
Le punture di insetto sono molto frequenti, soprattutto in estate. Iniettando direttamente sostanze irritanti contenute nella saliva, gli insetti provocano normalmente una reazione della pelle nel sito della puntura. In alcuni casi il bambino si sensibilizza a uno dei componenti della saliva e risponde con una reazione allergica. Alcune lesioni della pelle sono provocate dal morso velenoso dell’insetto (api, vespe, calabroni).
Sulla pelle dei bambini, le manifestazioni cliniche più frequenti sono:
– l’orticaria papulosa;
– lo strofulo;
– la prurigo nodulare.
L’orticaria papulosa viene causata da ripetuti contatti con l’insetto, i quali inducono una sensibilizzazione allergica.. Inoltre, le sostanze allergizzanti iniettate da insetti diversi sono spesso simili per cui una ipersensibilità causata da alcune punture di artropodi possono rendere l’organismo ipersensibile anche alla puntura di insetti che non l’hanno ancora punto (sensibilità crociata). L’orticaria papulosa si manifesta raramente prima del secondo anno di vita poiché è difficile che si sviluppi precedentemente ipersensibilità alle punture di insetto. Dopo l’età di 7-8 anni queste manifestazioni tendono a scomparire poiché si instaura una desensibilizzazione naturale indotta dal frequente contatto con le sostanze allergizzanti iniettate dall’insetto.
Lo strofulo
è un raggruppamento di lesioni, rilevate e arrossate, a volte sormontate da una vescicola agli arti inferiori accompagnate da numerose lesioni da grattamento.
La prurigo nodulare
è la cronicizzazione delle lesioni cutanee che, sottoposte a un continuo grattamento, si infiammano e rimangono attive indipendentemente dalla puntura iniziale. In realtà si tratta quindi di una dermatite provocata dal grattamento inizialmente provocato dal prurito che sempre aqccompagna la puntura degli insetti ma che in seguito si automantiene e assume anche connotati di tipo psicologico (via di scappamento per le tensioni emotive).
LE CARATTERISTICHE DELLA LESIONE
Le punture di insetto provocano una rilevatezza di dimensioni variabili della cute che si presenta infiammata e arrossata. Generalmente è presente al centro di ogni lesione una crosticina puntiforme che corrisponde alla punto di inoculazione. Gli insetti che non volano pungono generalmente più volte ma sempre nella stessa regione del corpo (le cimici, ad esempio, nelle zone a contatto con gli effetti letterecci), mentre gli insetti che volano colpiscono le zone scoperte anche distanti.
QUALI INSETTI E IN CHE PERIODO
Gli insetti in grado di aggredire l’uomo sono numerosissimi. I più comuni, soprattutto in città, sono le zanzare, ma non bisogna trascurare anche quelli che non volano. Tra questi le cimici, le pulci e le zecche. Generalmente colpiscono nel periodo estivo e autunnale. Ma negli ultimi anni, con la comparsa di nuove specie, gli antropodi possono presentarsi anche in periodi dell’anno e in habitat insoliti per questi insetti (zanzare tigre, ad esempio).
INDIVIDUAZIONE E TRATTAMENTO
La distribuzione delle lesioni è fondamentale per confermare la diagnosi di puntura da artropode e per indirizzarsi su quale tipo di insetto possa essere responsabile. Le punture generalmente si verificano sulle zone scoperte (viso, braccia, gambe, addome, ma alcuni tipi di insetti possono pungere anche dopo essersi infilati sotto i vestiti del malcapitato. Alcune larve ad esempio (Trombicula) si concentrano caratteristicamente in corrispondenza delle pieghe e cinture. Il trattamento dipende dall’intensità della reazione e quindi dal grado di sensibilizzazione del bambino alle sostanze inoculate dall’insetto.
In caso di una reazione locale modesta basterà una crema anti-infiammatoria anche non steroidea, mentre in caso di una reazione infiammatoria intensa si devono usare creme al cortisone per un periodo limitato alla fase acuta o anche antiistaminici in compresse. È assolutamente controindicato l’uso di antistaminici topici che sono spesso fotosensibilizzanti. Solo in casi eccezionali, con reazioni allergiche generalizzate può rendersi necessario il ricorso all’iniezione di adrenalina.
È molto importante “educare” il bambino a non grattarsi e tagliare regolarmente le unghie per prevenire la prurigo nodulare e sovrainfezioni batteriche (impetigine) frequenti in età pediatrica.
QUALI MALATTIE VENGONO TRASMESSE
Alcuni insetti, come le zecche, possono trasmettere malattie infettive come la Rickettsiosi o la Borreliosi, ed alcune zanzare, come quelle del genere Lutzomia, possono trasmettere la leishmania, ma solo in determinati habitat adatti all’insetto e non lontani dal livello del mare. In Italia, altre malattie più gravi trasmesse dagli insetti (tripanosomiasi, malaria, febbre gialla…) sono solamente di importazione ma è buona norma, quando si intraprende un viaggio, informarsi sulle malattie infettive e parassitarie del Paese, in particolare se in regione tropicale. La facilità con cui si viaggia nel 21° secolo sta determinando un cambiamento dell’epidemiologia su scala mondiale.
COME PREVENIRE LE PUNTURE
E’ importante ricordare che il modo più semplice per proteggersi dagli insetti è quello di attivare delle barriere fisiche. Sono consigliabili le zanzariere nelle zone infestate dagli insetti ed è importante indossare gli indumenti giusti.
Ecco alcune regoleper ridurre al minimo il rischio di venir punti dagli insetti:
– evitare indumenti molto colorati e brillanti;
– indossare vestiti con maniche lunghe, pantaloni lunghi, calzini e scarpe chiuse, soprattutto se si effettuano passeggiate in campagna o comunque dove l’erba è alta;
– evitare profumi o lozioni forti;
– utilizzare lozioni a base di sostanze ad azione repellente per gli insetti;
– disporre di insetticidi di pronto e facile impiego;
– non lasciare all’aperto cibi di scarto e non sostare in vicinanza di bevande o cibi molto dolci;
– usare cautela quando si cucina o mangia all’aperto, specie nei mesi estivi ed in aperta campagna;
– usare cautela in vicinanza di luoghi che più frequentemente sono sede di nidi di api, vespe e calabroni come ad esempio in vicinanza di produttori di miele, in campagna nel periodo di maturazione della frutta o durante la vendemmia;
– far rimuovere da personale esperto nidi di api, vespe o calabroni in vicinanza della casa.
Un discorso a parte meritano le allergie stagionali
Possono manifestarsi anche nel primo anno di vita, sebbene la diagnosi, in un’età tanto precoce, non è semplice. I test sono sconsigliati nei primissimi anni di vita, per via dei falsi negativi. Sintomi quali: prurito, ponfi diffusi, occhi rossi, starnuti o tosse, non vanno sottovalutati. Mai ricorrere al fai da te o al passaparola. Rivolgersi prontamente al pediatra che, dopo l’esame obiettivo e l’anamnesi, deciderà l’eventuale terapia a base di antistaminici e/o cortisonici. Potrebbe non trattarsi di episodi allergici, ma qualora così fosse, è bene che il medico prenda le contromisure del caso.