La scuola Orestano di Brancaccio è una scuola simbolo. Un quartiere difficile con al centro un istituto scolastico, che negli anni, è diventato un versante di speranza. Oltre 650 alunni, tra le sezioni dell’infanzia e quelle della primaria. La scuola come un faro puntato in quella periferia palermitana, tante, troppe volte, salita su tristi ribalte. Brancaccio che fa rima con dolore accumulato, ma anche con la speranza, che si solleva tra le mura della scuola, che sono crescita, riscatto e possibilità di scrivere pagine nuove. La scuola Orestano ha rrandi spazi, attività collaterali, un bel team, guidato dalla dirigente Palma Sicuro. L’abbiamo intervistata alla vigilia della riapertura.
Dottoressa Sicuro, si torna a scuola con quali certezze?
La certezza è sicuramente un forte senso di responsabilità, suffragato da evidenti incognite.
Come state organizzando il rientro?
In prima battuta rientreranno gli alunni delle primaria. Sono in tutto 400 e torneranno a scuola il 24 settembre. Stiamo organizzando un rientro a orario ridotto, con la speranza di poter tornare a regime in tempi brevi. La vedo invece più dura per i 250 bimbi della scuola dell’infanzia. Dubito che potranno rientrare entro settembre. Ci sono ancora tante criticità da risolvere e il ritorno ci deve garantire quanti più margini di sicurezza possibili, trattandosi di bimbi piccini, per i quali non è previsto né il distanziamento né l’utilizzo delle mascherine. La buona notizia è che sono arrivati i banchi monoposto, già questo significa aver fissato un punto fermo importante.
Sono giornate cruciali di organizzazione, ci racconti come vi state preparando?
Non esagero se dico che stiamo lavorando notte e giorno. Stiamo letteralmente inventandoci una nuova scuola. L’attenzione principale è ovviamente alla legittima imprevedibilità dei bambini, che male si accorda con le regole anti-covid. Dovremo impegnarci comunque a farle applicare nella tutela di tutti. La mascherina diventerà un elemento necessario nella giornata scolastica, sia per gli alunni che per gli insegnanti. I bimbi potranno non usarla allorquando saranno fermi al loro posto, ma sarà obbligatoria tutte le volte che si troveranno in movimento: ricreazione, interrogazioni, quando andranno alla toilette. Va da sé comunque che non si possa e non si debba immaginare un bambino come una figura statica. Per definizione i bimbi amano muoversi ed ogni volta che lo faranno in classe dovranno usare la mascherina. Quindi ci impegneremo affinché ciò sia garantito sempre. Tutte le scuole, anche la nostra, stanno aumentando il loro organico. É attivo e ormai rodato il servizio di Dad, semmai dovesse essercene nuovamente bisogno. Viviamo una situazione sconosciuta ed ovviamente ne abbiamo timore, ma stiamo impegnandoci per tampone paure e incertezze.
Quali le criticità maggiori?
Dobbiamo puntare molto sugli ingressi a scuola, che dovranno essere contingentati e suddivisi. Il nostro è un edificio dalle dimensioni importanti e uno degli accessi, quello di via Conte Federico, è costeggiato da un ammasso di immondizia perenne, compresi anche rifiuti speciali e ingombranti. So bene che questo problema è annoso e non fresco di giornata. Ma oggi più che mai andrebbe risolto, a partire dal buon senso civico di chi abita nel quartiere. Una volta iniziata la scuola, considerato anche che gli ingressi non saranno più di massa, mi auguro che vi sia anche presenza dei Vigili urbani. Comprendo bene che si tratta di punti nevralgici, che interessano tutta la città, non solo un quartiere come Brancaccio, una soluzione però andrebbe trovata, così da non sommare criticità su criticità.
Brancaccio da sempre ha avuto il problema della dispersione scolastica. La paura del ritorno potrebbe favorirla?
Al momento e per fortuna non ho avuto segnalazioni di ritiri da scuola. Nessuna istanza e quindi scongiuriamo i rischi di dispersione. I genitori hanno compreso che l’anno inizierà a rilento e sembrano collaborativi. Abbiamo già fatto degli incontri online con i rappresentanti e altri ne faremo cercando di coinvolgere i genitori nelle scelte della scuola. L’elemento che ci dà forza è la fiducia che i genitori ripongono in noi. Da lì partiamo ancora più forti.
La Orestano e le sue tante attività collaterali. Ripartiranno?
Abbiamo sempre organizzato tante attività collaterali, che sono servite a spronare l’intero quartiere. Ad oggi però non so rispondere su come ci attrezzeremo. È veramente difficile fare previsioni a medio e lungo termine. Comprende bene che si viaggia a vista. Ci auguriamo che questa emergenza pandemica possa risolversi del tutto e che si possa tornare a una didattica tradizionale, che torni a consentire gli abbracci, intesi nel senso più ampio del termine. Nel frattempo stiamo spendendo tutte le nostre forze per garantire la migliore formazione ai nostri studenti. Già nei mesi scorsi abbiamo distribuito in comodato d’uso tanti device, così da poter garantire lo svolgimento della Dad. Siamo pronti, semmai ve ne fosse bisogno, a ripartire anche con la formazione a distanza, eventualità che vorremmo scongiurare, ma che potrebbe profilarsi all’orizzonte, semmai dovessero esservi delle chiusure temporanee di talune scuole. Per il resto siamo fiduciosi, realisti, prudenti e sempre propositivi.
Grazie dottoressa Sicuro, buona ripresa e ad maiora!