È stato pubblicato sul sito dell’Inail il regolamento che da lunedì dovrà essere osservato nella riapertura di bar, ristoranti e più in là anche quando apriranno a regime gli stabilimenti balneari. Regole che, secondo gli amministratori regionali e l’assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano, necessitano di modifiche. Troppe limitazioni, criteri di distanziamento eccessivi ed il rischio di mettere in ginocchio il settore della balneazione. Queste in buona sostanza le osservazioni, che saranno valutate e poste al vaglio del Governo centrale. Ecco le regole
Le regole per i lidi
Per lettini e sdraio non posizionati sotto l’ombrellone dovrà essere garantita la distanza di almeno due metri, si legge nel documento Inail-Iss sulla balneazione e sull’organizzazione degli stabilimenti nella fase due dell’emergenza coronavirus. La distanza minima tra le file degli ombrelloni sarà pari a cinque metri mentre sarà di 4,5 metri sulla stessa fila. Sdraio e lettini dovranno essere distanti di almeno due metri e le distanze potranno “essere derogate per i soli membri del medesimo nucleo familiare o co-abitante”. Per le cabine, va vietato l’uso promiscuo ad eccezione dei membri del medesimo nucleo familiare o per soggetti che condividano la medesima unità abitativa. E’ da vietare – si legge nel documento – l’attività ludico sportiva, i giochi di gruppo, le feste e gli eventi. Saranno chiuse le piscine e per la fruizione di servizi igienici e docce andrà rispettato il distanziamento sociale di almeno 2 metri, a meno che non siano previste barriere separatorie fra le postazioni. Per favorire un accesso contingentato negli stabilimenti “la prenotazione, anche per fasce orarie, preferibilmente obbligatoria, può essere uno strumento organizzativo utile anche al fine della sostenibilità e della prevenzione di assembramenti, favorendo altresì un’agevole registrazione degli utenti, anche allo scopo di rintracciare retrospettivamente eventuali contatti a seguito di contagi”.
Regole per le spiagge libere
Dovranno essere gli enti locali, a partire dai comuni, a definire le modalità di accesso e la fruizione delle spiagge. Agli ingressi sarà necessario installare dei cartelli con le indicazioni da seguire. Bisognerà, inoltre, tracciare il perimetro di ogni “allestimento di ombrellone, sdraio e sedia”. Per esempio con dei nastri per delimitare le aree. Varranno le stesse regole sul distanziamento previste per gli stabilimenti, con una capienza massima anche per le spiagge libere. Saranno possibili anche turnazioni orarie e la prenotazione online degli spazi. In ogni caso bisognerà evitare gli assembramenti e assicurare la pulizia e l’igienizzazione degli spazi. Le spiagge libere potrebbero essere gestite da enti e associazioni di volontariato.