Ogni mamma ha avuto una “vita precedente” scandita da interessi e passioni che, magicamente, passano in secondo piano dopo aver visto comparire quelle due linee rosa del primo test di gravidanza. Da quel momento in poi, inevitabilmente, ci si mette un pò da parte per farsi trasportare dall’avventura della gravidanza e dalla centrifuga della condizione materna, che inizia appena senti il primo vagito del fagiolo ormai diventato neonato.
Se prima trascorrevi i weekend a scalare pareti rocciose, adesso scali il gonfiabile alla ricerca di tuo figlio
Se prima riuscivi a leggere “Guerra e pace” in tempi da record, adesso non riesci ad andare oltre il primo capitolo nè in tempi di guerra nè in tempi di pace; se prima seguivi tutte le rassegne cinematografiche dei Cinema d’Essai della tua città, adesso ti rassegni alla sola idea di poterlo fare; se prima ascoltavi solo la storia della musica, adesso canticchi “Teletubbies” anche mentre vai a buttare la spazzatura.
Quando, al mio ultimo compleanno, ho ricevuto in regalo da mio marito i biglietti del concerto dei Rolling Stones a Lucca, la mia mente è corsa indietro nel tempo, alla mia “vita precedente” fatta di serate dedicate ad ascoltare i miti del Rock e di serate dedicate in giro ad assistere a concerti di ogni tipo.
Pertanto, tornata alla realtà, il mio primo pensiero è stato: e i bambini?
Ovviamente i biglietti erano due, ovviamente prima di acquistarli mio marito aveva convocato i nonni e ovviamente saremmo andati io e lui DA SOLI!!
E siccome Lucca è un po’ distante da Termoli e il concerto sicuramente finirà tardi, il “programma di solitudine” prevede due giorni e due notti senza bambini: il MIRACOLO!
“Mamma, ma oggi andate dai Rollin StRons”?
Giunta la data X della trasferta a Lucca, Anna, ancora assonnata, ci dà il buongiorno con questa domanda.
Forse anche lei ha avvertito la fibrillazione dei preparativi. D’altronde le settimane prima della partenza, Pasquale (mio marito) ha scaricato tutte le app e info possibili sul concerto mentre io mi sono solo “limitata” a rintracciare il medico personale dei Rolling Stones per sincerarmi sulle loro condizioni fisiche; Pasquale ha fatto lavare la macchina mentre io ho rifatto il parrucco, proprio come ogni vigilia di un Evento che si rispetti.
Svestiti i panni di “farmacista di fiducia” e “mamma di fiducia”, increduli per aver caricato in macchina SOLO una valigia e non tutto il kit di sopravvivenza per “viaggio con bambini”, siamo arrivati a Lucca, godendoci la metà del viaggio in silenzio e ringraziando durante l’altra metà del viaggio Santa Nonna.

Sono seguiti due giorni surreali e rigeneranti caratterizzati da lunghe chiacchierate mai interrotte, passeggiate con sguardi rivolti all’insù e non all’ingiù alla ricerca dei bambini, colazioni/pranzi/cene come e quando lo desideravamo noi. Finché Mick, Keith, Ronnie e Charlie salgono sul palco e io, con uno sguardo inebetito, assisto alla rappresentazione di una leggenda vivente. La loro passione é la loro energia, le rughe passano in secondo piano.
Terminato il concerto e il nostro fine settimana di libertà, armati di regali che ci permetteranno di essere riammessi a casa
rientriamo con un po’ di agitazione: sì perché avviene una cosa strana quando decidi di trascorrere un po’ di tempo per te o per il nucleo originario della famiglia, ovvero la coppia.
Prima di partire ti travolge l’ansia di lasciare i bambini, fai mille raccomandazioni e ti assicuri che il bunker antiatomico sia fornito di provviste, semmai dovessero averne bisogno durante l’invasione aliena che avverrà in tua assenza. Poi, più ti allontani da casa, più apprezzi il silenzio che ti circonda e, al massimo, fai una telefonata ogni 12h perché tanto lo sai che i tuoi figli sono al sicuro e che l’invasione aliena “forse” era una tua paura ingiustificata.
Infine, quando stai per rientrare, il sentimento che prevale è la nostalgia sia dei momenti di coppia -che chissà quando ritorneranno- sia perché, in fondo in fondo, i tuoi figli ti sono mancati.
E quando li rivedi, ti rendi conto che la vera vacanza l’hanno vissuta loro, dai nonni e con i nonni; ti travolgeranno di racconti che resteranno indelebili nella loro memoria proprio perché li hanno vissuti da SOLI fortificando la loro autostima e anche il loro essere fratello e sorella. E’ un attimo e, magicamente, svaniscono quei sensi di colpa che ti hanno inconsciamente assalita perché hai “osato” dedicare del tempo a te stessa e, soprattutto, alla coppia lasciando dei bambini “piccoli e indifesi” (!!!) da soli.
A questo punto non resta che pensare al prossimo concerto. Certo prima bisognerà far riprendere i nonni dalla due giorni no stop con i nipoti.
(In realtà sono già andata ad un altro concerto dopo i Rolling Stones, stavolta, però, con un partner diverso… ma questa è un’altra storia!)