Giorgia Lanzilli è una bella ragazza di Pescara. Ha occhi scuri densi di progetti, un sorriso accogliente e tanti pensieri da donna, da moglie, da madre, che tante altre donne, mogli e madri, condividono essenzialmente perché vi si rispecchiano. Giorgia è diventata inconsapevolmente una celebrità del mondo social. Uno di quei casi in cui il web dà voce a chi ha davvero tanti pensieri belli da mettere in circolo. In migliaia la conoscono come Leggimi tra vent’anni, una pagina Facebook nata per caso, giusto per non disperdere i pensieri di mamma, quelli che fai una volta e basta, così come quelli che, senza soluzione di continuità, saranno nel cuore di una madre per sempre. La pagina è diventata non solo una delle più seguite dalle mamme, ma anche un libro e un tenerissimo diario, amato perché autentico, dove non è necessario il “bluff internettiano” della famiglia perfetta, ma quel che conta è dire la verità: sia quando ci fa felici, sia quando è fatta di dubbio, dolore, tristezza. Giorgia racconta con una penna immediata, ma elegante di lei, dei suoi bambini, del marito, delle montagne russe sulle quali ogni famiglia deve, volenti o nolenti, montare. Fotografa attimi, stupendi, immensi nel loro apparire piccini, che regala ai suoi figli, con l’invito del “Leggimi tra vent’anni”, una promessa, un’eredita preziosa, fatta di parole e sentimento.
Giorgia, molti ti conoscono come Leggimi tra vent’anni. Come nasce tutto?
È nato tutto come un diario personale e segreto, una sera del gennaio 2016. Dalila aveva quasi due anni, Andrea sette mesi. Stavo cercando una lettera che avevo scritto a Dalila pochi giorni prima della sua nascita e, quando ho rinunciato a trovarla per via del mio disordine patologico, ho deciso che avrei affidato i miei pensieri a una pagina Facebook, che l’internet conserva e non dimentica. Non avrei invitato nessuno né avrei condiviso alcun mio post, sarebbe stata a tutti gli effetti un diario segreto. E così è stato per almeno tre mesi.
Ne ho parlato un giorno con mia madre e mia sorella, loro hanno ovviamente messo subito un “like” alla pagina. “Leggimi tra vent’anni” ha contato 3 fan fino al 5 aprile 2016, giorno in cui ho scritto un post che mia sorella ha ritenuto particolarmente bello, tanto da chiedermi “per favore, posso condividerlo sul mio profilo? solo questo, promesso”. Non ci ho trovato nulla di sbagliato, ho acconsentito.
Sono passate due ore… per un fortuito algoritmo di Facebook, il post è rimbalzato di bacheca in bacheca, raggiunge oltre 130.000like e facendo scoprire la pagina a più di 25.000 persone.
È nata così la vera pagina “Leggimi tra vent’anni”.
Alla pagina è seguito un libro edito da Mondadori, raccontaci.
Neanche questa è stata una mia idea! Dopo quell’insperato e inatteso successo del 5 aprile, la pagina ha continuato a crescere, incessante, coinvolgendo migliaia di donne, anime e cuori che, improvvisamente, hanno trovato un porto sicuro dove raccontarsi, me per prima. Nei primi giorni di giugno sono stata contattata dalla Mondadori: un mio post era finito sulla home di una loro editor, le era piaciuto molto il mio modo di scrivere e aveva proposto alla casa editrice il progetto di trasformare la pagina in un libro. Quando ho ricevuto la telefonata penso di aver gridato di felicità per tre ore, poi ho pianto, poi ho riso, poi ho ricominciato a urlare, e a piangere insieme.
La “trasposizione letteraria” non è stata particolarmente semplice per me, mi sono scontrata con un mondo che avevo sempre sognato ma che non avevo minimamente idea di come funzionasse. È stata però una delle esperienze più intense, magiche, appaganti ed entusiasmanti della mia vita.
Una mamma normale
Dai tuoi post traspare il tuo essere una mamma “normale”. Con dubbi, stanchezze, imperfezioni e amore immenso per i figli. Come fa una mamma “normale” a diventare una delle più conosciute del web. Quando da pochi like, sei diventata “una mamma di riferimento”?
Mi sento ancora una mamma “normale” e non mi sono mai sentita una “mamma di riferimento”. Probabilmente il vero ingrediente segreto è davvero questo. Scrivo perché ho bisogno di farlo: di lasciare una memoria ai miei figli, certo, ma soprattutto di scaricare fuori da me paure, ansie, frustrazioni del mio percorso di maternità. Scrivo quando mi manca l’aria, per un’emozione positiva o meno. Non ho mai scritto per incrementare follower o per un ritorno economico o perché qualcuno si aspettava da me che lo facessi con una certa regolarità. Tengo ben fermo in mente che “Leggimi tra vent’anni” nasce per i miei figli, e loro saranno sempre estranei a qualsiasi logica materialistica.
E, soprattutto, scrivo sensazioni normali di una donna normale, in cui è facile rispecchiarsi, a cui è facile sentirsi affine, per il semplice fatto che l’amore, e questo lo credo fermamente, è un lingua universale.
Molte mamme si riconoscono nelle cose che scrivi
ed alcune trovano pure, tra le righe, una mano sulla spalla. Ti va di raccontarci un tuo dietro le quinte, la tua giornata tipo?
Mi alzo sempre a fatica e non ho mai voglia di parlare prima del caffè. Di solito, mentre sono in bagno, arriva Dalila, che invece ha una gran voglia di parlare tantissimo! Svegliamo Andrea, colazione e tutti a scuola. Nelle ore in cui loro non ci sono organizzo il mio lavoro (vendo t-shirt per corrispondenza), e scrivo. Quando loro tornano a casa giochiamo insieme, aspettiamo il papà, poi andiamo al parco con le nostre cagnoline, o a fare una passeggiata, o in libreria, o a casa a cucinare biscotti o rimaniamo sul pavimento della cameretta a parlare. Mi piace passare del tempo con i miei bambini, mi rilassa, mi diverte, mi fa respirare. Sono bimbi piuttosto tranquilli e molto coinvolgenti quindi è davvero facile stare con loro. Dopo cena leggiamo una storia e poi a letto. E qui comincia la mia nottata! Sono un animale notturno, posso rimanere sveglia anche tutta la notte per guardare serie tv o leggere libri. Non mi addormento mai prima delle tre del mattino, poi al mattino è piuttosto dura!
Sei proprio certa che farai leggere tutto ai tuoi figli fra 20 anni?
Sì, sono piuttosto sicura. Ciò che pubblico è ovviamente filtrato, non finisce in rete tutto ciò che scrivo, ma mi auguro che non sarà necessaria alcuna scrematura con loro. Anche perché è scritto tutto per loro! Voglio che conoscano le difficoltà della maternità, voglio che capiscano quanto è stato brutto in certi momenti ma voglio che sappiano che io, comunque, ce l’ho messa tutta. E che senza di loro, adesso, non sarei più.
Sogni nel cassetto di Giorgia Lanzilli?
Tantissimi!
Un altro libro sicuramente (che spero di far uscire il prossimo ottobre), e poi un altro a seguire. Vorrei scrivere anche delle storie per bambini, ne ho tantissime nel mio archivio e ancora di più nella mia testa.
Vorrei portare i bambini in Canada, vivere lì per qualche anno. E poi viaggiare il più possibile. Vorrei poter crescere i miei figli, e me stessa, nel multiculturalismo, vorrei che vivessero in realtà distanti dalla loro.
E vorrei doppiare un cartone animato!