Il mio film di Natale preferito si intitola “Una famiglia perfetta”. Protagonista è Sergio Castellitto, a capo di una monumentale famiglia che si riunisce il 24 dicembre in uno scenografico casale di campagna, ornato di tutti gli ingredienti del Natale: decorazioni eleganti, camino scoppiettante, cucina fumigante, nonna chioccia, bimbi infiocchettati, doni spettacolari, tombola antica. Non a caso ho abbondato con gli aggettivi, perché il Natale è il tempo delle grandi “aggettivazioni”. Il film in questione ha un finale sorprendente che, per chi non lo avesse visto, non anticipo.
L’altro lato del Natale
È una pellicola sull’altro lato del Natale, che è più comune di quanto non si voglia immaginare.
Leggevo, appunto, di certe sfumature natalizie “difficili” da cogliere.
Scriveva la rivista di psicologia Riza, che la percentuale di “Natale in solitudine” è altissima. A dispetto della gioia sbandierata sui social, a suon di brindisi, famiglie unite intorno a prelibati banchetti, saranno moltissimi gli italiani che passeranno il Natale da soli o comunque in un contesto di famiglia mononucleare. Un fenomeno che prende sempre più piede è quello delle scissioni familiari. Se, fino a qualche anno fa, infatti, il Natale con nonni e zii era una sorta di rito, oggi invece non è più abituale. La percentuale di famiglie in dissesto è altissima. La causa principale, manco a dirlo, è la questione di interesse economico. L’allarme degli psicologi, lanciato dalla nota rivista, è proprio la solitudine familiare. Figli e genitori che non si parlano da anni, fratelli e sorelle in rotta da sempre. Una contingenza che fa riflettere perché, come spiegano sempre gli esperti, è sì importante la famiglia mononucleare, ma il restante quadro parentale completa l’armonia e sarebbe auspicabile un legame conciliante, a vantaggio soprattutto dei più piccini, che incamerano e iniziano a costruire esempi di vita. Le cause: ci si arrende con facilità al naufragio dei grandi sentimenti e mancano le figure che vogliano e possano mediare.
Natale con la escort
Sui quotidiani nazionali è rimbalzata la notizia che le escort hanno un flusso di lavoro abnorme proprio nei pomeriggi del 24 e del 31 dicembre. A parlare è stata proprio una nota e non meglio precisata “accompagnatrice”, che ha sottolineato il troppo lavoro delle vigilie comandate. Mentre le mogli preparano i cenoni, i maritini, con il pretesto degli ultimi acquisti, si dedicano ad altro? Non è sicuramente una percentuale schiacciante, ma un fenomeno attuale. La escort precisa: prendono appuntamento la vigilia di Natale non solo per “consumare”, ma anche per confidarmi tanta infelicità familiare. Matrimoni di facciata, figli egoisti, mogli acide o semplicemente mariti con il vizietto dell’infedeltà. Questo il quadro prospettato, dalla tizia che, of course, ha preferito rimanere anonima.
I drammi del Natale
Ci sono poi i dettagli più dolorosi, incastonati nella festa piu felice. Il 30% degli italiani non potrà permettersi nè pranzi sontuosi nè regali sotto l’albero. La povertà è un fenomeno in crescita ed il dato deve far riflettere. Sono attive nelle principali città italiane le associazioni di sostegno, che stanno organizzando cene e pranzi di Natale per i bisognosi. A Palermo, i 1100 ospiti della comunità di Biagio Conte, hanno festeggiato in anticipo, con musica, danza ed un pasto di festa, offerto dai benefattori.
Oltre al fenomeno povertà, un altro tragico dato riguarda i suicidi, che aumentano del 25% proprio nel periodo delle feste. Gli psicologi spiegano che, in un momento in cui si deve essere felici per forza, allineandosi al clima festoso, il dolore urla più forte nell’animo di chi lo prova con conseguenze a volte estreme.
Ritrovare la semplicità
Il consiglio degli esperti è quello di abbassare le aspettative e di allargare lo sguardo verso le gioie piccole, quelle a portata di qualsiasi mano. Un consiglio apparentemente facile, ma non sempre perseguibile. Perché, diciamoci la verità, l’uomo sogna, desidera e vorrebbe agire in grande. Noi, che esperti non siamo, vi auguriamo un Natale in equilibrio, su qualsiasi fune vi troviate a camminare. Perché, come canta Vasco, e concedeteci la citazione abusata ma sempre vera, la vita “È tutta un equilibrio sopra la follia”.
Buon Natale dalla nostra redazione e grazie di cuore per la vostra attenzione