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Home » La Sicilia rischia la zona gialla, il punto con l’infettivologo Cascio

La Sicilia rischia la zona gialla, il punto con l’infettivologo Cascio

  • Maristella Panepinto
  • Luglio 12, 2021
  • Coronavirus

L’esperto: occorre prudenza ed è bene che gli adulti si vaccinino in massa

La Sicilia rischia la zona gialla. Oggi 188 nuovi contagi su oltre 6000 tamponi processati e un indice di positività che sale al 2,2%. Si teme che nei prossimi giorni i numeri possano crescere, complici anche i tanti festeggiamenti, pubblici e privati, per la vittoria degli Azzurri agli Europei di calcio.
Abbiamo fatto il punto con il professore Antonio Cascio, infettivologo e primario al Policlinico di Palermo.

Dati scoraggianti, cosa ci aspetta?

Considerati i festeggiamenti degli ultimi giorni per la nazionale di calcio, si potrebbe verificare un aumento dei contagi. Non voglio creare allarmi, di certo però c’è che festeggiare, tifare, abbracciarsi stando insieme in grandi numeri di persone, senza mascherine non aiuta nel contenimento del virus. Il Covid circola e i comportamenti poco responsabili lo aiutano a diffondersi.

 

A proposito di festeggiamenti, tra le critiche collettive, é stato deciso di evitare cortei per il Festino, che ne pensa?

Ritengo sia stata una scelta oculata. I caroselli di ieri, per quanto in parte previsti, si sono svolti comunque in una logica di improvvisazione. Quando si tratta invece di organizzare un evento come il Festino, che catalizza migliaia di persone, in tempo di pandemia è giusto evitare rischi. Al contrario si sarebbero dovuti stabilire dei criteri di difficile applicabilità per un evento come quello del 14 luglio.

Un anno fa non c’erano i vaccini, eppure i dati erano migliori di quelli di oggi, perché?

Intanto oggi, rispetto allo scorso anno, si processano molti più tamponi. Si traccia maggiormente il Coronavirus  e lo si fa su più fronti. Il virus, come qualsiasi altro virus, è variato, va da sé che circoli di più. Sono state eliminate le restrizioni e quindi il liberi tutti coadiuva la circolazione virale. Ritengo che si debba stare più attenti oggi, per evitare ondate a settembre, che a quel punto provocherebbero aumento dei ricoveri ed anche dei morti. Le ondate autunnali andrebbero scongiurate e ritengo che l’arma più efficace sia quella vaccinale.

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Settembre potrebbe diventare l’anticamera di nuove chiusure e la ripresa della Dad?

Si attende l’autunno con una legittima dose di ansia. Si temono le chiusure e soprattutto vi è il terrore che la scuola riparta a singhiozzi o in alcuni casi non riparta proprio. Onde evitare ciò, ritengo che ci si debba vaccinare. Se si hanno dubbi sulla vaccinazione ai ragazzi, è bene che si immunizzino genitori, docenti e personale scolastico. Questa deve essere la strategia per una ripresa concreta.

Perché COSÌ tanti contagi in Sicilia?

Non vedo nei numeri dei contagi in Sicilia ragioni strettamente epidemiologiche. Ci si contagia di più perché si abbattono le barriere protettive. Perché si viaggia di più. Quindi in Sicilia vi é un flusso di turisti da ogni dove. Abbracci, baci, feste con tanti invitati, favoriscono la diffusione del virus. Quindi proviamo a essere più cauti. No alle mascherine se siamo vaccinati. Lo ribadisco. Le reputo inutili per gli immunizzati, anche al chiuso (sebbene la normativa preveda che si usino) a meno che non siano soggetti fragili o immunocompromessi. Sí alla cautela, soprattutto se ci relazioniamo con anziani e soggetti a rischio.

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Maristella Panepinto

Maristella Panepinto

Sono Maristella, mamma, moglie e giornalista professionista. Da piccola volevo diventare Jo March di Piccole donne. Lavoro nel mondo del giornalismo da quando avevo 18 anni. La scrittura è una passione cresciuta con me e che oggi coniugo con il “mestiere” di mamma. Amo i posti alti, viaggiare, leggere, i film di Verdone, i libri di Gabo ed i cani, su tutti le mie due labrador Dafne e Palù. Ho da tempo 25 anni periodici.
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