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La laurea in casa al tempo del Coronavirus

La storia di Chiara Signorino, dottoressa in Legge proclamata dalla poltrona di casa

Sono Chiara Signorino, il 12 marzo scorso ho finalmente concluso il mio percorso universitario laureandomi in giurisprudenza.

La mia è stata una laurea più unica che rara, visto che ho discusso la mia tesi e sono stata proclamata nel salotto di casa mia, in collegamento telematico con l’università degli studi di Palermo.

Il momento è stato molto diverso da come lo avevo immaginato da anni. Dal primo giorno di lezione nell’Aula Magna della facoltà di giurisprudenza di Palermo, infatti, avevo sognato il grande giorno. Mi immaginavo seduta sulla sedia di pelle, di fronte la commissione, sistemata dietro il grande tavolo di legno in quell’aula meravigliosa con la volta affrescata, con tutti i miei amici e pareti, che posti alle mie spalle mi sostenevano,ascoltandomi mentre discutevo la mia tesi e poi la festa in nell’atrio, come normalmente avviene per le laurea del mio corso di studi. Avrei dovuto celebrare il mio giorno tra le mura della facoltà, in cui ho vissuto per anni, ho pianto, gioito, in cui sono cresciuta.

La mia laurea dalla poltrona di casa

A causa dell’emergenza che sta attraversando il nostro Paese, i miei piani e i miei piccoli sogni sono stati stravolti, poiché sono stata costretta a fare tutto da casa. Non ho potuto indossare il vestito che avevo acquistato per l’occasione, a causa di tutto il trambusto, infatti, è rimasto in negozio, visto che la sarta doveva fare delle piccole modifiche.

La seduta di laurea ha avuto inizio alle 15.00 di giorno 12. Noi laureandi e la commissione eravamo insieme, ma in una “stanza virtuale”, a turno abbiamo discusso le nostre tesi in collegamento telematico con i professori, alcuni dei quali erano in facoltà, altri collegati da casa loro. Io ho discusso la mia tesi sulla Corte Penale Internazionale nella sua funzione di giudice dei crimini contro l’umanità, intorno alle 19.00. L’emozione prima di iniziare a parlare era tanta, perché nonostante fossi a casa, si trattava della mia laurea. Accanto a me c’erano solo i miei genitori, mia sorella, mio fratello e il mio fidanzato, ma in collegamento tramite videochiamata c’erano anche tutti i miei zii, i miei cugini e miei amici, che pur non potendo essere fisicamente presenti non mi hanno fatto mancare il loro sostegno e la loro vicinanza.

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Alla fine di tutte le discussioni, la commissione ha staccato il collegamento per di riunirsi in camera di consiglio prima di procedere alle proclamazioni. Intorno alle 20.00 è stato riattivato il collegamento e finalmente il Presidente di commissione mi ha proclamata dottoressa in giurisprudenza.

La gioia oltre questo momento doloroso

La gioia è stata veramente grande, vedere le lacrime agli occhi dei miei genitori è stata un’emozione indescrivibile. In quel momento ho dimenticato per un attimo dove mi trovavo perché avevo comunque raggiunto il mio piccolo grande traguardo.

Al termine della proclamazione abbiamo festeggiato, con spumante, confetti, coriandoli, non sono mancati neanche i fiori e la corona d’alloro, che mia mamma e mia sorella hanno preparato la sera prima con l’alloro dell’orto di casa mia. C’erano tutte le componenti di una festa di laurea “normale”, ma soprattutto avevoaccanto me la mia famiglia e il mio ragazzo che mi hannosostenuto durante tutto il percorso di studi e che hanno fatto il modo che quel giorno fosse perfetto. Sono stata tempestata da chiamate da parte di chi nonostante tutto, in un modo o nell’altro voleva esserci e voleva gioire con me anche se a distanza.

Non nego che quando ho appreso la notizia che tutto si sarebbe svolto in questo modo, mi sono arrabbiata, perché mi sono vista negare la bellezza del momento che sarebbe stato il coronamento di tutti i miei sacrifici, ma in momento come quello che stiamo attraversando, ti rendi conto di ciò che è veramente essenziale. Io ho sperimentato che le emozioni, vanno al di là delle apparenze e della perfezione che avevo immaginato, che i legami veri, le amicizie sincere non tengono conto delle distanze e delle restrizioni a cui per adesso, per il nostro bene, dobbiamo sottostare.

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Penso che ricorderò per la vita questo giorno così particolare, mi porto il dispiacere di non aver potuto avere accanto a me amici e parenti, ma sono comunque molto contenta perché ho raggiunto il mio obiettivo dopo anni di studio e di sacrifici.

Quando l’emergenza sarà passata, spero molto presto, farò una grande festa per celebrare il mio traguardo, ma soprattutto per dimenticare questo brutto periodo e poter riassaporare la bellezzae l’importanza dello stare insieme.

 

 

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