Marketa è una bella ragazza bionda, con gli occhi trasparenti, che hanno dentro l’aria limpida del nord. Ha una bella storia, che ci piace raccontarvi. Promettente illustratrice, sin da piccola, nella Repubblica Ceca, dove è nata, le sono stati riconosciuti meriti da enfant prodige. Cresce coltivando la sua passione e arricchendola con anni di studio. Conosce l’amore della sua vita, lascia la sua terra e tutto quel che ha costruito e si trasferisce in Italia, dove continua a dare spazio alla sua creatività diventando una delle più promettenti illustratrici del nostro panorama nazionale.
Parlaci di te
Mi chiamo Marketa Kanokova. Marketa è un bellissimo e antico nome ceco. Sono nata 42 anni fa in un paesino di circa 20 mila abitanti nel nord-est della Repubblica Ceca, un tempo Cecoslovacchia, all’epoca ancora un paese comunista. Sono molto fiera delle mie origini che con l’età apprezzo ancora di più, poichè le radici sono molto importanti, sono un tesoro prezioso. Mi sono trasferita in Italia per amore, ed è stata una scelta coraggiosa ma giusta, perché la vita ci ha dato ragione e quell’uomo per cui ho lasciato il mio paese, oggi è diventato mio marito.
I mie studi sono stati abbastanza lineari: ho frequentato il liceo scientifico, l’università a Brno, facoltà di Economia e mi sono concessa anche un anno sabbatico in Inghilterra, uno dei periodi più belli della mia vita. Ora vivo a Reggio Emilia, dove lavoro come impiegata oltre a coltivare la mia principale passione, ossia la creazione di illustrazioni.
Come è nata la passione per il disegno?

Ho sempre avuto la passione per il disegno, da quando ero piccola. Quando frequentavo la scuola dell’infanzia, organizzavano una sorta di gara di talenti artistici tra i bambini e io sono stata scelta per la Scuola popolare di Arte. Diciamo quindi che, oltre alla passione innata, ho avuto anche la fortuna di avere una preparazione artistica a 360 gradi, avendo anche acquisito una competenza base di tutte le tecniche e una impronta per la ricerca della bellezza in generale.
Quali le caratteristiche dei tuoi disegni?
I miei disegni sono molto semplici e sostanzialmente sono nati dalla mia necessità di creare, di fare qualcosa che mi faccia stare bene. Quando con questi disegni riesco a trasmettere emozioni anche agli altri, mi sento estremamente felice. Mi piace tantissimo la natura con i suoi colori e le forme. Adoro i fiori, gli animali, il mare e in particolare la figura femminili. La donna mi piace per la sua morbidezza, forma e complessità. Mi piace osservare i colori, gli abbinamenti e le varie sfumature. Con i miei disegni mi piacerebbe dire alla gente di fermarsi un attimo, tirare un respiro e prendere tempo, perché sapere prendere tempo è importante in questa società che va veloce e che ci impone ritmi che fanno pendant con il caos.
Mi piace anche dare la vita alle cose semplici, come le posate, le stoviglie, “alle cose antiche”, bicchieri, a certi utensili del quotidiano; che nessuno nota, perché fanno la parte della routine. Penso che anche il mio disegnare è un modo per uscire dalla routine, dal mio quotidiano anche da quel che vorrei cambiare.
Quale il tuo primo soggetto?

Non lo ricordo, ma già da piccolina avevo la mania dei cactus! Facevo una raccolta a casa, li coltivavo e li disegnavo. Mi piacevano troppo. E mi piacciono ancora. Il cactus sembra una pianta dura, ma è estremamente poetica, elegante e soprattutto facile da tenere e mantenere. In futuro mi piacerebbe provare a fare sperimentazioni diverse, amo farmi sorprendere e l’ispirazione nasce quando non me lo aspetto.
Com’è l’Italia, tua terra d’adozione?
L’Italia per me è paese più bello del modo, non lo dico per cliché, quanto perché è una delle mie verità. In Italia c’è tutto: mare, monti, cultura, tantissime città d’arte e sono stata colpita anche dall’amore per l’ arte culinaria. Ogni regione ha le sue specialità. Io sono stata fortunata perché oltre Reggio Emilia dove vivo, sono stata rapita dalla bellezza di Carloforte in Sardegna da dove proviene mio marito.
Cosa ti manca della tua terra?
Vivendo in pianura mi mancano soprattutto i miei boschi, dai quali sono stata circondata da piccola e la primavera che da noi è fantastica, per me il periodo più bello dell’anno, perchè al mio paese è tutto in fiore. Ovviamente in primis mi mancano gli affetti affetti familiari. Ho anche nostalgia delle birrerie ceche, dove mi ritrovavo con gli amici.
Chi è il tuo illustratore preferito?
Il mio illustratore preferito è Adolf Born,che è purtroppo mancato qualche anno fa, lui era come dicono i giovani d’oggi “tanta roba”. Era davvero fantastico. Io sono cresciuta con le fiabe e i racconti, letti da mia mamma e con i cartoni animati cechi. Mi piacciono anche altri illustratori come Helena Zmatlikova a Josef Lada, che con la loro tecnica mi hanno influenzata. Penso che con la loro creatività siano stati capaci di dare vita alle parole e all’ immaginazione. Da poco ho scoperto e iniziato ad apprezzare anche l’italianaBeatrice Alemagna.
Sogno nel cassetto?
Ho tantissimi sogni nel cassetto, tant’è che ormai non riesco più a chiuderlo. Uno però voglio svelarvelo: vorrei scrivere le fiabe o piccoli racconti per i bambini con le mie illustrazioni!
Forse un giorno…chissà.
Te lo auguriamo. Grazie Marketa e ad maiora!