Una celebre scrittrice siciliana, Simonetta Agnello Hornby, parlando di sè e dei suoi coetanei, durante un’intervista, ebbe a dire: “I vecchi dobbiamo chiamarli vecchi. Punto e basta. Senza filtri o termini edulcorati. Siamo vecchi e definirci tali non è un’offesa, anzi. La vecchiaia è un traguardo.”
Il termine proaging è stato usato con successo qualche anno fa dalla rivista Allure, che decretava la fine della parole Anti age e dava inizio a una rivoluzione che cambiava la percezione dell’invecchiamento, dandogli una connotazione positiva, pro age, appunto.
Non ringiovanire a tutti i costi, quanto “portare” al meglio i propri anni.
Tante da sempre le testimonial della tendenza: Sharon Stone è stata una delle prime, in salsa italiana invece la compianta Virna Lisi: “bella di una bellezza adeguata a ogni età della sua vita”, così è stata definita da Vanity Fair quando l’attrice ha compiuto settant’anni.
Bellezza fisica e interiore
La filosofia pro-aging non si occupa solo della bellezza fisica, ma anche di quella interiore. Lo ha spiegato bene Paul Jarrod Frank, dermatologo che negli USA viene considerato un guru della bellezza, autore del libro The Pro-Aging Playbook, manuale per prendersi cura di sè in modo proattivo. Il noto medico spiega che pro-aging non significa solo attenzione cosmetica, quanto occuparsi di una migliore qualità dell’esistenza a 360 gradi. Non servono, sostiene Jarrod, solo buone creme, ma anzitutto è importante dormire bene, fare esercizio fisico regolare, avere buone abitudini alimentari. Un esempio: chi dorme bene, metabolizza meglio le calorie, quindi riesce a mantenersi meglio in forma.
A conferma, arriva anche un medico italiano, il dottore Filippo Ongaro, un riferimento in tema di anti-age, che ha seguito come medico tante e tante missioni spaziali e che è adesso in libreria con il suo Scelte e Sfide (Sperling&Kupfer).
Il dottore Ongaro sostiene che è. sì importante vivere a lungo, ma che si deve arrivare a un traguardo di longevità in buone condizioni di salute. A cosa servirebbe essere degli ultra-ottantenni prede di continui acciacchi fisici e mentali?
Spezzare automatismi nocivi
Cosa consiglia il dottore Ongaro per arrivare al traguardo di una vecchiaia in buona salute? Anzitutto di agire sulla routine, di avere il coraggio di spezzare taluni automatismi nocivi e di staccarci dalle cosiddette abitudini tossiche.
Piccoli esempi pratici: controllare continuamente il cellulare ci tiene sempre in allerta? Sbirciare mille volte al giorno sui social diventa una mania? Occorre dare un freno a queste abitudini e l’esempio vola lontano, fino a talune popolazioni giapponesi, che hanno in comune il non conoscere la dipendenza da tablet, telefonini e altri stimoli informatici. Soluzioni estreme non sono possibili, occorre però trovare il giusto mezzo, così da vivere in modo più sereno anche la routine multimediale.
Medicina personalizzata
La scienza ha dimostrato che l’età anagrafica conta fino a un certo punto, quella più veritiera è la cosiddetta età biologica. Per tal motivo sono stati messi a punto test ed esami di ultima generazione che permettono di scattare una foto precisa sulle nostre condizioni di salute in ogni momento della vita e da lì apportare delle correzioni in termini medici, ma anche dietetici. Attraverso dei semplici test di sangue, saliva o urine, che indagano le cellule del Dna, possiamo definire non solo se siamo predisposti a sviluppare alcune patologie, ma quale sia la nostra vera età biologica. Tutto ciò si basa su elementi biologici legati al processo infiammatorio di invecchiamento cellulare, del grado di ossidazione delle nostre cellule, del processo di glicazione, ossia di quanto del glucosio presente nel nostro sangue si lega alle nostre molecole e a specifici recettori, rendendoli inattivi. Una glicazione eccessiva contribuisce no solo all’invecchiamento, ma potrebbe essere complice dello sviluppo di malattie come il cancro il diabete. Verificato il problema può partire un percorso clinico di cura.
Attenzione alla menopausa
Fase importantissima nella vita di una donna. É sì un momento fisiologico, ma necessita di attenzione. Oggi si può ricorrere a terapie mirate per temprare gli squilibri ormonali: vi sono integratori, ma anche ormoni bioidentici di natura vegetale che, sebbene costruiti in laboratorio, sono del tutto simili a quelli secreti dal nostro organismo.
L’importanza delle relazioni appaganti
Anche la qualità delle relazioni è fondamentale per il nostro equilibrio psico-fisico e per invecchiare bene.
Lo dimostra uno studio condotto dall’Università di Harvard, che va avanti da circa 80 anni, studiando i gruppi più longevi di tutto il mondo. Gli ottantenni con una migliore salute psicofisica sono quelli che a cinquant’anni avevano una buona vita di coppia e più in genere sociale. Ciò non vuol dire che single e divorziati debbano per forza essere degli ottantenni pieni di acciacchi, quanto che è fondamentale, nella cosiddetta mezza età, avere relazioni di coppia e più i generale rapporti interpersonali sereni e appaganti. Non accontentarsi, no ai compatimenti pur di salvare il rapporto, ma avere la capacità di scegliere il meglio per la propria serenità individuale e sociale. Sì alla resilienza, al domare un’emotività spiccata e al lasciare correre laddove è giusto che sia così. Mens sana in corpore sano. Il vecchio detto non passa mai di moda.