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Michela Di Carlo e la rivincita delle donne croccanti

L'idea vincente di una giornalista romana, che dopo anni di precariato si reinventa a partire dalle donne middle age

Fiorire quando la gioventù, intesa in senso anagrafico, è già passata.

Rinascere quando la donna, da elastica e molleggiata, diventa “croccante”.  Già, perché il crik crok mattutino delle over quaranta è un suono sul quale si è fatta ironia e sono pullulate sui social simpatiche vignette. Se le ossa iniziano a scricchiolare (e per risolvere la questione basterà anche un po’ di buona attività fisica), la mente sa volare alta, con una maggiore consapevolezza di sé e sogni maturi, concreti, forse ancora più forti rispetto a quelli di gioventù.

La pensa così Michela Di Carlo, giornalista di Roma, che dopo anni di precariato nell’ambito del giornalismo che conta, ha deciso di fare armi e bagagli e di volare fino in Inghilterra. Lì Michela ha creato crunchytales.com, un lifestyle magazine online in inglese, totalmente illustrato e destinato a questa nuova generazione di donne.

Chi é Michela Di Carlo: una professionista nel mondo dell’informazione, che è diventata mamma intorno ai quaranta e che, avvicinandosi ai cinquanta, ha pensato di voler fare di più. Sfruttando le competenze acquisite in anni e anni di lavoro giornalistico, volendo raccontare belle storie di donne “in seconda gioventù” ha inventato il giornale dedicato alle “donne croccanti”.

 

MIchela, come è nato questo progetto?

Sicuramente dall’idea di sfatare l’immagine della donna, che dopo i quaranta comincia a fare la muffa. Volevamo smontare una serie di stereotipi, poiché attraverso vari incontri e interviste mi sono accorta che una quarantenne di oggi non è come quella di una volta. Siamo donne che possiamo ascoltare la stessa musica delle nostre figlie, indossare le loro t-shirt, avere un dialogo alla pari con loro.  Oggi non c’è più il gap di un tempo e non parlo solo di aspetto fisico ma anche mentale.

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Perché Crunchy?

Crunchy è una cosa che fa rumore così come immaginiamo le donne over 40. Diventiamo coraggiose, cominciamo a fregarcene di stereotipi mentali e familiari e andiamo per la nostra strada, come in una sorta di rinascita. Abbiamo qualche risparmio da parte, che ci concede maggiore autonomia. Ripensiamo a quando, da ragazzine, volevamo fare il giro del mondo, ma ci mancavano soldi e forse anche coraggio, mentre a cinquant’anni possibilmente si avrà qualche denaro in più e la dose giusta di audacia per affrontare nuove avventure.

In poche parole raccontiamo la donna. che diventa più croccante e quindi inizia a fare più rumore.

l’ispirazione è nata in Inghilterra?

L’idea di un progetto dedicato alle donne c’era già mentre vivevo in Italia. Da un punto di vista pratico, mi sono trasferita in Inghilterra rispondendo a un annuncio di una tv: cercavano un producer, mi sono candidata e sono stata presa. Sono stata prima a Londra e poi a Manchester, dove ho deciso di creare il mio magazine. Ho riunito una squadra di donne, partendo da zero. Pensa che per avviare il nostro progetto, abbiamo fatto una campagna di raccolta di fondi online. Ha funzionato e siamo partite: tutte donne con il desiderio di raccontare storie di altre donne. In Inghilterra la tematica “crunchy” è molto sentita,  le donne over 40/50 celebrano anche l’age pride, ossia la giornata di orgoglio dell’età che avanza, che va assolutamente fuori dalla solita retorica celebrativa.

Come è strutturato il vostro magazine?

Abbiamo una redazione di esperte che arrivano da varie parti del mondo, Italia, America, Inghilterra e che si occupano di bellezza, cucina, viaggi, temi legati alla diversità e all’inclusione, benessere, lifestyle, moda. Il magazine è diviso in diverse sezioni e ci occupiamo di arte, cinema, letteratura, salute, tendenze. Punto cruciale sono le storie e le interviste alle donne over 40, che hanno saputo seguire una vocazione, nonostante l’età che avanza ed hanno scansato l’idea di mettersi in un angolo, solo perché la giovinezza anagrafica è finita. Puntiamo un faro su storie, che altrimenti rischierebbero di rimanere sconosciute, così da renderle note e, perché no, da far sì che diventino anche uno sprone per altre donne.

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Quale l’obiettivo principale del  magazine?

Raccontare donne che fanno la differenza. E più in generale, raccontare la donna che, malgrado gli anni che passano, si sente più sicura, più bella e che ha fatto pace con la propria immagine, interiore ed esteriore. Perché è bellissimo iniziare a piacersi davvero a quarant’anni.

Nessuna foto nel giornale, ma tante belle illustrazioni

Abbiamo scelto le illustrazione, che sono di uno splendido trio di donne Stefania Tomasich, Hanna Suni and Veronica Niccolai, così da scardinare l’immagine stereotipata della donna. I lettori apprezzano molto la scelta.

Quali i progetti di Crunchy Tales?

Sicuramente allargare il pubblico dei lettori. Il magazine è in lingua inglese ed abbiamo utenti dall’Inghilterra, dall’Italia, dall’America e dal Sudafrica. Voglio puntare maggiormente al mio paese e a tal proposito mi piacerebbe un progetto con i media italiani. Ci sono tante idee, che spero si possano concretizzare. Ovviamente un altro sogno è quello di ripartire con gli eventi in presenza.

Quale la forza del tuo magazine?

Sicuramente la rete tra donne. Fare rete è bellissimo e va sfatato il luogo comune che le donne, tra loro, siano solo concorrenziali. Quando si fa squadra, superando le dinamiche della competizione tout court, i risultati sono splendidi. Tra donne ci si intende a meraviglia e se ciascuna fa il suo, con il proprio talento e la propria naturale predisposizione, si arriva a grandi risultati.

Grazie Michela e ad maiora!

 

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