È il fenomeno social del momento. Con la sua Bocca di rosa, rivista però in chiave “Coronavirus”, Corrado Nitto, musicista agrigentino, ha fatto breccia nei social, inventando la canzone più virale ai tempi dell’emergenza Covid-19. Un testo che fa riflettere, scritto domenica, all’indomani della lunga notte della fuga da Milano. Corrado fa musica da una vita, è sempre stato un fan di Faber e al premio dedicato a lui partecipó qualche anno fa. Proprio uno dei capolavori del cantautore genovese gli ha regalato una celebrità tanto inaspettata quanto surreale (quanto stiamo usando questo aggettivo in questi giorni). Migliaia e migliaia di persone canticchiano i suoi versi, i vip condividono sui loro profili social il brano, le principali radio italiane hanno fatto passare la sua “Bocca di rosa” e perfino il tg 3, il più “snob”(quanto a incisioni pop) gli ha dedicato un passaggio. Eppure Corrado cade dalle nuvole e sui social commenta che è difficile godersi la fama ora che “sono a regime di quarantena bis”.
Corrado Cosa è successo?
Ho visto le immagini dei siciliani che fuggivano dalla stazione Garibaldi di Milano. Ho collegato subito le scene a De Andrè, a Bocca di rosa che parla di un viaggio difficile. Il giorno dopo avevo fatto un post con due frasi modificate ed è stata pioggia di like. Quelle due righe funzionavano. Mi sono seduto, chitarra in braccio, ed in quindici minuti ho umilmente riscritto il capolavoro di Gaber. Pubblico il video verso le 20, a mezzanotte c’erano 800 condivisioni. Pensavo finisse lì e il giorno dopo erano 1400. Tutti mi mandavano l’audio, che intanto era stato estrapolato su whatsapp. Ho ritrovato vecchi compagni, parenti lontani, amici che vivono all’estero. Non sono stato io a estrapolare l’audio, ci tengo a precisarlo. Anzi un appello al ‘paziente zero’ che lo ha fatto, rendendo virale la canzone. Fatto questo giro social, iniziano a contattarmi per dirmi che la mia canzone passava su tutte le radio nazionali. È stato condiviso anche su diverse pagine dedicate a Fabrizio De Andrè. Da parte dei fans di Faber ho avuto molti complimenti ed anche qualche critica.
Che critiche?
Qualcuno mi ha accusato di aver profanato il mito ma ho spiegato che io l’ho fatto per dedizione e stima. Che male c’è in due risate (che fanno riflettere) in tempi così tragici. Però sono stati proprio i fans di De Andrè a segnalarmi al Secolo XIX il quotidiano più popolare di Genova. Da lì ha iniziato a chiamarmi la stampa nazionale. Mi ha pure fatto i complimenti Selvaggia Lucarelli, anche Nancy Brilli ha ricaricato il video sui social. Chi me lo doveva dire?
Diventare famoso nel periodo della quarantena
Famoso è un parolone. Potrebbe più verosimilmente trattarsi di quindici minuti di celebrità forse di una settimana. Chiuso in casa però non ho una percezione reale di quello che sta capitando. Se da ciò non dovesse arrivare altro, sono già molto felice così. Ho fatto sorridere la gente e qualcuno mi scrive che grazie a questo brano hanno riscoperto De Andrè. Va bene così.
La notorieta peró piace e serve agli artisti, Hai Pensato a un “piano”?
Assolutamente no. Non saprei da dove iniziare. Non ho chiaro se in questo momento io passi come un autore satirico, un genio o un cretino (scherza) ma non mi faccio aspettative.
Riflettiamo sulla notorietà da social
Puó essere enorme, ma quanto dura? Credo poco. I fenomeni virali ci abituano al tutto e subito. Alla fama da mordere a grandi morsi. Tenere l’asticella alta non è facile. Magari già oggi cercano un video più nuovo del mio. Parlando di musica poi il discorso si fa più complesso. In tv è relegata ai talent. Emergere in radio è difficile. Che dirvi, punto sulle mie certezze. Non vedo l’ora che finisca la quarantena per ricominciare a fare le mie serate, da solo ed in trio. Collaboro con Stefano Piazza, un’istituzione musicale a Palermo, con cui stiamo preparando un bellissimo spettacolo, la cui preparazione è stata stoppata da questo momento difficile. Sto anche preparando una commedia con la compagnia del Ditirammu. Tanti bei progetti. Non vedo l’ora di ripartire. Noi musicisti siamo sempre precari, però adesso abbiamo anche l’incertezza di non sapere cosa succederà dopo dal momento che i teatri sono fermi e con loro anche le produzioni. Quando si ripartirà come ci si dovrà organizzare? Vedremo cosa accadrà.
Chi è Corrado Nitto
Sono un ragazzo ormai “anziano” , ho quasi 39 anni, arrivo da Casteltermini e ho iniziato a fare serate da quando avevo quindici anni. Da una decina d’anni vivo a Palermo e faccio e vivo di musica. Più che un cantautore sono un musicista un po’ cabarettista, ho una compagna che mi sopporta e due cani.
Sogno nel cassetto?
Sono irrispettoso verso i sogni nel cassetto. Al momento sogno di vivere di musica nella mia terra. Mi “basta” questo. Se volete seguitemi sui social, sul canale YouTube e su Instagram. Mi trovate ovunque come Corrado Nitto.
Grazie Corrado e ad maiora!