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Le adenoidi: cosa sono e perché nei bimbi possono causare fastidi

Ne abbiamo parlato con il dottore Francesco Cupido, noto otorinolaringoiatra palermitano

La prima visita otorinolaringoiatrica di un bimbo può creare ansia. Sicuramente più nei genitori che nel piccino. Trovare lo specialista che fa al caso di un pazientino è un’impresa non facile ma possibile. Uno di questi medici, sorridente, pacato, attento e scrupoloso è il dottore Francesco Cupido, otorinolaringoiatra e ricercatore al Policlinico universitario di Palermo.
Il suo studio pullula di piccoli pazienti, con i quali il dottore Cupido, insieme al papà Gianfranco, hanno un approccio ormai rodato. L’esperienza con i bimbi fa sì che, anche esami più approfonditi, quali l’ispezione endoscopica del cavo rinofaringeo, siano fatti in maniera veloce e indolore, grazie all’uso di fibre ottiche e di sondini pediatrici.

Il dottore Francesco Cupido

Con il dottore Francesco Cupido abbiamo parlato di adenoidi, cercando di fare chiarezza e di sfatare alcuni luoghi comuni.
Dottore cosa sono le adenoidi?
Sono costituite da tessuto linfatico e sono poste in sede nasale, sulla parete posteriore della rinofaringe. Hanno un compito assai importante di difesa dai microorganismi, quindi da virus e batteri. Sono collegate al naso tramite le tube di Eustachio. Nei bimbi le tube sono particolarmente corte, per cui è facile che, in caso di ristagno di muco, questo passi con facilità nelle adenoidi provocando infiammazioni o addirittura infezioni. Il funzionamento delle adenoidi condiziona lo stile di vita del bambino.
Ci spieghi meglio…
Una delle condizioni più comuni nei bimbi è la cosiddetta ipertrofia adenoidea, in poche parole le adenoidi troppo grosse. Come ci si accorge di questo? Semplice: il bimbo dormirà male, russerà, potrebbe andare incontro ad apnee notturne (ossia l’interruzione del respiro per qualche secondo), avrà parecchi risvegli, gli occhi cerchiati, potrebbe fare pipì a letto ed avere una curva di crescita non soddisfacente. Tutti questi segnali devono mettere in allerta il genitore, che dovrà, in prima battuta riferirli al pediatra.

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Cosa farà quindi l’otorinolaringoiatra?

Farà un’attenta anamnesi del pazientino e quindi, se lo riterrà opportuno, lo sottoporrà a endoscopia a fibre ottiche, un esame ormai veloce e mininvasivo, così da studiare bene le adenoidi. Potrebbe anche essere utile un esame del sangue, nel dubbio che sia coinvolto un virus o un batterio.

Quali i rischi delle adenoidi ipertrofiche?

Il bimbo può andare incontro ad apnee ostruttive del sonno o a una produzione insufficiente dell’ormone della crescita. Questo ormone, il Gh, è secreto dall’ipofisi, una ghiandola endocrina posta alla base del cranio. Viene prodotto nella fase profonda del sonno. Come dicevamo, l’ipertrofia adenoidea fa sì che il bimbo abbia un sonno disturbato e che quindi tale ormone non venga secreto per come dovrebbe, causando un deficit di crescita del piccolo. Attenzione, le adenoidi hanno un ruolo importante in questo processo di produzione ormonale, ma queste (così come le tonsille) non sono ormoni!

Adenoidi: Terapia o intervento chirurgico?

Un tempo la soluzione era quella interventista. In un solo colpo vi era la resezione di tonsille ed adenoidi. Oggi le linee guida sono cambiate e prevale la scelta conservativa anche perché, non dimentichiamolo, tonsille ed adenoidi sono delle barriere linfatiche, che proteggono contro l’aggressione dei microorganismi. Oggi l’approccio è quello dell’osservazione a breve e a lungo termine, della somministrazione di antiinfiammatori, antibiotici e antipiretici, quando è il caso e sempre previa indicazione del pediatra o dello specialista. Ovvio che, se un bimbo, durante l’anno va incontro a diverse infezioni, soffre di apnee continue (possibilmente documentate dall’esame della polisonnografia), si deve valutare l’opportunità della soluzione chirurgica. Fare una diagnosi esatta e precoce è sicuramente un grande aiuto per i genitori e per i piccini. Trovare e curare le cause primarie dei disturbi adenoidei è una strada importante, che la diagnostica attuale consente di seguire con efficacia.

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