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Mia figlia e il suo primo giorno di scuola al tempo del Covid

Giusy Zoda, mamma della piccola Adele, ci racconta timori e speranza di un inizio molto importante

Giusy Zoda è una mamma agrigentina, trapiantata a Palermo e che quest’anno vive un momento importante: l’inizio della scuola primaria per la sua figlia maggiore, Adele. Un avvenimento cruciale nella vita di un bambino, per l’intera famiglia. Una fase di passaggio che quest’anno diventa ancora più delicata visto lo stato di allerta Covid. Giusy è però fiduciosa. Insieme al marito Jerry hanno deciso che entrambe le loro piccole (Cristina la minore frequenta il secondo anno della sezione infanzia) frequenteranno la scuola.

Giusy si prepara al grande giorno e ci racconta, da mamma a mamma, ansie, emozioni e speranze di un’importante vigilia.

Giusy, la tua bimba e il suo primo giorno di scuola, come ti senti?

Devo dire, onestamente, che mi sento un po’ emozionata. Mi torna alla mente il mio primo giorno alle elementari e ricordo l’emozione che ho provato allora. La stessa che provo anche adesso, dopo moltissimi anni. Quasi dovessi essere io a tornare fra i banchi. Dal punto di vista materiale, abbiamo comprato già tutto l’occorrente. Quindi sì: sono, anzi siamo pronti!

La tua Adele inizia la primaria al tempo del Covid. Hai timori?

Certo il momento non è dei migliori per iniziare questo nuovo percorso. Si oscilla fra sentimenti contrastanti ma prevale certezza che la scuola debba ricominciare. Sei mesi e oltre di fermo imposto ai bimbi piccoli ha certamente influito su molti dei loro aspetti emotivi e relazionali. Quindi devono tornare alla loro “normale” quotidianità. Paura tanta, soprattutto quella di non riuscire a capire eventuali sintomi collegati al Covjd 19. Non è così semplice riuscire a distinguere il covid 19 da altre forme influenzali meno serie. Questo mi preoccupa non poco. Aspettative tante, molte legate alla voglia di tornare ad imparare,  alla voglia di crescere insieme alla mia piccola

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Hai scelto di fare frequentare regolarmente la tua bambina, perché?

Perché  penso che i bimbi, ancora più che noi adulti, siano esseri sociali. Hanno bisogno di stare con altri bimbi. E poi, questa è la mia esperienza, il lavoro dell’insegnante non può essere svolto da altre figure, per quanto preparate. È un lavoro delicato, complesso, che richiede pazienza e fermezza al tempo stesso. Di tutto questo I bimbi hanno bisogno. Durante il periodo di chiusura mi sono resa conto che, a livello scolastico, di apprendimento e socialità, i bimbi hanno perso tanto. La scuola deve riaprire!

Come pensi andrà questo anno scolastico?

Non so come si svolgerà quest’anno. Mi auguro che le linee-guida siano sufficienti a evitare grossi intoppi. Più che altro, me lo auguro.Nella scuola che frequenterà la mia piccola hanno adottato tutte le misure indicate dal Miur. Le classi non sono troppo numerose. Mi auguro che tutto questo aiuti a evitare problemi

Il tuo impegno?

Sará quello di rispettare le indicazioni fornite dalla scuola nel lasciare e riprendere i bimbi. Se lo facciamo tutti, sicuramente si eviteranno alcune condizioni di pericolo per la nostra salute. Spero che anche gli altri genitori seguano le indicazioni forniteci dalla direzione scolastica.

La tua piccola Adele é serena?

Si, lei è serena, anche se ripete che non vuole tornare a scuola. Ho parlato con lei, spiegandole che ancora il coronavirus è “con noi”, che bisogna stare attenti e seguire tutte le indicazioni, non solo quelle igieniche, che seguivamo nel periodo di chiusura. Non voglio caricarla troppo di ansia. Deve vivere questa esperienza, per quanto in un periodo complesso, in maniera serena. Sarà un bel ricordo col passare degli anni.

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Grazie Giusy, buona ripartenza e ad maiora!

 

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