Le mamme (e non solo!) si dividono in due grandi gruppi: quelle che vedono il bicchiere mezzo pieno e quelle che vedono il bicchiere mezzo vuoto. Alle prime vorrei dire che è già passato il primo mese dalla chiusura delle scuole; alle altre vorrei, invece, ricordare che mancano ANCORA due mesi alla riapertura delle scuole.

L’estate prima di essere mamme
Nella nostra “vita precedente” (quella senza figli) l’estate era sinonimo di vacanza, sempre e comunque, anche se l’ultimo esame universitario dovevi affrontarlo il 29 luglio e anche se i tuoi turni di lavoro si aggiravano intorno alle 9h con 15min risicati di pausa pranzo. Tuttavia, bastava nominare la parola “estate”, che un sorriso sognante illuminava i nostri sguardi.
Poi è arrivato il primo figlio, a volte il secondo e, per i più temerari/folli, il terzo, quarto e così via: da quel momento in poi, “estate” è diventato sinonimo di “corso di sopravvivenza”, con tanto di arruolamento diretto nel Corpo dei Marines per le poche elette che supereranno i tre mesi di fuoco psicologicamente lucide e fisicamente stabili.
Estate: mamme lavoratrici e mamme “casalinghe”
Ecco, quindi, che le mamme lavoratrici stilano un planning organizzativo che prevede un incastro perfetto tra reclutamento nonni/baby sitter, campus estivi e piano ferie, che farebbe invidia al più accanito appassionato di Risiko; le mamme non lavoratrici stilano, invece, un elenco accurato di integratori, calmanti e rimedi naturali che le aiutino a superare indenni almeno la prima metà delle vacanze estive, giusto per possedere ancora quel poco di prontezza che permetta loro, all’occorrenza, di chiamare ogni figlio col proprio nome senza dover fare l’appello completo di tutti i membri della famiglia.
Se da un parte, però, noi mamme riusciamo a prevedere e contenere la centrifuga estiva, dall’altra parte c’è sempre qualcosa che ci rema contro e che non riusciamo, quasi mai, a prevedere: il cosiddetto must-have, quell’oggetto o indumento di tendenza che ogni anno cambia senza mai venire incontro alla praticità della moda mare mamma-con-bambini.

Mamme semi fashion e tendenze estive
IL COSTUME DI TENDENZA. E’ sempre la stessa storia, tutti gli anni, dopo il lungo inverno, inizi a vedere in vetrina i primi costumi e il desiderio di alleggerirsi, ti spinge ad acquisti compulsivi che poi risultano poco pratici. Belli, veramente belli quei costumi interi monospalla, sgambati, incrociati avanti e dietro, quei trikini e bikini (ormai trasformati in V-kini); belli sì, se indossati solo per la foto di rito da pubblicare su Instagram o Facebook. Parliamoci chiaramente, se devi placare il pianto del neonato in spiaggia allattandolo o addormentandolo, inseguire il 2enne che scappa come un razzo lungo la battigia, prendere in braccio uno o più figli di ogni genere ed età perché la sabbia scotta, perché sente freddo uscendo dalle due ore di bagno o perché, finalmente, dopo le due ore a mollo, tuo figlio è passato dallo status “cotoletta impanata con la sabbia” a “bambino vero” e vuoi mantenerlo tale, ecco, se devi fare almeno una di queste cose, praticità esige che tu debba indossare una muta da sub.
Il MATERASSINO DI TENDENZA. Secchielli, palette, rastrelli, formine, ciambelle e braccioli fanno parte del kit di sopravvivenza estivo e, puntualmente, il nostro sguardo si illumina di orgoglio per aver pensato a tutto l’occorrente per i giochi da spiaggia e da mare dei nostri bambini e, soprattutto, per aver stipato il suddetto occorrente in un’unica sacca. Poi scendi in spiaggia e all’orizzonte intravedi un unicorno dorato galleggiare pacifico: è un attimo e il tuo sguardo così fiero si trasforma nell’emoji “Urlo di Munch” perché sai già che tuo figlio snobberà la tua ciambella vintage e pretenderà fino allo sfinimento l’unicorno galleggiante, il fenicottero rosa o il pavone blu. Ma tu sei forte e non cedi al capriccio del bambino, lo costringi ad usare i braccioli di Spiderman e di Frozen; finché il papà o la nonna decidono di regalarti il tanto temuto quanto desiderato materassino che fa tendenza e che ti trasformerà in una domatrice di fenicotteri rosa.
GLI ACCESSORI DI TENDENZA (DI PAGLIA). La leggerezza della paglia è solo un’illusione. Quelle borse da mare in paglia e dai colori fluo si trasformano ben presto in strumenti di tortura: i 100g iniziali di peso lordo della borsa diventano ben presto 30kg di peso netto. Le dimensioni della borsa di paglia, infatti, ti spingono ad infilarci dentro tutto il corredo da mare costituito da almeno quattro cambi di teli e costumi, creme pre e post esposizione al sole, creme pre e post attacco di branco di meduse, teglie di pasta al forno per merenda e bottiglie di acqua ghiacciata o di ghiaccio con acqua, che contribuiscono ad aumentare esponenzialmente il peso della borsa e a farti perdere l’uso della spalla che trascina la borsa. Il manico di paglia subisce questo peso e riesce a conficcarsi nella carne meglio di un fil di ferro.
Vogliamo parlare dei cappelli di paglia? Più hanno la falda ampia e larga, più ti donano quel fascino misterioso da diva d’altri tempi che ti fa lievitare. Ma sono così estesi che non ti permettono di avere la visuale a 360° (FONDAMENTALE!!) per avere ogni figlio sotto controllo e sono così leggeri (quelli sì!) che, alla prima folata di vento, si trasformano in aquiloni e addio fascino misterioso.

Godiamoci L’estate con i figli
Care mamme, da amante della moda in quanto stile personale e non in quanto tendenza omologata, vi consiglio di lasciare che la moda venga esibita nelle vetrine dei negozi e nelle vetrine social. Ciò non vuol dire che non dobbiamo avere cura del nostro look, ma di personalizzarlo in base alle nostre reali esigenze: avere dei bambini rende la stagione estiva obiettivamente faticosa e la parola d’ordine per affrontarla dovrebbe essere “alleggerimento”. Inutile circondarsi di fronzoli, in ogni senso!
D’altra parte ciò che temo di più, udite udite, e che questi anni passino troppo velocemente e che li rimpiangerò amaramente. Temo che presto non sarò più costretta ad assaggiare salatissimi coni gelato al gusto di battigia; temo che presto non dovrò più comprare improponibili materassini per lasciare posto a pinne e occhialini che li porteranno a nuotare sempre più lontano; temo che ben presto non ammirerò più i loro sbilenchi castelli di sabbia, ma solo il castello del borgo antico che sovrasta la spiaggia che frequento.
Pertanto godiamoci questa fatica con i nostri costumi fascianti e comodi, con i nostri zaini da trekking contenenti l’occorrente da spiaggia, con i nostri capelli in bella vista sfibrati e salati di mare. Ben presto avremo tutto il tempo (purtroppo) di bere un cocktail sulla giraffa galleggiante, di indossare V-Kini di tendenza, costumi intrecciati, leggerissime borse di paglia e cappelli dalla larga falda che nasconderanno il nostro sguardo un po’ alleggerito, ma anche un po’ malinconico.