Uomini e donne sono uguali e diversi. Noi donne, osservandoci l’un l’altra, siamo uguali e diverse. Gli uomini stendono manuali su come comprenderci e, dal canto nostro, almeno una volta nella vita avremo sfoderato al sesso maschile la frase: “ tu non mi capisci!” . Nel frattempo, passano in tv delle immagini in cui veniamo ironicamente raffigurate come esseri che si trasformano durante i giorni del ciclo – e anche prima del suo arrivo (praticamente tutto il mese) – in furie emotive, come fossimo le cugine dell’uragano Katrina pronte a spazzare via qualunque cosa la circondi in teatrali contesti di attivazione interiore, o spugne che assorbono tutte le fluttuazioni umorali e ormonali del mondo per sprigionarle all’umanità. Noi donne ci mostriamo al mondo. Per osservare e descrivere la natura femminile dovremmo in realtà salire un po’ più su, dalle ovaie oltrepassare anche il cuore sino a giungere… al cervello!
Le differenze tra cervello maschile e femminile certificate da ricercatori Californiani
È più grande studio di imaging cerebrale funzionale realizzato sino ad oggi ad identificare le specifiche e sorprendenti differenze cerebrali tra donne e uomini. Esso mostra come il cervello femminile sia più attivo in certe aree, con conseguenze che sono insite dentro di noi e ci condizionano e rappresentano vita natural durante.
I ricercatori della Amen Clinics di Newport, in California, hanno confrontato 46.034 serie di immagini cerebrali tramite la SPECT (tomografia computerizzata a emissione di fotoni singoli), forniti da nove cliniche, quantificando le peculiarità e le divergenze tra il cervello femminile e quello maschile. Lo studio è stato pubblicato nell’agosto 2017 sul Journal of Alzheimer’s Disease.
L’autore principale, lo psichiatra Daniel G. Amen, fondatore di Amen Clinics, ha commentato: “Questo è uno studio molto importante per aiutare a capire le differenze del cervello basate sul genere – che dunque scaturiscono non soltanto dall’individualità del soggetto ma dal sesso di appartenenza – . Le differenze quantificabili che abbiamo identificato tra uomini e donne sono importanti per comprendere il rischio di genere per i disturbi cerebrali come il morbo di Alzheimer. L’utilizzo di strumenti di neuroimaging funzionale, come la SPECT, è essenziale per lo sviluppo di trattamenti cerebrali mirati in futuro.”
Come appare il cervello femminile dalle immagini?
I cervelli delle donne nello studio erano significativamente più attivi in molte altre aree rispetto a quelli degli uomini, specialmente nella corteccia prefrontale, coinvolta nel controllo degli impulsi, e le aree limbiche o emotive del cervello, coinvolte nell’ umore e nell’ansia – eccovi svelato il segreto – . I centri visivi e di coordinamento del cervello, invece, erano più attivi negli uomini. La SPECT può misurare la perfusione sanguigna nel cervello. Le immagini acquisite da soggetti a riposo o durante l’esecuzione di alcuni compiti cognitivi mostrano come il flusso di sangue sia diverso in specifiche regioni del cervello.
I soggetti dello studio comprendono 119 volontari sani e 26.683 pazienti con una varietà di condizioni psichiatriche come traumi cerebrali, disturbi bipolari, disturbi dell’umore, schizofrenia / disturbi psicotici e disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Un totale di 128 regioni del cervello sono state analizzate per i soggetti in condizioni basali cosi come durante l’esecuzione di un compito di concentrazione.
La scienza certifica: noi donne siamo più empatiche e gli uomini rischiano maggiormente di finire in carcere
Le immagini ricavate dallo studio mostrano un aumento del flusso sanguigno nelle donne rispetto agli uomini nelle aree del cervello di chiamate cingulate gyrus – corteccia cingolata – e il precuneus. Gli uomini invece immagine hanno un flusso sanguigno maggiore nell’area del cervelletto.
Comprendere queste differenze è importante perché evidenzia come i disturbi cerebrali influenzino in modo diverso uomini e donne. Le donne – fate attenzione – presentano tassi significativamente più alti in relazione alla malattia di Alzheimer, alla depressione e ai disturbi d’ansia, mentre gli uomini hanno tassi più elevati di ADHD (sindrome da deficit di attenzione e iperattività), e di problemi correlati alla condotta e al rischio di finire in carcere – altro che “Orange is the new black” –
Il redattore capo del Journal of Alzheimer’s Disease e preside del College of Sciences dell’Università del Texas a San Antonio, il dott. George Perry ha dichiarato: “Definire con precisione le basi fisiologiche e strutturali delle differenze di genere nella funzione cerebrale ci illuminerà sulla malattia dell’ Alzheimer e sulla comprensione dei nostri partner. ” – sarebbe anche l’ora -. Non abbiamo tutti i torti quando sfoderiamo quella frase sulla presunta inettitudine dell’uomo nel comprenderci e adesso anche la scienza ci sostiene nella veridicità di una congettura sessista apparentemente banale.
Tanta ansia, più disturbi alimentari e i nostri sentimenti viscerali
I risultati dello studio sull’aumento del flusso ematico prefrontale della corteccia nelle donne rispetto agli uomini possono spiegare perché le donne tendono a mostrare maggiori punti di forza nelle aree di empatia, intuizione, collaborazione, autocontrollo e preoccupazione appropriata. Lo studio, rilevando un aumento del flusso sanguigno nelle aree limbiche del cervello delle donne, riesce a spiegare, anche se tutto è relativo, perché le donne sono più vulnerabili ad ansia, depressione, insonnia e disturbi alimentari.
L’empatia non ha sesso, è quella capacità dell’individuo di aprire la porticina di accesso allo stato emotivo di qualcun altro, di acquisirlo in modo immediato senza dover far ricorso alla produzione linguistica. Noi donne, però, avremmo una marcia in più: siamo in grado di cogliere maggiormente gli indizi emotivi che ci circondano. Siamo più inclini a quelli che si definiscono “sentimenti viscerali”: forti sensazioni fisiche che si incaricano di trasmettere potenti messaggi al cervello e che consentono di sentirsi più vicini alle sofferenze di qualcuno, ai dubbi del partner, o alla felicità di un amico. Non che gli uomini non ne siano capaci, presumibilmente lo faranno in modo diverso. Noi donne siamo una sorta di guida nei sentieri misteriosi dell’emotività, dunque, cari uomini, appuntate pure questo sui vostri manuali: fatene l’incipit.
Fonti: j-alz.com
Corriere.it