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Home » Paura dei vaccini anti Covid, il virologo Fabrizio Pregliasco risponde ai dubbi più comuni

Paura dei vaccini anti Covid, il virologo Fabrizio Pregliasco risponde ai dubbi più comuni

  • Maristella Panepinto
  • Marzo 13, 2021
  • Storie di tutti i giorni

Il vaccino è sicuro? Modifica il Dna? Avrà effetti avversi a lungo termine? Ecco le risposte del noto virologo milanese

Un vaccino che è partito con la marcia ridotta. É AstraZeneca, anzi si farebbe bene a dire l’ormai temuto AstraZeneca. Perché? Nei primi giorni di campagna vaccinale con il siero della casa farmaceutica anglo svedese, montavano le domande sui paletti posti dall’Agenzia italiana del farmaco: non può essere somministrato oltre i 55 anni (soglia di età ora allargata anche agli over 65), no a talune categorie di persone (gli ipertesi, quanti soffrono di patologie autoimmuni, i cardiopatici). Perché tali limitazioni, sarà un vaccino a rischio? Questi alcuni dei quesiti più comuni.

Poi la campagna è partita ed il siero è stato inoculato in prevalenza a militari e insegnanti. Seconda occorrenza da titolone: troppi gli effetti collaterali. Caserme e scuole si ritrovano a corto di personale, perché, appunto, tra chi si è sottoposto al vaccino, vi è una percentuale (circa il 45%) che nelle prime 24/48 ore non si sente bene. Febbre anche alta, mal di testa, dolori articolari, financo qualche caso di delirio notturno. Questi gli eventi avversi più comuni riferiti.

L’Aifa ha già presentato due rapporti, relativi alle segnalazioni dei possibili effetti collaterali dei vaccini anti-Covid. L’ultimo risale a fine febbraio e riporta che, a fronte di oltre 4 milioni di dosi inoculate, sono state circa 30.000 le segnalazioni al servizio di “Farmaco-vigilanza”. Numeri non altissimi, ma comunque superiori rispetto ai report su altri vaccini.

Gli eventi avversi più segnalati sono febbre, cefalea, dolori muscolari/articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea (il 93% delle segnalazioni). La frequenza cumulativa di segnalazioni, a seguire l’Aifa, non è differente tra prima e seconda dose per i vaccini Pfizer e Moderna, mentre per il vaccino AstraZeneca non vi sono ancora iniezioni di seconde dosi previste dopo 12 settimane.

Gli eventi segnalati sono insorti prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (87% dei casi).

Le segnalazioni gravi, per le quali è in corso la valutazione del nesso causale con le vaccinazioni, corrispondono al 6,1% del totale, con un tasso di 44 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino e dalla dose somministrata. (Dati Aifa)

 

Il polverone AstraZeneca però si solleva giovedì 12 marzo

La Procura della Repubblica di Siracusa apre un’inchiesta per un decesso sospetto. Si tratta della morte, per arresto cardiaco, di Stefano Paternò, 43 anni, militare della Marina, deceduto il 9 marzo scorso a poche ore dalla somministrazione della prima dose di siero AstraZeneca.

Nel registro degli indagati finisce anche l’Ad italiano dell’azienda farmaceutica, Lorenzo Wittum. Il lotto,che è l’ABV2856, viene ritirato. Si accerta che altri due militati, morti in Sicilia nelle ultime settimane per eventi cardiovascolari e trombo-embolici, in concomitanza con l’inoculazione del vaccino, hanno ricevuto fiale provenienti dal lotto sotto accusa.

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Monta il panico generale. Nell’Isola ben 7000 persone annullano la prenotazione vaccinale.

Le domande si accavallano: il vaccino è sicuro? Come escludo che non abbia effetti collaterali a lungo termine? Il vaccino modificherà qualcosa nel mio patrimonio genetico.

Abbiamo chiesto il parere del professore Fabrizio Pregliasco, virologo, primario al Policlinico San Donato di Milano e docente all’Università degli studi di Milano.

Professore, il vaccino oggi fa molta paura. Pensa sia giustificata?

I dubbi e i timori sono legittimi, soprattutto a fronte di notizie scoraggianti, che arrivano dai media. Astra Zeneca inoltre patisce una genesi comunicativa sfortunata. Sin dall’inizio della campagna vaccinale si diceva di questo siero che fosse meno efficace degli altri, occorrenza peraltro smentita dai dati. Io seguito a sostenere che i vaccini siano sicuri e che le statistiche, che in medicina sono importanti, diano ragione a questo assunto. Pochi e dolorosi casi, per i quali non è ancora chiara la causa effetto con la vaccinazione, non devono far perdere fiducia nel vaccino.

Eventi trombo-embolici sotto la lente di ingrandimento, una casualità che si siano verificati in concomitanza con la somministrazione di astrazeneca?

 

Riassumendo quanto accaduto, tutto inizia prima che in Italia, in Danimarca, nazione dove si decide di sospendere AstraZeneca per una serie di possibili eventi trombotici, capitati a ridosso del vaccino. Il condizionale ovviamente è d’obbligo. Alla Danimarca seguono altri paesi europei ed ecco anche l’Italia ritirare un lotto ed aprire anche un’inchiesta. L’Ema, Agenzia europea per il farmaco, sta facendo i suoi accertamenti, ma allo stato attuale ha verificato che il numero di effetti tromboembolici nelle persone vaccinate non è superiore al numero osservato nella popolazione generale. Al 10 marzo 2021 sono stati segnalati 30 casi di eventi tromboembolici tra quasi 5 milioni di persone vaccinate con Astra Zeneca. Ovviamente è in atto la revisione degli eventi segnalati al fine di meglio indagare sul vaccino stesso. La percentuale però è davvero bassa per demonizzare il vaccino.

L’Aifa ha ritirato il lotto ed è stato panico collettivo

È doveroso specificare che l’Aifa blocca quotidianamente lotti di farmaci. Non solo di vaccini, ma anche di medicine di uso comune. Fa le proprie verifiche e quindi, se è il caso e di frequente, rimette in circolazione il farmaco. Si tratta di una routine normalissima e collaudata, di cui spesso non si sa nulla, a meno che non subentri il classico titolone a effetto.

In molti lamentano: un vaccino sicuro perché ha tali effetti collaterali?

Perché non esiste farmaco, operazione chirurgica o atto medico senza margini di rischio. Chi conosce la la scienza e la medicina sa bene che è così. A fronte però della percentuale di rischio verificata o imprevista, sappiamo bene che i benefici superano di gran lunga le avversità. Altrimenti si metterebbero in discussione secoli di progresso medico e scientifico.

 

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Perché in molti temono l’effetto cavia da vaccino sperimentale?

Uno dei motivi è la celerità con la quale è stato messo a punto il vaccino, poiché la drammaticità dell’evento pandemico lo richiedeva. Ciò però non vuol dire che non vi sia sicurezza nei sieri inoculati. Sono state fatte le sperimentazioni e le verifiche, come d’obbligo. Oggi ci troviamo nella cosiddetta fase quattro, che è quella della sperimentazione clinica. Mi fermo e preciso: il termine sperimentazione non deve prestare il fianco a speculazioni. Ogni farmaco e non solo i vaccini, percorrono questa fase, che include gli studi condotti dopo l’approvazione del farmaco nell’ambito delle indicazioni approvate e in piena osservanza di quanto contenuto nel riassunto delle caratteristiche del prodotto. In questa fase, che può durare anche qualche anno, si acquisiscono nuove e ulteriori informazioni e vengono valutate le reazioni avverse più rare, quelle che negli studi clinici non potevano emergere, ma che con l’uso di massa del nuovo farmaco possono diventare rilevabili. Questa prassi, lo ripeto, vale per tutti i farmaci, non solo per i vaccini anti Covid.

La possibilità di eventi trombotici è segnalata nel bugiardino? ed a proposito, il foglietto illustrativo è a portata di chi si vaccina?

Al momento non è segnalata la possibilità di eventi trombotici a seguito dell’inoculazione del siero. Fatte le verifiche dei casi in esame, semmai dovesse essere accertata la connessione causa effetto, vaccino/evento tromboembolico, va da sé che nel bugiardino sarà inserito questo effetto avverso. Al momento però non abbiamo certezze, quindi non possiamo fasciarci la testa prima di cadere. In merito al foglietto illustrativo, partiamo da un presupposto, lo si trova nella scatola che contiene il vaccino, quindi, come è ovvio, è un documento pubblico ed alla portata di tutti. Prima dell’inoculazione del vaccino, viene fatto firmare un consenso informato: tre pagine in cui si spiega di cosa è fatto il vaccino, come funziona, quali i possibili effetti indesiderati (conosciuti fino allo stato dell’arte). Chi si vaccina può richiedere copia del consenso informato ed inoltre ha anche il diritto di visionare il bugiardino stesso, così come ha diritto di fare tutte le domande del caso, al personale preposto alla vaccinazione. Sfatiamo quindi la leggenda metropolitana, che parla di foglietti illustrativi tenuti segreti, chissà per quale ignota ragione

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I no vax puntano il dito: il vaccino anti Covid è una terapia genica, puo modificare il dna. Lei cosa risponde in merito?

Partiamo da un assunto semplice e importante: il genoma non può essere toccato. Vi spiego come funzionano i vaccini a Rna (come Pfizer e Moderna), quelli, appunto, sotto la lente di possibili scettici. Le molecole di Rna messaggero (mRna) presentano al loro interno le indicazioni per costruire le proteine Spike del virus Sars Cov.2. Nel vaccino le molecole di mRna sono inserite in una minuscola capsula di lipidica, una sorta di bolla che protegge l’mRna per evitare che deperisca in fretta e che venga distrutto dalle difese del sistema immunitario in quanto componente estraneo all’organismo. Una volta iniettato il siero, questa sequenza di mRna va nel reticolo endoplasmatico, a quel punto entrano in gioco i ribosomi, che sono la macchina di trasformazione dei nucleotidi. Ed ecco che avviene la produzione della proteina Spike, che la cellula “sputa” fuori, quindi il sistema immunitario gli va incontro ed ecco la produzione di anticorpi. Una volta compiuta la propria missione, l’mRna del vaccino non resterà nell’organismo, ma si degraderà gradualmente pochi giorni dopo la vacciazione. Non vi è pertanto alcun rischio che questo entri nel nucleo delle cellule e che ne modifichi il DNa. Tranquillizzo i lettori: nessuna mutazione genetica post vaccino.

Un altro timore di taluni che hanno fatto il vaccino del lotto ritirato è: avrò effetti a lungo termine?

Per la mia esperienza medica nel settore, mi sento di rassicurarli. Ripeto, il ritiro del lotto di un farmaco non significa che quel farmaco è un veleno, vuol dire soltanto che si stanno facendo degli accertamenti a tutela della popolazione. Se non si sono manifestati particolari eventi avversi nelle 24/48 ore successive al vaccino, si deve stare sereni.

Lei è stato uno dei primi a sottoporsi a vaccino Pfizer, avrebbe fatto AstraZeneca in alternativa?

L’ho ribadito sin dall’inizio della campagna vaccinale: assolutamente sì e mi auguro che la campagna di demonizzazione di un siero, che si sta rivelando efficacissimo, finisca qui, così da non compromettere una campagna vaccinale, che oggi più che mai è necessaria.

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Maristella Panepinto

Maristella Panepinto

Sono Maristella, mamma, moglie e giornalista professionista. Da piccola volevo diventare Jo March di Piccole donne. Lavoro nel mondo del giornalismo da quando avevo 18 anni. La scrittura è una passione cresciuta con me e che oggi coniugo con il “mestiere” di mamma. Amo i posti alti, viaggiare, leggere, i film di Verdone, i libri di Gabo ed i cani, su tutti le mie due labrador Dafne e Palù. Ho da tempo 25 anni periodici.
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