Continuano, in occasione della settimana della festa della mamma, i nostri racconti di mamme speciali. Oggi vogliamo parlarvi di Roberta Chessa, una giornalista sarda, trapiantata al nord. Una donna colta, raffinata, profondamente innamorata della scrittura, della fotografia e di tutto quello che è buona comunicazione. Roberta, qualche anno fa, ha vissuto una condizione di maternità che, per i più, potrebbe apparire cosa comune, ma che, in realtà, per chi la vive, è una scommessa doppia: in termini di amore, fatica, accudimento, ansie e molto, molto altro. Roberta è mamma di due gemelli e ci faceva piacere, nel nostro magazine, raccontare la sua esperienza di vita, considerato che sono tante le mamme di gemelli che seguono il nostro giornale e i nostri social e che ci espongono le difficoltà quotidiane che, nel loro caso, diventano “al quadrato”. La storia di Roberta, speciale nel suo essere storia quotidiana, vuole essere un confronto verso il mondo della maternità gemellare, che non è scontata, che può sorprendere, financo impaurire, al momento in cui viene annunciata agli stessi genitori.
Roberta, parlaci di te
Vivo a Milano, una città che mi piace molto, ma ho il cuore nella mia isola e nella mia città sul mare, Cagliari, dove sono nata, cresciuta e ho studiato fino all’università. Sono giornalista da molto tempo e ho lavorato per anni in periodici e quotidiani. Con la nascita dei miei gemelli, un maschio e una femmina, tredici anni fa, la mia vita si è trasformata e ha preso un altro corso con ritmi nuovi. Proprio la maternità doppia è stata una forte ispirazione per la mia attività sul web e per il mio blog, www.vedodoppio.com .Uno spazio dove unisco l’esperienza professionale e personale, scrivo di genitori e figli, di gemelli, dove condivido emozioni, scoperte, pezzi di vita, dubbi, sforzi e consigli per chi è alle prese con questa avventura doppia o ne è affascinato. Un luogo nel web dove racconto e nascono storie che vogliono diventare esperienze da condividere.
Cosa hai provato quando hai scoperto di aspettare due gemelli?
La prima reazione è stata di stupore. Poi è arrivata un po’ di preoccupazione. Mi sono chiesta subito: ce la farò? Riuscirò a dividere braccia, attenzioni e coccole fra i piccoli? Dopo le prime settimane in cui ho realizzato che sarebbero arrivati due neonati, ho cominciato a pensare a come mi sarei potuta organizzare. Nonni e zii vivono in un’altra città e non potevo contare sulla loro presenza, mentre mio marito è spesso in viaggio per lavoro. Sapevo che mi sarei trovata sola con alle prese con due bambini.
Gravidanza e parto gemellare, quali le difficoltà?
La gravidanza è stata serena, a parte un piccolo allarme iniziale per cui sono stata a riposo qualche giorno. I gemelli, in maniera inaspettata, sono cresciuti tanto e al momento della nascita, avvenuta a termine alla trentottesima settimana, pesavano più di tre chili l’uno. Sono nati con un parto cesareo, li hanno messi subito in due lettini separati e in ospedale le ostetriche che passavano dal nido non credevano fossero gemelli perché erano molto paffuti.
Arrivano due fiocchi, uno rosa e uno azzurro, solo felicità?
Quando sono nati i bambini ho provato una gioia forte, quasi incontenibile. Ma appena siamo tornati a casa sono cominciate la vita vera e le giornate pienissime. Non mi sembrava vero di avere due bambini e con loro ho imparato a fare tante cose che prima nemmeno immaginavo. In una grande città, ci sono poi molte difficoltà pratiche per gli spostamenti, l’ascensore stretto del palazzo, il traffico, il passeggino molto pesante con cui muoversi per strada. Poi ci sono i pianti prolungati, le sveglie notturne moltiplicate per due e tutti i segnali nuovi da comprendere.
Il post partum gemellare, ti va di parlarcene?
Il mio periodo post partum è stato molto sereno. Mi sentivo un po’ debole perché ero molto magra: in gravidanza ho preso solo dodici chili e dopo il parto pesavo meno di prima. I bambini, invece, stavano benissimo. Sono passati quasi subito al latte artificiale e ho imparato a dare il biberon a tutt’e due in contemporanea. Ero completamente assorbita, ma devo ammettere che ho vissuto anche momenti di grande solitudine.
Quali le giornate tipo di una famiglia con due gemelli?
Le giornate tipo con due gemelli piccoli sembra che non finiscano mai. Piange uno e poi l’altra, cambi il pannolino all’uno e poi all’altra. E poi ci sono due bagnetti, le poppate, lo svezzamento, il sonno a intermittenza, le visite dal pediatra. Anche organizzare le uscite con due neonati non è semplice. È importante scegliere molto bene il passeggino, stando attenti che sia maneggevole e leggero. È quasi indispensabile avere un aiuto: il marito, i nonni o una baby sitter perché a volte mancano proprio le forze e non si può fare tutto da sole.
Hai mai pensato di non farcela?
Più che altro ho provato tanta stanchezza. Ogni bambino ha i suoi bisogni, le sue piccole richieste e ho sempre cercato di rispettarle. Dal mangiare ai giochi al tempo libero quando hanno cominciato ad avere un po’ di vita sociale. Essere mamma di figli gemelli è certo un’avventura elettrizzante, ma anche un grande impegno. E, mi sono ripetuta molte volte “è una delle cose più difficili che ho fatto!” quando dovevo consolare due pianti, partecipare a due riunioni a scuola (i miei gemelli sono in classi diverse), fare le foto alle due recite di fine anno, ascoltare racconti, confidenze e delusioni (molte volte desiderano parlare nello stesso momento).
La carriera dopo la maternità?
Oggi i tuoi gemelli sono grandi. Un consiglio per le mamme e i papà che aspettano i gemelli?
L’esperienza con i gemelli è entusiasmante perché si ha il privilegio di vedere crescere due bambini assieme con tutti i cambiamenti e i progressi legati a ogni età. Alle mamme e ai papà in attesa di due bimbi suggerisco di condividere gioie e fatiche e di creare intorno a sé una rete di amicizie e legami che possa dare aiuto e sostegno in alcuni momenti di fatica e di sconforto. Non bisogna aver timore di chiedere. La nostra tranquillità è una ricchezza anche per i figli.
Grazie Roberta e ad maiora!