Quanto ci proteggerà il vaccino anti Covid e cosa accadrà in autunno? Il sole caldo d’estate terrà lontano il virus ed a settembre si potrà tornare a scuola in totale serenità?
Queste sono alcune delle domande più frequenti, quando la curva dei contagi lentamente è in discesa e sono già quasi 39 milioni le dosi di vaccino somministrate in Italia. Abbiamo fatto il punto con il professore Antonio Cascio, infettivologo, primario al Policlinico di Palermo e docente alla facoltà di Medicina dell’ateneo palermitano.
Sprint nella campagna vaccinale, con picchi di giovanissimi che ricevono il siero, per quanti mesi si potrà stare tranquilli?
Vaccini efficaci con le varianti, considerato che se ne registrano sempre di nuove?
LE TEMPERATURE ESTIVE TERRANO LONTANO IL COVID?
I raggi ultravioletti inattivano il virus e la vita all’aria aperta aiuta sicuramente a limitare i contagi, considerato che, anche in presenza di persone contagiate, il virus in un ambiente aperto si diluisce. Ciò ovviamente non deve togliere spazio alla prudenza, soprattutto se non si è vaccinati o comunque immuni per post malattia. L’estate faciliterà gli spostamenti, i viaggi anche lontano da casa, l’aggregazione, tutte occorrenze legittime, che non devono però farci dimenticare di essere cauti, a tutela nostra e degli altri.
quali accortezze devono avere i non immuni?
Dovrebbero essere prudenti soprattutto verso i soggetti fragili: anziani e immunodepressi. Queste due categorie, anche se vaccinate, corrono più rischi, poiché può succedere, seppure in casi limitati, che i soggetti fragili e sottoposti a determinate cure, abbiano una risposta anticorpale ridotta. Fare più frequentemente il tampone e cercare di seguire le regole di distanziamento è opportuno. Assembramenti di persone non vaccinate potrebbero creare dei focolai e quindi occorre attenzione.
A settembre é verosimile una ripresa scolastica in maggiore serenità?
Se i bimbi, per i quali ancora non è previsto il vaccino, staranno in contatto con adulti vaccinati, non dovrebbero rischiare contagi e quindi teoricamente dovremmo avere una ripresa più serena rispetto allo scorso anno. L’obiettivo, lo ribadisco, è l’immunità di gregge, così da tutelare anche chi non rientra nei piani vaccinali. I bimbi in sé, a seguire le statistiche mediche, non sviluppano sintomi Covid importanti, ma possono essere vettori per far circolare il virus. Se gli adulti però si vaccinano in massa, questa eventualità diventa peregrina.
VaccinO italiano, a che punto siamo?
Il vaccino Reithera, alla cui sperimentazione sto partecipando attivamente, dal momento che ho coordinato al Policlinico un gruppo di ricerca, dimostra di essere un ottimo siero. I gruppi testati hanno maturato ottimi titoli anticorpali, anche superiori ai vaccini in uso, ed effetti collaterali davvero irrilevanti. Ahimè però le lungaggini burocratiche stanno rallentando l’iter e questo é un vero peccato. Il rischio è che questo siero, potenzialmente molto efficace, arrivi in ritardo rispetto ai suoi omologhi, che nel frattempo saranno calibrati con le varianti.
Invitiamo sempre alla prudenza, ma ci sono anche gli integralisti che vedono il Covid dappertutto, quali falsi miti si devono sfatare?
Un’abitudine che mi sembra del tutto inutile é l’uso e abuso di gel disinfettante o alcol in ambienti aperti. Mi spiego meglio: le mamme, che cospargono di gel i giochini del parchetto, all’aperto sbagliano. Sole e vento bastano a svolgere il loro compito sanificatore. Anche la continua sanificazione degli spazi comuni nei circoli all’aperto è un eccesso. Non isoliamo i bambini per timore che si contagino. Ed ancora: va benissimo lavarsi spesso le mani o igienizzarle con gel in assenza di acqua, ma non deve diventare un tic. Se sono da solo e non tocco cose o persone, non è necessario che ogni mezz’ora passo il gel tra le mani. No alla fobia delle scarpe dentro casa o della pulizia della spesa prima di conservarla. Si deve avere cautela, ma non dobbiamo mai trasformare la prudenza in mania.