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Perché i nonni sono importanti?

Un legame di tenerezza e complicità. È quello che si instaura tra nonni e nipoti. Dove inizia il loro ruolo e quando non devono oltrepassare il limite imposto dai genitori?

I nonni, una risorsa, un dono, un serbatoio di affetto. Perché sono così importanti? Lo abbiamo chiesto alla psicologa Valeria Augello, esperta di dinamiche familiari

Perché i nonni sono importanti?

Per rispondere a questa domanda basta andare un poco indietro con la nostra memoria, chiudere gli occhi e concentrarsi sulle carezze di quelle mani un poco rugose, più vissute e calde, oppure immaginare quei sorrisi-complici, diversi per ruolo e natura che ancora ci sospingono nelle situazioni importanti. Infatti, l’intensità di questo legame nasce proprio dal bisogno di una comprensione diversa rispetto al compito genitoriale, mediata da una saggezza e da una tolleranza non sovrapponibile ad esso.  È una relazione unica e speciale all’interno della quale viene trasmesso quel prezioso affetto necessario durante la crescita per imparare a confrontarsi con la vita. Più volte, abbiamo parlato di come le esperienze positive vissute nella infanzia rappresentino un fattore protettivo in grado di fornire sicurezza affettiva, fiducia in se stessi e nell’ambiente circostante, rafforzando, in questo modo, la capacità psichica di resistere ai possibili eventi negativi e stressanti. 

Questo rappresenta uno dei compiti più importanti svolti dai nonni. Splendida mediazione tra figli e nipoti, ancore ferme nella vita di mamma e papà ma anche restrittori di piccole regole e dispensatori automatici  nella concessione di vizi, fanno, cioè, tutto ciò che il ruolo educativo ed autorevole dei genitore non può consentire.

Dove inizia il ruolo dei nonni?

Oggi si parla molto della figura dei nonni in termini di “nonni competenti”, per sottolineare il loro spirito di adattamento nei confronti dei cambiamenti imposti dalla società, trovando il giusto equilibrio tra ciò che hanno vissuto, sentito, esperito e i nuovi stili educativi fatti anche di stravaganti stimolazioni sensoriali e di esagerate comodità cognitive, ma ciò che contraddistingue i nonni veramente competenti è la capacità di non invischiamento con i genitori.

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In cosa deve differenziarsi dal ruolo dei genitori?

Il loro amore ed il rapporto speciale che instaurano con i nipoti non devono coprire  l’attaccamento che i bambini hanno con i loro genitori, che rappresenta il modello di  riferimento più importante a prescindere da tutto, esattamente come loro possono ancora testimoniate nel rapporto con i propri figli.

Nonni come genitori gregari, è giusto?

Assolutamente no! I nonni non sono sostituti genitoriali, il potere decisionale condiviso confonde il bambino nei ruoli, e svaluta lo stile educativo dei genitori,  inoltre tutti i legami invischiati multipli, non adeguati, sono disfunzionali allo sviluppo affettivo dei bambini. 

 

Quando i nonni non devono esagerare soprattutto per non entrare in conflitto con i genitori?

  • Rispettate le regole dei vostri figli…
  • Siate saggi e giusti…
  • Aiutate i vostri nipoti ad affrontare i problemi con ottimismo…

Queste sono alcune delle  regole per essere dei nonni perfetti ! Nello specifico sono state scritte  da Miriam Stoppard nel libro “Diventare nonni. Come creare un rapporto davvero speciale”, ma decaloghi simili si trovano un poco dovunque. Il mestiere di Nonni non si impara da nessun manuale, si sente con il cuore e si costruisce tramite quella meravigliosa crescita interiore che Erikson definiva ciclo di vita.

Si dice che i nipotini si amino più dei figli stessi, perché?

La relazione affettiva tra nonni e nipoti è sicuramente molto calorosa ma l’amore non si divide mai, anzi,  si moltiplica sempre. Semplicemente viene espresso in termini qualitativi diversi, magari in modo più maturo e ponderato. Questo processo è sicuramente avvantaggiato dal  ruolo dei nonni che, come abbiamo già detto, non segue nessun vincolo educativo prestabilito, e per questo può spaziare ed esprimersi in esplosioni di tenerezza, che non si dimenticheranno mai.

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Come scrive Anton Vanligt:

-“Il sorriso di un nonno: un tesoro da custodire tra le più grandi ricchezze della memoria”. 

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