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Il valore emotivo del latte materno

La psicologa ci spiega perché è importante allattare e come fare se subentra la scoramento

Un neonato ha solo tre esigenze: calore tra le braccia di sua madre, cibo dal suo seno e sicurezza nella consapevolezza della sua presenza. L’allattamento al seno soddisfa tutti e tre.
(Grantly Dick-Read)

Cos’è l’allattamento  mamma e piccino?

Allattare un bimbo non vuol dire soltanto provvedere al soddisfacimento del bisogno fisiologico della fame, è questo ormai le mamme lo sanno bene. È un gesto pieno d’amore, carico e di valenze psicologiche. Il bambino inizia a concretizzare il mondo circostante grazie al contatto con la pelle, il calore, l’odore e il suono della voce della sua mamma. Quando questo meraviglioso incontro si verifica in modo armonioso, il piccolo riceverà sensazioni di un mondo esterno sereno che vale la pena di essere esplorato e vissuto. Per questo motivo, Winnicott propone l’allattamento come prima forma di comunicazione in grado di condizionare le successive esperienze comunicative e relazionali, quindi un vero legame per entrambi.

CHe fare se non ci si sente all’altezza di allattare?

All’inizio sintonizzarsi non è semplice. Il ritmo di alimentazione è impegnativo e se la madre si concentra solo sulla preoccupazione ansiogena primaria, ovvero sulla quantità del latte offerto, escludendo i segnali, anche deboli, provenienti della relazione, non si instaurerà quell’adattamento reciproco in grado di porre quelle basi armoniose di cui parlavamo.

Se la stanchezza prevale e si vuole mollare?

La madre deve dedicarsi completamente al suo piccolo, ma per fare questo deve già aver scelto di allattare durante la gravidanza, non in quanto spinta da richieste ambientali e sociali ma perché seriamente motivata a farlo. Di fronte a questo non c’è stanchezza che possa far mollare.

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Quanto è importante avere una rete di sostegno?

Credenze distorte, proposte da istruzioni e suggerimenti inopportuni (“hai poco latte, non ciuccia bene, non si sazia, non cresce bene….”) possono far perdere di vista alla mamma i segnali reali che vengono dal bambino (il latte c’è sempre, si attacca in maniera adeguata, dorme e è tranquillo, il pediatra dice che cresce…”) e ledere la sua motivazione. Una mamma che allatta va sempre incoraggiata, i rumori di fondo infastidiscono il legame con il bambino.

Come si “impara” ad allattare?

Semplicemente allattando in maniera spontanea e naturale, concentrandosi sul benessere della triade, vivendo il momento come fonte di ricchezza e di stimolo e, in caso di dubbi o difficoltà non esitare e chiedere aiuto a una figura esperta.

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