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In montagna con i bimbi, ecco tutti i consigli

Anche i neonati possono andare in quota, occorrono solo poche e semplici accortezze

La montagna è un toccasana per i bimbi.

Sono tanti i benefici del salire ad alta quota: la riduzione dalla pressione barometrica e della quantità di ossigeno dell’aria fa sì che aumenti la produzione di una sostanza che ha il compito di incrementare la presenza dei globuli rossi nel sangue. L’aria di montagna, poi, fa bene a chi soffre di malattie legate ai bronchi o a chi ha problemi di sinusite: mantiene libere le Trombe di Eustachio (collegamento naso-orecchio), tenendo lontano il catarro».

In altura anche con i neonati

I pediatri tranquillizzano e danno semaforo verde per le vacanze sulla neve anche ai bimbi piccolissimi, bastano poche accortezze.

Secondo i medici della Società italiana di pediatria si può portare un bimbo in montagna in inverno  è in estate e già nei primissimi mesi di vita. Occorre coprirlo bene, evitare sbalzi bruschi di temperatura e avere cautela in quota. Ciò non vuol dire che un neonato non possa andare in altura. Se si tratta di un bimbo sotto i dodici mesi sarà prudente mantenersi a una quota massima di 1000/1200 m. Fino ai due anni sarà opportuno non superare quota 2000/2200. È importante che la salita sia graduale, per evitare bruschi sbalzi di pressione, che possono provocare disturbi all’orecchio, nervosismo, mal di testa. È opportuno quindi percorrere l’itinerario senza fretta, affrontando lentamente  la salita, osservando se il piccolo si adegua serenamente all’altura ed in caso contrario tornare a valle. Utile somministrare bevande con il biberon o far usare il ciuccio ai piccini così, mediante l’azione del ciucciare, si eviterà la sgradevole sensazione del tappo alle orecchie. Sarà prudente, soprattutto quando al seguito ci sono bimbi molto piccoli, evitare obiettivi isolati o scegliere di soggiornare in rifugi in quota, difficili da raggiungere. Nei primi due anni di vita è inoltre preferibile evitare la seggiovia, che raggiunge quote elevate a velocità sostenute. Ovviamente questi consigli sono validi per bimbi che non soffrono di particolari patologie e salvo diverse indicazioni del pediatra. È importante fare attenzione che il bimbo stia sempre al caldo, soprattutto quando dorme nel passeggino. Per tal ragione è importante munirsi di apposite copertine termiche, che proteggano il piccolo durante le passeggiate.

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Cosa portare in montagna per i piccini

Abbigliamento a strati. Leggero per la permanenza in hotel, nei luoghi di pianura, adeguato per le gite in montagna (abbigliamento a strati, berrettino, sciarpa leggera e mai dimenticare la giacca a vento). Non devono mancare canottiere/magliette intime in cotone, maglioncini preferibilmente in fibra naturale. È importante evitare di essere troppo coperti quando si sta negli ambienti chiusi così da evitare sbalzi di temperatura una volta fuori.

 

I farmaci da portare con sé

Il pediatra saprà consigliare il necessario secondo le esigenze del bambino. Generalmente, quel che non deve mai mancare sono gli antipiretici da usare in caso di febbre, il cortisone per via orale, cerotti, disinfettante, pomata all’arnica, fermenti lattici, spray per lavaggi nasali, salviettine per la pulizia degli occhi, crema solare (non è un farmaco, ma va ugualmente inserita nella pochette perché ad alta quota il sole forte può ustionare tanto quanto quello estivo). Qualsiasi dubbio sulla salute dei piccini richiede un consulto medico. Quindi mai esitare con la prudenza, evitare il fai da te, pur consapevoli che l’approccio sereno è la prima cosa da mettere in valigia.

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