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Quella strana solitudine che coglie alcune madri

La felicità dall'aver "dato la vita" in certi momento cede il passo a una sorta di vuoto. È una solitudine che va compresa, sfogata e superata pensando anche a se stesse

Tra le righe di questo sito lo abbiamo scritto più di una volta. Diventare madri non è una favola costante. È un libro che si scrive ogni giorno, con capitoli dai sentimenti alterni. La felicità si dà il cambio con una serie di suoi opposti: ansia, stanchezza, scoramento. Un sentimento assai comune nelle mamme è la solitudine. Una solitudine nuova, atipica, che subentra quando non si ha quasi un solo attimo per stare appunto da sole. Ne abbiamo parlato con la psicologa Valeria Augello.

 

Sembrerà un paradosso, ma le mamme, a volte, lamentano un senso di solitudine

anche se passano tanto tempo insieme al loro piccolo. Perché succede questo?

Come già commentato all’interno dell’articolo sulla coppia, la nascita di un bimbo determina un riequilibrio del nucleo familiare in funzione dei suoi bisogni, delle aspettative e anche delle nuove dinamiche emotive che si vengono a creare. Dall’ incontro di queste nuove esigenze scaturisce il rapporto futuro della triade. Non si tratta solo della quantità di tempo dedicato alla cura del neonato ma, dalla qualità emotiva di ciò che si fa. Ormai, sappiamo benissimo che la serenità della madre è espressione della serenità del bambino e viceversa, ma dobbiamo sempre ricordare che il loro intreccio non è sempre idilliaco, soprattutto quando le necessarie rinunce da parte delle madre, diventavo gravose e pressanti. Ciò può dipendere da numerosi fattori, come la personalità, il senso di sacrificio e di responsabilità percepito e anche dalla presenza o dall’assenza di adeguato supporto.

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i genitori lontani, come fare a colmare quel senso di vuoto che, paradossalmente, si crea quando ci si deve prendere cura di tutto?

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Se il senso di vuoto non è espressione di una patologia pregressa, funzionano bene il confronto e le informazioni. Parlare e condividere i propri stati emotivi aiuta ad accettarli ed a gestirli in maniera consapevole. Quando si pensa di essere soli con la muta tristezza, unici con la rabbia inespressa, disperati in preda alla propria stanchezza, la concentrazione verrà fissata esclusivamente sul senso di solitudine e questo basterà a mantenerla ed ad amplificarla. E poi occorre ragionare per piccoli passi, cercare di non farsi carico di tutto ad oltranza ma delineare limiti e priorità ed imparare a conservarli.

Può darsi che ci si senta sole perché non si ha più tempo per dedicarsi a se stesse?

Anche, ci si sente sole, innanzitutto, quando non ci si sente capite e rispettate. Il resto è una cornice che mantiene la stabilità/instabilità ed evita di affrontare e risolvere il problema. Mantenere spazi fisici e mentali è di vitale importanza, consolida e rafforza il ruolo di donna e di madre ed aiuta a superare ogni ostacolo.

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per cercare di dare spazio non solo agli altri ma anche a se stessa?

Intanto pianificando il futuro giorno dopo giorno, concedendosi attività piacevoli e rilassanti da fare insieme alla famiglia ma anche da sole, quindi difendendo sempre il confine accennato precedentemente, dividendo e condividendo ruoli e mansioni e poi chiedendo ed accettando l’aiuto quando necessario, sottolineando sempre regole e condizioni.

Che ruolo ha il resto del nucleo familiare per stemperare questa sorta di solitudine materna?

Un ruolo importante ma non assoluto. Il nucleo familiare deve essere presente ma non invischiante, deve fungere da supporto ma non da sostituto e deve rispettare le regole imposte dalla relazione d’aiuto, quindi deve poter rispondere alla reale richiesta senza eccedere rispetto alle proprie competenze

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Un piccolo consiglio da psicologo alla mamma che soffre di solitudine?

La solitudine scaturisce dal senso di inadeguatezza, chiedetevi il perché.
I motivi sono troppi per essere elencati e sono soggettivi, ognuno può rispondere per se stesso, ed ognuno può compilare la scheda relativa ai propri limiti ed alle proprie capacità, ai punti deboli ed alle innumerevoli risorse, alle fragilità ed alle forze innate, dal loro bilancio vengono fuori le strategie che possono, che devono trasformare limiti, punti deboli e fragilità, in validi supporti a cui attingere nei momenti critici.

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