“Tuttapposto” è un bel film perché regala tante emozioni. L’allegria, il disincanto, l’amarezza, la commozione. Il cinema piace e fa bene quando, davanti al grande schermo, si riesce a ridere di gusto, a riflettere ed anche, perché no, a concedersi qualche lacrima liberatoria, un attimo prima che si accendano le luci. La trama è lineare e rispolvera un tema tristemente noto in Italia e in Sicilia in particolare: il baronato, le parentopoli e la raccomandazione, senza la quale non si va avanti. C’è Roberto, un universitario annoiato, che ciondola per la facoltà di Filosofia sostenendo, senza alcun impegno, esami su esami tutti da trenta e lode. Roberto di cognome fa Lipari ed è figlio unico del rettore dell’ateneo, dove vige la regola dei padroncini Mancuso, una gerarchia di discutibili docenti universitari, che, grazie alla parentepoli degli incarichi, “signoreggia” nell’imprecisata università sicula, praticamente da sempre. Con il rettore, compiacente e compiaciuto, si chiude il cerchio, di cui Roberto fa parte, suo malgrado. Sarà il “coupe de foudre” per una bellissima studentessa russa, in Sicilia per l’Erasmus, a smuovere cuore e coscienza di Robertino, che da annoiato e passivo compiacente, si trasforma in un autentico rivoluzionario, che vuole dare una scossa al sistema, in nome e per conto di ideali, portati avanti, seppur a vuoto, da un gruppo di colleghi. Da lì nasce l’intuizione geniale di un app, sulla scorta delle celebre Tripadvisor, che servirà a recensire propri i professori universitari e l’andazzo dell’ateneo. La cosa arriva fino all’orecchio del ministro dell’Istruzione, interpretato con eleganza e vis recitativa perfetta da Monica Guerritore, che vuole conoscere personalmente studenti e prof della rivoluzionaria università. Da li la baraonda, che darà il colpo di reni alla storia.
Un film comico ma che fa tanto riflettere
Il film fila liscio come l’olio, con picchi di comicità da maestro di Sergio Friscia, con l’eleganza assoluta di Monica Guerritore, con Ninni Bruschetta, il capofila dei baroni Mancuso, bravissimo con la sua faccia da schiaffi, mentre porta il bastone del corrottissimo sistema. Che dire di Luca Zingaretti? È ormai un siculo onorario e calza a pannello i panni del rettore, padre padrone e amante dei bonsai, che hanno un significato tutt’altro che casuale. C’è poi la fiera dei personaggi: dalla mamma borghesotta, la bravissima Silvana Fallissi, fintamente sciocca, con accento siculo biascicato, sempre in camicia di seta e spilla d’oro” très jolie”. C’è lo studente trascinatore pasionario, più per autocompiacersi che per altro. C’è il galoppino del rettore, che regala un finale a sorpresa. Ed ovviamente c’è il protagonista, Roberto Lipari, con la sua faccia malinconica e la battuta sempre in canna: una comicità spontanea, partorita da un rammarico, che si trasforma in riso che fa riflettere. Qualcuno, non a torto, lo ha definito un comico giovane ma geniale. Ed è vero perché Lipari, al suo esordio cinematografico, ha fatto un buon lavoro, senza “pacchianate” e raccontando in maniera nuova un vecchio luogo comune. Che sia cresciuto a pane e Ficarra&Picone si vede da più di un dettaglio, eppure lui, in conferenza stampa, ci ha tenuto a precisarlo: “Valentino e Salvo hanno creduto e prodotto questo progetto, ma mi hanno lasciato totalmente libero.” Quando qualche collega giornalista in sala a a Palermo gli ricorda qualche rimando a “L’ora legale”, Lipari replica: “Quello è un capolavoro.”
Chi è Roberto Lipari?
È un comico palermitano, che si è fatto conoscere dal grande pubblico nel 2016, quando ha vinto il talent di La 7 Eccezionale veramente. In giuria c’era proprio Diego Abatantuono e poi Paolo Ruffini e Renato Pozzetto. Si è poi consacrato tra i protagonisti di Colorado e sono celebri i suoi video, cliccatissimi e campioni di condivisioni sui social. Giovane e talentuoso, si vede che studia parecchio. La sua comicità è frutto di un lavoro si istintivo, ma anche tanto meticoloso. Lo dimostra in questo primo film, che ha un andatura svelta, un piglio leggero, e il rigore che non lascia nulla al caso. Tante citazioni di cinema di altissimo livello (da Woody Allen a Star Wars) e una meticolosa cura del dettaglio.Buona la prima per Tuttapposto di Roberto Lipari, un film per tutti, che non ricorre mai all’espediente boccaccesco per far esplodere la risata facile.
Il film è uscito il 3 ottobre in tutta Italia. Durata 90 min.
La regia è di Gianni Costantino
Sceneggiatura e soggetto di Roberto Lipari, Ignazio Rosato, Paolo Pintacuda. Produzione Tramp Ltd, Distribuzione Medusa. Ufficio stampa Giusi Battaglia.