Cara Dott.ssa,
la mia bimba di 2 anni ha una tosse intermittente da almeno 2 mesi. E’ una tosse a tratti secca e talvolta catarrale, che migliora un poco dopo aereosol con cortisone, salvo poi ripresentarsi. E se fosse allergia o asma?
ClaraSalve Dott.ssa,
la mia bambina ha avuto due ricadute influenzali. Da 10 giorni non ha più febbre eppure mantiene una tosse stizzosa, secca, con attacchi violenti che la portano a vomitare. Durante il giorno ha almeno quattro attacchi del genere, che si acuiscono dopo aver assunto liquidi. La mia bimba ha un anno e mezzo. Devo iniziare a pensare a una forma asmatica o alla pertosse?
Angela
Care Clara e Angela,
entrambe mi avete posto delle domande aventi come tema centrale la tosse. Proverò a rispondere attraverso un piccolo approfondimento sulla tosse in età pediatrica, che vi sarà certamente di ausilio.
La tosse è uno dei più frequenti motivi di consultazione pediatrica
La tosse in sé non è una patologia, ma è un sintomo, frutto di un meccanismo di difesa messo in atto dal nostro organismo per espellere le secrezioni prodotte all’interno dell’albero respiratorio.
E’ bene precisare che esistono diversi tipi di tosse, classificabili per durata (tosse acuta e tosse cronica) e per le caratteristiche sonore (tosse secca, catarrale, abbaiante). Esiste anche la tosse accessuale o parossistica, che si manifesta con attacchi di tosse improvvisa.
Senza dubbio la forma di tosse che incontriamo la maggior parte delle volte e che desta preoccupazione nei genitori è la tosse ricorrente, tipica del bambino nei primi anni di socializzazione scolastica, in cui la frequenza degli episodi infettivi delle alte vie aeree e la brevità dei periodi di benessere danno ai genitori la percezione di una tosse persistente.
Si tratta di una tosse legata alle infiammazioni che interessano la mucosa nasale, le adenoidi, il faringe e le tonsille e che determinano lo scolo di muco nella porzione posteriore della gola con stimolo dei recettori della tosse.
Ben diversa è invece la tosse cronica
Per definizione ha una durata superiore alle 4 settimane, senza alcun intervallo di benessere, che sottende una causa che deve essere riconosciuta e trattata.
Quali sono le cause più frequenti di tosse acuta in età pediatrica?
Infezione virale delle alte vie respiratorie (raffreddore comune, influenza, tracheite)
infezioni delle basse vie respiratorie (bronchiolite, polmonite)
rinite allergica
inalazione accidentale di corpo estraneo (dato anamnestico di inalazione o sospetto, associato a comparsa improvvisa di tosse stizzosa per corpi estranei piccoli che non occludono del tutto le vie aeree)
La maggior parte dei bambini con tosse acuta causata da un’infezione a carico delle vie respiratorie non avrà necessità di ricorrere ad ulteriori indagini.
È bene, dunque, fare visitare il bambino al Pediatra, che potrà rilevare l’eventuale presenza di segni e sintomi indicativi di specifiche condizioni e consigliare interventi diagnostici (ad esempio Rx del torace) e terapeutici adeguati.
Quali sono le cause di tosse cronica più frequenti in età pediatrica?
– tosse post-infettiva
– bronchite cronica protratta
– asma bronchiale
– rinosinusite batterica (con scolo di muco purulento dal naso)
– inalazione di corpo estraneo (tempestivamente non riconosciuta)
La tosse post-infettiva è, tra queste, la causa più frequente. Essa insorge in corso di risoluzione di un evento infettivo a carico delle vie aeree, che ha procurato lesioni alla mucosa respiratoria con lenta fase di ripristino e un aumento di produzione delle secrezioni.
Una condizione con presentazione simile è la bronchite cronica protratta, caratterizzata da tosse catarrale persistente secondaria ad infezione batterica. In questi casi è necessario intraprendere una terapia antibiotica.
… E se fosse asma?
L’asma bronchiale si presenta con tosse stizzosa, che peggiora dopo sforzo fisico o che si accentua durante al notte. Si associa anche a fischi e sibili udibili all’auscultazione del torace e, talvolta, a difficoltà respiratoria.
…E la pertosse?
Il calo delle coperture vaccinali a cui stiamo assistendo negli ultimi anni sta portando “alla ribalta” patologie prevenibili, proprio come la pertosse, sia tra i lattanti che tra gli adolescenti. Il quadro clinico si caratterizza per una tosse della durata superiore alle due-tre settimane, di tipo accessuale e convulsiva, preceduta classicamente dal cosiddetto urlo “inspiratorio”. La patologia può presentarsi anche con tosse associata a cianosi e apnea. Non sempre il quadro clinico è così tipico e talvolta la diagnosi può essere più insidiosa. E’ importante riconoscerla e trattarla, soprattutto nei bambini molto piccoli.
CONSIGLI:
- Affrontare il problema “tosse” con serenità, sapendo che le infezioni respiratorie delle alte vie aeree sono frequentissime in età pediatrica. Potrà essere necessario ricorrere ad antibioticoterapia, ma il sintomo sarà controllabile, anche se fastidioso per i bambini e per i genitori.
- Fare visitare sempre il bambino al pediatra, che potrà rassicurare i genitori e indirizzarsi verso una specifica diagnosi. Esistono dei cosiddetti “segni di allarme” che l’occhio esperto del Pediatra è in grado di ricercare e riconoscere per sospettare particolari patologie rare (ad esempio fibrosi cistica, disordini ciliari o immunodeficit).
- Ricordarsi di attenzionare i sintomi associati alla tosse, come febbre, scarsa alimentazione, difficoltà respiratoria e, ricorrere quindi ad una valutazione medica.
- Evitare di somministrare spontaneamente ai bambini farmaci da banco contro la tosse e rivolgersi sempre al pediatra per la terapia.