“Il paziente è prima di tutto una persona, questo deve guidare l’operato del medico.” I progetti del nuovo primario, alla guida di uno dei principali punti nascita del sud Italia
Il dottore Antonio Maiorana, ginecologo assai noto anche oltre i confini dell’Isola, é al timone del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Civico di Palermo. Si tratta di uno dei principali punti nascita siciliani (nell’ultimo anno sono venuti alla luce nel nosocomio 2000 bambini) e di un centro di riferimento per le patologie ginecologiche.
Maiorana, che da due anni è primario facente funzione, é alla centralina di regia di un reparto che, mutuando un termine dalla
letteratura sudamericana, possiamo definire “fumigante”, per quel via vai di cullette, di bimbi appena nati, di volti fiduciosi di mamme e papà, di pancioni e anche di donne, che vi accedono per varie occorrenze ginecologiche.
Il Dottore Antonio Maiorana, ginecologo
Dottore, é diventato primario, come ci si sente?
É sicuramente una grande responsabilità, che onoro già da quando sono stato incaricato come facente funzioni. Il senso di responsabilità, a dire il vero, mi accompagna nel mio percorso qui al Civico di Palermo da quasi un trentennio, quando ho iniziato che ero ancora un giovane ginecologo.
Corre voce che abbia però avuto un trascorso in divisa?
É vero, i primissimi anni di carriera medica li ho svolti da ufficiale medico di complemento, indossando la divisa dell’Arma dei Carabinieri. Della Fedelissima mi sento ancora parte e continuo a prestare opera volontaria-gratuita alla Legione Carabinieri Sicilia. Il loro motto, che sento assolutamente mio, é un diktat meraviglioso: “Nei secolo fedele!”
L’Arma è un’istituzione che lascia un così grande carico di valori che ti senti di farne parte per sempre.”
Oggi alla guida di un reparto importante ma anche complesso
Il nostro reparto é sicuramente un punto di riferimento per tutta l’Isola. Consideri che qui nasce una media di cinque bambini al giorno. Siamo, di fatto, l’ospedale di città e qui accedono realtà assai trasversali: dalle gravide giovanissime, che arrivano dai quartieri molto poveri, all’utenza medio alta, che sceglie una struttura pubblica, perché sa bene di quali e quanti servizi potrà avvalersi, vuoi per la mamma, vuoi per il bambino. Fronteggiamo criticità giornaliere, tra queste l’ormai tristemente noto primato siciliano delle donne che in gravidanza hanno fatto uso di stupefacenti o psicofarmaci (senza controllo medico), fino alla complessità legata alle mamme non più giovanissime, poiché l’età media in cui si fa il primo figlio è nettamente aumentata e con essa anche il carico di problematiche che questo comporta. Il nostro reparto è quartiere generale di storie di vita ed io amo dire che qua non facciamo nascere bimbi, ma storie e progetti.
Ci parli della struttura del reparto
Dirigo un’equipe di 116 persone, 21 di queste, me compreso, siamo i medici. Con noi inoltre lavorano, spalla a spalla, i neonatologi e gli anestesisti/rianimatori. Siamo un gruppo numeroso, che cerca di armonizzarsi al meglio nell’interesse della paziente.
Abbiamo 30 posti letto totali, quasi sempre “en plain”
Sono attivi diversi ambulatori: gravidanza a rischio, diagnosi prenatale invasiva e non invasiva, ambulatorio per le precedenti cesarizzate, che decidono di partorire naturalmente (Vbac), ambito di vera eccellenza, poiché queste donne richiedono una presa in carico e un monitoraggio molto particolare.
Come ginecologia abbiamo gli ambulatori per la ginecologia di secondo livello, quello per l’endometriosi, per i difetti del pavimento pelvico, quello di colposcopia/vulcoscopia, di isteriscopia e di patologia del basso tratto genitale. Ogni anno, tra le corsie e gli ambulatori, passano migliaia di donne, ciascuna con la propria storia, con il suo vissuto. Su questo proviamo a concentrarci, perché senza attenzione alla persona, non può esistere cura medica efficace.
Tocca un nervo scoperto, quello dei reparti di ginecologica e ostetricia che sono stati anche al centro di fatti di violenza ostetrica e di poca attenzione alla paziente
Le realtà mediche sono fatte di uomini, che possono commettere errori. Dal nostro punto di vista, siamo consapevoli che il momento della gravidanza, del parto e ancora di più del post partum, sono cruciali per l’assetto emotivo della donna. Per questa ragione cerchiamo,
come equipe, di stare vicino alla paziente e di rendere quanto più “dolce” possibile l’esperienza di suo dolorosa del travaglio e quindi del parto. Nel nostro reparto si partorisce in acqua, carponi, alla fune, poniamo in essere anche le manovre di capovolgimento del bambino, così da favorire il parto naturale, e cerchiamo di attuarle nella maniera più “dolce” possibile. Stiamo attuando dei progetti di sostegno psicologico della coppia di nuovi genitori, consapevoli che l’arrivo di un figlio non sempre rappresenti felicità a prescindere, ma a volte necessita di un sostegno emotivo. Cerchiamo di evitare che le donne che vivono il dolore di aborti spontanei siano ricoverate in stanza con le neo-mamme. Garantiamo anche il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza, ritenendo la legge 194 un diritto fondamentale per le donne. Proviamo, su tutti i fronti, a prenderci cura della mente e non solo del corpo.
Quali i progetti per il futuro?
Sicuramente incentivare l’approccio multidisciplinare, fondamentale in medicina e in particolare nell’ambito ostetrico e ginecologico. Abbiamo in cantiere tanti progetti di sostegno nel post partum, vuoi per l’allattamento, vuoi per l’assistenza psicologica. Al centro di ogni proposito vi è la formazione e l’innovazione nell’ambito della terapia e della chirurgia. Vogliamo essere al passo con i tempi, mantenendo il più tradizionale dei valori: l’attenzione al paziente che è anzitutto una persona da accudire e rispettare.
Di seguito la video-intervista al dottore Antonio Maiorana
Sono Maristella, mamma, moglie e giornalista professionista. Da piccola volevo diventare Jo March di Piccole donne. Lavoro nel mondo del giornalismo da quando avevo 18 anni. La scrittura è una passione cresciuta con me e che oggi coniugo con il “mestiere” di mamma. Amo i posti alti, viaggiare, leggere, i film di Verdone, i libri di Gabo ed i cani, su tutti le mie due labrador Dafne e Palù. Ho da tempo 25 anni periodici.