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Quando l’inserimento al nido è difficile

Bimbi che non accettano il distacco e mamme in preda ai sensi di colpa. Alcuni consigli per vivere serenamente una tappa importante per tutta la famiglia

L’inserimento al nido rappresenta un passaggio evolutivo importante, che investe tutta la famiglia. Al contempo rappresenta anche il primo distacco con la madre. Questo momento, se vissuto in maniera spontanea e libera, diventa un percorso naturale in grado di preparare tutti a nuove conquiste. Una bella favola, ma non sempre è così: gli scatti emotivi diretti verso il pianto e la protesta ne sono una prova.
Posso, però, tranquillizzarvi. È assolutamente normale che il bambino manifesti resistenza verso una situazione che non conosce. La resistenza al cambiamento si dissolve immediatamente, se i genitori agiscono come fonte di rassicurazione. Quando l’aspetto implicito, che arriva al bambino non è ansiogeno, attraverso un inserimento graduale, il distacco sarà convertito in gioia verso un nuovo posto tutto da esplorare.

Un buon inserimento al nido

Per agevolare il raggiungimento di questo obiettivo bisogna preparare il bambino a questo cambiamento in maniera serena. Innanzitutto i genitori devono abbandonare ansie e sensi di colpa e scegliere un nido che ispiri loro fiducia, e che, in qualche modo gli ricordi il loro ambiente domestico. Poi rendere il bambino, anche se molto piccolo, partecipe della loro scelta. Portarlo prima a visitare i locali, fargli anticipare attraverso il racconto il gusto e la magia della condivisione con altri bimbi. Magari, qualche giorno prima, portarlo all’uscita per fargli constatare direttamente che i genitori ritornano sempre a prendere i loro cuccioli, e in ultimo effettuare un inserimento graduale.

L’ansia materna

Chiaramente l’ansia da separazione investe anche la madre che si concentra più su questo suo aspetto emotivo rispetto, invece, al fatto che il nido possa rappresentare un momento di crescita importantissimo per il suo bimbo.
Favorire lo svincolo dei figli è sempre difficile soprattutto durante le prime esperienze.

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Qual è il momento ideale per il nido

Al netto di mamme che non hanno esigenze lavorative, diende dal bambino. Rispettare sempre i suoi tempi. Un bambino più introverso e più attaccato alla mamma sicuramente avrà bisogno di più tempo per metabolizzare l’idea che può staccarsi da lei, mentre un bimbo più socievole o esploratore raggiungerà prima questo traguardo.
Se mamma e ambiente sono sereni nessun trauma. L’importante è assicurare al piccolo la presenza costante di persone in grado d accudirlo con amore, proprio come fa la sua mamma. Ciò che , in questa fase, potrebbe destabilizzare il bambino sono i continui cambiamenti. Occorre cercare di essere costanti negli orari e favorire le abitudini funzionali rispondendo sempre al reale bisogno del bambino.

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