L’hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo di Palermo oggi è un posto tranquillo.Sembra lontanissimo il tempo delle file chilometriche ai cancelli per vaccinarsi, delle colonne di automobili in coda in attesa di un tampone.
I dati sono chiari: se nei momenti clou della campagna vaccinale, la primavera scorsa, si effettuavano più di seimila vaccinazioni al giorno, nell’ultima settimana la media giornaliera è stata di 1000 dosi.
Lo conferma il dottore Renato Costa commissario all’emergenza Covid Sicilia. All’hub in fiera la macchina organizzativa rimane efficiente, con i controlli serrati all’ingresso: sebbene non vi siano file, si entra solo dopo aver passato i tornelli, documenti alla mano. La sala d’attesa ha pochi posti occupati. Si incontra qualche gravida, alcuni ragazzini, per lo più però ci sono gli anziani, che ricevono la terza dose.
Anziani, ragazzine e gravide
Intervistiamo il signor Filippo, 71 anni che racconta: “Sono affetto da melanoma, ho subito un intervento a Milano e sto facendo la chemio. Sono qua per la terza dose, poiché ho maturato pochi anticorpi. Ho chiesto il perché al mio oncologo e mi ha risposto che chi è immunocompromesso come me, e fa determinate terapie, tra queste la chemio, ma anche terapie cortisoniche prolungate, ha una reattività minore al vaccino. Quindi eccomi puntuale all’appuntamento con la terza dose, fiducioso che possa proteggermi dal Covid.”
C’è Marzia, incinta al quinto mese di gravidanza: “Ho voluto aspettare di entrare nel secondo trimestre per vaccinarmi. Ho esitato tanto, è ovvio che ho avuto ed ho ancora qualche timore. La mia ginecologa però mi ha rassicurato: beccare il virus in gravidanza o peggio in prossimità del parto potrebbe essere pericolosissimo per me e per il bimbo che porto in grembo. Con il vaccino arriveranno anche gli anticorpi al feto, la cosa mi fa stare doppiamente serena.”
C’è Giorgio, tredici anni, cuffie installate alle orecchie e telefonino in mano. Al suo posto parla il papà: “I ragazzini non hanno piena contezza né dei rischi del Covid, né del vaccino in senso ampio. Sono però una categoria assai a rischio. Si incontrano, tendono a non proteggersi con i dpi. Con mia moglie abbiamo scelto la strada del vaccino, per tutelare nostro figlio e chi gli sta intorno.”
Incontriamo anche Giacomo, quaranticinquenne con gravi problemi allergici: “Soffro di allergia respiratorie molto gravi, tant’è che ho anche avuto uno shock anafilattico. Sono in ritardo con la vaccinazione, poiché mi terrorizzava. Essendo però un asmatico severo, ammalarmi di Covid potrebbe essere pericolosissimo. Dopo mesi praticamente da eremita, eccomi qua a vaccinarmi. Ho fatto le consulenze con il curante e con l’allergologo che mi segue da anni. Ho atteso di convincermi e ora sono qui. Mi hanno già messo il cateterino in vena, semmai vi fosse bisogno di iniettare i cosiddetti farmaci salvavita. Hanno anche contattato il rianimatore di turno. Sono tranquillo.”
A ogni postazione dei medici vaccinatori c’è un cartello con il numero di servizio del rianimatore. Un medico ci rassicura: “Finora abbiamo saputo fronteggiare tutte le condizioni presentatasi.” Sul perché siano diminuiti drasticamente i tamponi, il timore è che molti ricorrano al fai da te, per evitare le segnalazione e quindi eventualmente l’isolamento fiduciario. Sfuggire al tracciamento Covid è uno dei motivi per cui il virus circola indiscriminato, ci conferma uno dei medici della Fiera.
Continua il flusso ordinato di chi deve vaccinarsi. Ci sono molti anziani soli, qualcuno ha evidenti disabilità. Sono presi in carico dal personale, che non fa mancare loro l’assistenza, dall’inizio alla fine del percorso.
Intanto i numeri dei contagi Covid calano, la Sicilia viaggia sui 200 nuovi positivi verificati al giorno e intravede la zona bianca. Le vaccinazioni però sono sempre basse nell’Isola, che è penultima in Italia per numero di dosi somministrate. Seicentomila le vaccinazioni eseguite in fiera da inizio campagna ad oggi. Un numero che può e deve crescere, commentano i medici.