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Il telefonino può provocare tumori? Sui bimbi quali effetti?

Il dottore Giuseppe Pellitteri, otorinolaringoiatra, ci parla dell’associazione tra onde elettromagnetiche e neoplasie e dell’influenza dei dispositivi mobili sui bimbi piccolissimi

A cura del dottore Giuseppe Pellitteri, otorinolaringoiatra

Riallacciandomi alla recente sentenza, che la corte di appello di Torino ha pronunciato sul rapporto causa effetto tra l’uso del cellulare e il nervo Acustico, ecco alcune mie considerazioni.

Ad oggi non esistono prove scientifiche certe sull’associazione tra uso del telefonino e tumore del nervo acustico e questo è stato  ampiamente dimostrato.

Ma la mancanza di prove certe non significa che non esistano interazioni tra le onde elettromagnetiche emesse dal telefono cellulare e l’ambiente circostante, specie se all’interno di quell’ ambiente ci sia il nostro cervello o ancora peggio quello dei nostri figli.

Parliamo sempre di uso normale del telefonino, l’abuso è un’altra cosa.

il telefonino fa male alla salute?

A questo punto la domanda è: i telefoni cellulari, i sistemi wireless e wi-fi (casalinghi e di ampio raggio fanno davvero male alla salute?

Proprio bene bene non fanno!

Da studi fatti su volontari sani adulti, si è visto, da riscontri elettroencefalografici, che una chiacchierata di un paio di minuti con il telefonino riesce a disorganizzare le onde cerebrali fino a circa un’ora dopo la fine della conversazione. Ed inoltre tutti abbiamo sperimentato su noi stessi un aumento dello stress, disturbi del ritmo sonno-veglia, aumento della temperatura locale, effetti negativi sull’udito in quanto organo direttamente a contatto con il punto di emissione di campi elettromagnetici ed effetti negativi sull’occhio per incremento della temperatura all’interno dell’occhio, anche se quest’ultimo effetto è difficilmente percepibile.

Cellulari e bambini

Ben poca cosa si dirà! Ma se pensiamo ad esempio al fatto che il tavolato osseo del cranio dei bambini e molto sottile (a livello delle fontanelle è costituito solo da membrane fibrose), e che questa condizione da sola può consentire alle onde elettromagnetiche di penetrare in profondità, e se a questo aggiungiamo che nei primi anni di vita le cellule cerebrali sono in replicazione e quindi il loro DNA è quindi più esposto a mutazioni, il quadro si delinea abbastanza chiaramente.

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Si potrà dire: “Ma i neonati non usano i cellulari!”

È vero! Ma quanto i genitori usano il telefonino nello stesso ambiente dove risiedono con i figli? Gli effetti delle onde elettromagnetiche si fanno sentire fino ad una distanza di circa 2 metri dalla fonte.

Mi chiedo: quante sono le mamme che durante l’allattamento utilizzano il telefonino?

Sono sempre di più le mamme che approfittano di questo momento per rispondere alle amiche o alle mail da cellulare, scorrere Facebook o chattare su WhatsApp.  Se siete tra queste mamme dovreste cambiare abitudini:  è un gesto questo che potrebbe portare spiacevoli conseguenze sulla salute neonato.

A parte il fatto che le onde emanate dal cellulare potrebbero essere pericolose per il bambino, ma quello che sicuramente deve essere messo sotto accusa è la scarsa attenzione della mamma nei confronti del bambino in un momento così delicato e importante come, appunto, quello dell’allattamento.

Il piccolo ha un assoluto bisogno di sentire che la madre sia presente non solo fisicamente ma anche affettivamente, la qual cosa si concretizza nello scambio di gesti tra la mamma e il bambino, il più importante dei quali è lo sguardo quale canale di comunicazione ininterrotto durante tutto il momento dell’allattamento.

Uso del cellulare mentre si allatta

Il neonato instaura una relazione con la madre durante l’esperienza della nutrizione, attraverso il contatto con la pelle, il calore, l’odore, il suono della voce. Tanto più questo contatto si verifica in modo armonioso, lontano da situazioni caotiche e stressanti, tanto più il piccolo riceverà sensazioni di un mondo esterno amichevole ed accogliente

La mamma impara a cogliere, anche inconsapevolmente, i segnali del proprio bimbo: se egli è o meno rilassato, la respirazione, il livello di vigilanza, la temperatura del corpo, la forza della suzione e il bimbo può fare esperienza della realtà, del mondo chelo circonda nei primi giorni di vita, che è la madre stessa.

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Cosa che non succede quando la mamma è impegnata a stare al telefono mentre allatta il suo piccolo. Può capitare che il bambino cerchi lo sguardo della madre senza trovarlo e questa piccola mancanza, apparentemente innocua, provoca nel piccolo ansia e insicurezza.

I neonati possiedono un’unica visione, quella che va dal seno al volto della mamma, e durante l’allattamento cercano sempre lo sguardo della mamma , e questo le madri che allattano lo sanno bene.

Come un genitore deve usare il telefonino

Ed allora anche qui delle linee guida per i genitori e per le mamme in particolare.

Tenere il telefonino ad una distanza.
Non parlare al cellulare quando si ha il bambino in braccio.
Utilizzare con razionalità il telefonino.
Spegnere il telefono quando non è necessario.
Dedicarsi solo al bambino durante uno dei momenti fondamentali della vita del neonato ma anche della mamma, cioè l’allattamento quale momento di nutrizione del corpo e della mente.

 

Il dottore Giuseppe Pellitteri, laureatosi in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Palermo nel 1983, si è specializzato a pieni voti presso la cattedra di Otorinolaringoiatria e patologia cervico-facciale nel 1987. Da subito si è dedicato allo studio, frequentando numerosissimi master di vestibologia clinica, e alla pratica ambulatoriale, presso il suo studio accreditato con il SSN a Casteltermini (AG). Ha preso parte come relatore, a numerosissimi congressi, su tematiche riguardanti la pratica vestibolare. Ha organizzato corsi di promozione, e di formazione vestibolore, per colleghi specialisti che si dedicano nei loro ambulatori alla pratica della materia per un attivo approfondimento e confronto

 

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