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Mio figlio ha la febbre, che fare?

Il termometro segna oltre 38 e la preoccupazione aumenta. La febbre preoccupa i genitori ma, come spiega l’esperto, è un meccanismo di difesa necessario. Ecco cosa fare quando la temperatura va su

La febbre sebbene sia un’occorrenza comune, sovente lancia  nel panico mamma e papà. Con l’arrivo dei primi freddi la paura aumenta. Iniziano a circolare i virus autunnali e lo stare per ore in luoghi chiusi aiuta la proliferazione dei malanni. Sulla febbre però occorre fare delle precisazioni e le abbiamo chieste al prof. Giuseppe Iacono, già primario di Gastroenterologia pediatrica all’ospedale Di Cristina di Palermo.

Cos’è la febbre?

È importante precisare che la febbre non è una malattia ma un sintomo. È un segnale che ci sta inviando il nostro organismo per comunicarci che c’è qualcosa che non va. È una risposta di difesa del nostro corpo a qualcosa che “lo sta aggredendo”, generalmente virus e batteri.

Quindi la febbre non è negativa?

Dobbiamo specificare che virus e batteri vivono solo fino a una certa temperatura. Sopra i 38 gradi iniziano a morire. Per cui la febbre aiuta a ucciderli.

Non occorre quindi farla scendere troppo in fretta

Assolutamente no. Prima di somministrare ai bimbi gli antipiretici occorre aspettare che la temperatura superi i 38/38 e 2. Questo per far sì che la febbre svolga il suo compito. Ovviamente se il bimbo soffre di convulsioni febbrili ci si dovrà attenere alle indicazioni del proprio pediatra, perché in quel caso il rialzo della temperatura può attivare la crisi.

Febbre e neonati, cosa fare?

Anzitutto non bisogna mai entrare nel panico. Valutare le condizioni generali del piccolo è la prima cosa da fare. Se il bimbo si alimenta ed è vispo non ci sono allarmi particolari ed è verosimile che il rialzo sia dovuto a un virus stagionale o a un colpo d’aria. È bene ovviamente rivolgersi al pediatra, soprattutto quando ad avere la febbre sono i neonati entro i primi tre mesi di vita. La valutazione dirimerà i dubbi. In linea generale, affermazione che vale per tutti i bimbi, la febbre può essere gestita a casa se ha un decorso limitato nel tempo, se risponde alla terapia antipiretica e se non ha sintomi collaterali eloquenti. Se, ad esempio, la febbre tocca picchi assai alti, e/o fa fatica a scendere; il bimbo è sonnolento; non si alimenta; vi è vomito e/o diarrea, si presentano macchie sul corpo, in questi casi occorre rivolgersi prontamente al pediatra.

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Rimedi fai da te?

Dicevano le nonne che con le tre L non si sbaglia mai: letto, lana, latte. Quindi riposo, alimenti caldi e fibre naturali. No a spugnature fredde sulla testa, che possono anzi favorire un rialzo delle temperatura, ciò per via del meccanismo di termoregolazione del nostro organismo. Ovviamente, secondo le indicazioni fornite prime, ok agli antipiretici ma senza fretta di somministrarli.

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