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Sono una mamma sola

Crescere un figlio senza un padre non è facile: solitudine, fatica e talvolta pregiudizio. Ecco i consigli della psicologa

Essere mamma, come recita il vecchio adagio, è il mestiere più difficile del mondo. Lo è ancora di più quando la mamma non ha un partner. Quali dinamiche si attivano nell’anima di una donna che consapevolmente sa che suo figlio non avrà un padre?

Crescere un figlio senza un padre

Le donne chiamate a sostenere la crescita dei figli da sole rappresentano una realtà abbastanza presente. Nella vita legata alla condizione di mamma-single vi sono doppie responsabilità, tripli impegni e molteplici soddisfazioni. E’ vero che non si ha la possibilità di condividere il percorso genitoriale e quindi di dimezzare ansie e carichi di lavoro, ma in ogni caso,  il piacere che derivano dal crescere i figli aiuta a superare tutti gli ostacoli. Purtroppo queste situazioni sono raramente frutto di scelte, nella grande maggioranza delle storie sono imposte o subite. Qualunque sia il motivo, (separazione, vedovanza o incapacità del compagno di affrontare la paternità) i sentimenti che prevalgono potrebbero essere accompagnati da senso di colpa o solitudine. Ecco perché è importante avere una buona rete di supporto familiare ed amicale.

Nella grande maggioranza dei casi le “mamme dal doppio valore” sanno già cosa le aspetta. Sanno che dovranno raddoppiare i sacrifici e l’amore. Soprattutto sanno che dovranno fornire tante spiegazioni e costruire una grande serenità affinché i figli possano risalire alle giuste risposte.

Vi sono mamme che diventano mamme senza un partner (le ragazze madri ad esempio) e donne che subiscono l’abbandono dopo la maternità

Come possono aiutarsi e farsi aiutare?

Qui entra in gioco l’ambiente che deve sostenere e non invadere, gratificare e non sostituirsi, incoraggiare e non sminuire. La presenza di una  rete di relazioni parentali competenti e di amicizie sincere favorirà la gestione degli impegni familiari, legittimando tempi e spazi del piccolo nucleo familiare.

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Quali figure gregarie possono aiutare una mamma sola?

Il confronto con famiglie che vivono e gestiscono storie simili rappresenta sempre un modo per superare il senso di solitudine e di inadeguatezza, ma il metodo più efficace resta sempre l’investimento su se stessi, interpretato  in qualità di persona ricca di risorse al di là del solo compito genitoriale.

Il benessere personale, è sempre il presupposto fondamentale per costruire  modelli funzionali e dare prova delle proprie competenze .

Alcune mamme possono subire piccole forme di pregiudizio. Cosa fare?

Remore e pregiudizi, sono sempre in agguato per ostacolare il percorso emotivo e personale appena descritto, in qualsiasi tipo di ambiente e di nucleo familiare. Il rischio è quello di chiudersi  e di investire tutte le energie per contrastare il ruolo destinato. Senso di colpa, affanno e inadeguatezza devono sempre lasciare spazio alle nuove ed innumerevoli opportunità che le mamme riescono ad offrire ai loro cuccioli.

 

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