice il professore Vitaliti, a divulgare un documento americano, che ha validità globale. Questo affinché si ponga maggiore attenzione, soprattutto in un periodo dell’anno in cui i divertimenti acquatici sono, come è giusto, la norma, soprattutto per i più piccini. Un’attenzione in più salva la vita. Non dimentichiamolo mai, ed anche un solo minuto può essere prezioso per evitare una tragedia. Seguiamo queste poche semplici regole per garantirci un’estate sicura.