A Palermo è stato accertato un caso di vaiolo. A confermarlo è il dottore Tullio Prestileo, infettivologo che all’ospedale Civico del capoluogo siciliano dirige l’Unità operativa Patologie infettive nelle popolazioni vulnerabili.
”La scorsa settimana, nell’ambito della mia attività ambulatoriale, ho avuto modo di entrare in contatto con un quarantenne siciliano che presentava una sintomatologia aspecifica, ma che mi lanciava nel sospetto: febbricola, malessere, rusch cutaneo. Nel giro di un paio di giorni ecco comparire le pustole e quindi l’esecuzione sulle stesse del tampone per la verifica del virus Monkeypox. È arrivata la conferma. Si tratta di vaiolo. Abbiamo fatto tutte le comunicazioni mediche e istituzionali e, ovviamente, in prima battuta ci siamo presi cura del paziente, che, va specificato, non ha mai messo piede in ospedale, ma è stato trattato domiciliarmente.”
Ci parli della persona che ha contratto la virus, dove si è contagiatA e ora come sta?
È un quarantenne, con alla base ottime condizioni di salute. Il decorso della malattia è lieve e il paziente sta già meglio. Si è contagiato a Palermo dopo aver avuto contatti con una persona londinese che non sapeva ovviamente di essere infetta. Abbiamo indicato l’isolamento a quanti hanno avuto contatti con il nostro paziente. Mi preme sottolineare che non siamo di fronte ad alcuna allarme e che non servono contromisure particolari. Il vaiolo non è assolutamente un virus ad alta contagiosità come il Covid o l’influenza.
Quali i sintomi del vaiolo e come si trasmette?
Possono essere, come nel caso del paziente palermitano, dei sintomi aspecifici (febbricola, malessere) simili a quelli influenzali, è presente il rusch cutaneo e quindi le pustole sono un elemento assai significativo per arrivare alla diagnosi, che si accerta con dei tamponi e dei test ematici.
Il contagio avviene per contatto stretto. Sono proprio le pustole a infettare e a diffondere il virus: quindi contatto pelle a pelle, ma anche condivisione di lenzuola, asciugami, abbigliamento. Anche le gocce di saliva possono essere un vettore.
È fiducioso che non siamo di fronte a un nuovo allarme virale?
Allo stato attuale sono assolutamente fiducioso.