Ha cento anni ed è riuscita a sconfiggere il Coronavirus. La notizia arriva dal centro Covid di Partinico ed in particolare dal direttore scientifico, il dottore Salvatore Di Rosa.
L’anziana, nelle scorse settimane, era arrivata nel nosocomio di Partinico dalla casa di riposo Regina Pacis, dove era scattato un allarme focolaio, fortunatamente poi circoscritto.
Il dottore Di Rosa di sensibilità ne possiede eccome, basti pensare che a 69 anni, in pensione dal prestigioso incarico di direttore generale dell’ospedale Villa Sofia di Palermo, scelto come direttore scientifico del centro Covid, ha rifiutato il compenso di 25.000 euro per tre mesi. Dal suo gesto è partita una vera e propria cordata di bene, che ha coinvolto diversi professionisti, che si sono prodigati in donazioni, su più fronti ed a più latitudini, per la lotta al Coronavirus. Il dottore Di Rosa commenta con speranza le buone notizie sulla centenaria: “É grande la gioia dei medici e del personale sanitario, legata alla loro umanità, allorquando si dimettono i pazienti del Covid Hospital di Partinico, alla quale si unisce l’emozione quando, come è successo, hanno potuto farlo con una nonnina di 93 anni, che ha superato brillantemente l’aggressione del Covid 19 e l’isolamento successivo presso il Covid Hotel ed è potuta rientrare al suo domicilio, dopo la negativizzazione confermata da due tamponi. Il dottore Vincenzo Provenzano, primario medico della Medicina Covid del centro di Partinico, mi ha annunciato che anche un’altra degente, ultracentenaria, il 1 maggio 2020 ha avuto esito negativo al tampone e quando possibile sarà dimessa e dichiarata guarita da questa terribile infezione. Questi episodi di casi fortunati ci fanno riflettere per capire meglio questo virus di cui conosciamo ancora poco, se non quello di essere fortemente diffusivo e di avere un’alta capacità di morbilità e di mortalità.”
Contento anche il dottore Vincenzo Provenzano, responsabile medico del centro di Partinico e già primario di uno dei reparti di punta del nosocomio, la Diabetologia.
“La signora è nata nel gennaio del 1920, mentre nel mondo dilagava la temibilissima pandemia di spagnola. Che dire: è sopravvissuta a quella triste occorrenza ed oggi ha avuto la meglio anche sul Covid. Una donna forte a dimostrazione che la battaglia al virus è possibile. Ad oggi le condizioni di salute della nonnina palermitana sono molto buone, attendiamo di eseguire un secondo tampone e quindi potremo dimetterla. Ribadisco un concetto che ripeto sin dall’inizio di questa mia esperienza al Covid Hospital: il virus si batte sì con le cure, ma si batte anche con la speranza, quella che va elargita in grandi quantità ai malati ed è la stessa che noi sanitari di questo centro ci sforziamo di mettere in campo quotidianamente.”
Ed ecco che alla vicenda della nonnina centenaria, che con tempra d’altri tempi ha fatto metaforicamente “la linguaccia” al Coronavirus, si intrecciano le storie dei sanitari. Quelle dei dottori Di Rosa e Provenzano, che hanno un cuore pulsante e un’anima attenta sotto il camice, danno fiducia, anche in un momento in cui impera lo sconforto e fanno sperare in una primavera di rinascita, anche più vicina di quanto si possa immaginare. Al loro operato il nostro grazie, alla combattiva paziente il nostro ad maiora!