I dati del Covid iniziano a farsi incoraggianti anche in Sicilia. Sebbene i bollettini quotidiani rendicontino una media di 1000 nuovi contagi al giorno, ciò che fa ben sperare è la riduzione del numero di morti e di quello dei ricoveri, soprattutto nelle terapie intensive. Un’altra buona notizia arriva sul fronte degli approvvigionamenti dei vaccini: lunedí in Sicilia è previsto l’atteso arrivo di nuove scorte. Abbiamo fatto il punto della situazione con il professore Antonio Cascio, primario infettivologo al Policlinico di Palermo e docente alla facoltà di Medicina sempre dell’ateneo palermitano.
PROFESSORE CASCIO, STIAMO ANDANDO MEGLIO?
Stiamo sicuramente iniziando a vedere i frutti delle restrizioni da zona rossa delle ultime settimane. Numeri che ci sembrano incoraggianti. Sebbene i nuovi contagi giornalieri siano ancora alti, siamo in netto recupero in termini di mortalità e di ricoveri, due dati importantissimi allorquando si fa la fotografia del virus in relazione a un territorio. Ridurre la pressione ospedaliera, che fino a una decina di giorni fa era davvero molto forte, è uno degli obiettivi della lotta al Covid.
IL VACCINO STA FACENDO LA SUA PARTE?
Ribadisco che il vaccino è l’arma più potente a nostra disposizione, però è ancora presto per vedere i risultati della vaccinazione. Solo una fetta della società lo ha avuto somministrato, ossia i sanitari e una quota piccola di anziani. Siamo ancora nella fase del richiamo. Il fatto che comunque medici e paramedici si stiano vaccinando a tappeto è assai positivo, così da arginare il diffuso fenomeno dei focolai all’interno delle strutture ospedaliere.
A PROPOSITO, CI SPIEGHEREBBE PERCHÉ PROPRIO NEGLI OSPEDALI SI SONO CREATI COSÌ TANTI E TALI FOCOLAI?
Gli ambienti ospedalieri essendo frequentati da persone fragili e malate sono di per sé a rischio di infezioni. Malgrado le cautele e le protezioni poste in essere, come è noto, sono tantissimi i focolai diffusi tra ospedali, cliniche ed Rsa. Le ragioni possono essere molteplici. É capitato che operatori sanitari abbiano contratto l’infezione nella propria abitazione (contagiati dai familiari) o che si siano contagiati da pazienti ricoverati in area covid o da portatori sani presenti a diverso titolo negli ambienti ospedalieri. Vi sono ambienti comuni negli ospedali: gli spogliatoi, le mense, luoghi dove capita che per un periodo di tempo, seppure breve, si tolgano i dispostitivi di protezione individuale. Può succedere che due colleghi vadano a mangiare insieme, a prendere il caffè o a fumare una sigaretta, tutte azioni che ovviamente contemplano il togliere la mascherina. La protezione viene meno e quindi si corre il rischio di contagio. Lo stesso dicasi quando per esempio, qualche paziente ricoverato incontra i parenti nella sala di attesa o nei viali dell’ospedale (cosa che in teoria non dovrebbe più succedere). Si tratta di piccole azioni, all’apparenza irrilevanti, che però possono costituire un rischio concreto di diffusione del virus.
TORNIAMO AI VACCINI, QUESTI RALLENTAMENTI DEVONO FARCI PREOCCUPARE?
Il rallentamento c’è, la qual cosa sta penalizzando la campagna vaccinale in generale e quella dedicata agli anziani in particolare. La buona notizia è che ieri è stato approvato il Vaccino AstraZeneca, quindi ho motivo di dire che ben presto ingraneremo la marcia, fiduciosi che la Sicilia proceda con il turbo, così come ha fatto a inizio campagna vaccinale.
A PROPOSITO DEL VACCINO ASTRAZENECA, QUALI LE CARATTERISTICHE?
Il vaccino AstraZeneca è un organismo geneticamente modificato, ma questa cosa non deve intimorirci minimamente. Si tratta di un vaccino a vettore virale che utilizza una versione modificata dell’adenovirus dello scimpanzé, non più in grado di replicarsi, come vettore per fornire le istruzioni per sintetizzare la proteina spike di SARS-CoV-2. La “Advent-IRBM” di Pomezia ha collaborato per la produzione di tale vettore adenovirale. Nei vaccini a mRNA tale informazione viene veicolata da nanoparticelle di grasso che, come i virus, riescono a penetrare nel citoplasma delle cellule. In questo caso, invece, l’adenovirus ChAdOx1-S ricombinante è costituito da un virione a struttura icosaedrica non incapsulata con un diametro compreso tra 80 e 100 nm, con piccole fibre prominenti che sporgono dai 12 vertici. Il virus contiene una singola copia di DNA a doppio filamento, in cui artificiosamente sono stati inseriti i geni che codificano per la proteina spike del SARS-CoV-2.
IN TANTI TEMONO GLI EFFETTI COLLATERALI DEI VACCINI, VOGLIAMO RICORDARE CHI DEVE FARE PIÙ ATTENZIONE?
Assolutamente certo dell’efficacia e della sicurezza dei vaccini attualmente disponibili, torno sull’argomento degli eventi avversi soprattutto nelle persone allergiche al polietilenglicole(PEG) e ai polisorbati. Il recente articolo apparso sul NEJM riprende l’argomento. I CDC raccomandando l’esclusione dalla prima o dalla seconda dose dei vaccini ad mRna Pfizer–BioNTech o Moderna a qualsiasi persona che abbia una storia di allergia grave o una reazione immediata (entro 4 ore) a uno qualsiasi dei componenti del vaccino compreso il polietilenglicole (PEG) e ai derivati del PEG come i polisorbati. Ne approfitto per invitarvi ancora a compilare il questionario (in cui sono anche elencati i farmaci contenenti il PEG). Raccomando a chi ha soffre di allergie particolari ai farmaci, di sottoporsi al vaccino in ambiente ospedaliero.
EVENTI AVVERSI, LEI HA PROMOSSO UN SONDAGGIO ONLINE, COME STA ANDANDO?
In un paio di settimane abbiamo avuto 1200 schede compilate, con una prevalenza di donne (il 68% di chi ha risposto). Ad oggi non ci sono state segnalate reazioni gravi, quanto piccoli effetti secondari comuni: stanchezza, che si risolve nel giro di poco tempo, bruciore nella sede di inoculazione e in altri rari casi tumefazione dei linfonodi, anch’essa risolta nel giro di pochi giorni e senza alcun significato patologico.
ABBIAMO DEI DATI CHE VERIFICANO LA PRODUZIONE DI ANTICORPI DOPO UNA SETTIMANA DALLA SECONDA SOMMINISTRAZIONE DI VACCINO?
Le posso riferire la mia esperienza personale. Mi sono sottoposto a test di ricerca degli anticorpi Covid nel sangue ed ho avuto come esito una produzione alta, quindi sono la prova che il vaccino funziona (vedersi foto con referto).
PER QUANTO TEMPO SI RIMANE IMMUNIZZATI E DOPO QUANTO SI DOVRÀ RIFARE IL VACCINO?
L’immunità dovrebbe essere di un anno, ma al momento non abbiamo dati che lo facciano affermare con certezza. Specifichiamo che il vaccino anti Covid non si fa una volta per la vita. É verosimile che ve ne saranno di altri, realizzati eventualmente in corrispondenza delle mutazioni del virus. Nulla di nuovo poiché anche per il vaccino antinfluenzale funziona così e i dati ne confermano l’efficacia individuale e collettiva, in termini di immunità, occorrenza che stiamo sperimentando proprio quest’anno. La campagna vaccinale antinfluenzale è stata davvero sentita e di fatto l’incidenza dell’influenza stagionale la si può definire ad oggi irrilevante.
SI FA UN GRAN PARLARE DI CURA DEL COVID CON GLI ANTICORPI MONOCLONALI, DI COSA SI TRATTA?
É una terapia in fase di sperimentazione, che sta iniziando a dare risultati incoraggianti. Specifichiamo che gli anticorpi monoclonali sono medicinali biologici di sintesi e non vengono ricavati dal plasma dei guariti. Il principio del loro utilizzo è simile a quello che si fa quando a seguito di una ferita profonda ci iniettiamo le immunoglobuline antitetaniche per prevenire il tetano. Quando sarà autorizzata come terapia anti Covid, probabilmente la si potrà utilizzare nelle fasi iniziali della malattia (in cui è presente una elevata viremia) o addirittura la si potrà immaginare in una profilassi post esposizione. Anche in questo caso si procede con prudenza ma con tanta fiducia nel progresso medico e farmaceutico.
La Sicilia sta per diventare zona arancione, cosa ne pensa?
Sono favorevole alla ripresa economica e alla riapertura delle scuole. Evitiamo però il liberi tutti. Il virus è presente, circola veloce e ce lo ha dimostrato, allorquando, a Natale, in moltissimi hanno abbassato la guardia. Ricordiamoci che potremo riprendere la vita di sempre solo quando avremo raggiunto l’immunità di gregge, grazie in primis al vaccino. Quindi prudenza: no a riunioni, no a feste e banchetti, rimaniamo a distanza, tuteliamo gli anziani e i soggetti a rischio, non accalchiamoci nei negozi, usiamo sempre i dpi. In ultimo, ma non per importanza, invoco un aumento dei controlli: davanti alle scuole, nelle strade dello shopping e nelle isole pedonali. Non si deve correre il rischio di ripiombare nell’emergenza.